Sono anni che in parecchi vedono nella nascita del Pd e soprattutto nella sua "evoluzione" un marchio fortemente connotato da un cattolicesimo proprio della Democrazia Cristiana andata in pensione con l'ormai passato scandalo di tangentolpoli,ma che almeno aveva nel logo e nel programma un dichiarato connubio con la chiesa e con tutto quello che ci va dietro(di brutto soprattutto).
Nella succinta analisi presa da Contropiano(
il-pd-e-una-dc-scadente )riguardo un intervento televisivo volto a prendere le difese dell'epurato Renzi dal Partito Democratico,la terminologia"il Pd è una Dc scadente"calza proprio a pennello.
Commenti di politici e di sostenitori del Pd che parlano di chiesa,di papi e di materie sempre state capisaldi dei democristiani(da non confondere con i democratici)sono sempre più numerosi e svilenti nei confronti di chi vede accostato il nome Pd alla sinistra,e da questo non fugge nemmeno la città di Crema che ormai ha imboccato la lunga via della campagna elettorale per il prossimo sindaco.
Senza dubbio lo smantellamento della Dc che contava milioni di elettori ha dovuto ingrassare le fila di partiti che sono nati dal cataclisma di Mani pulite,e certamente chi non si è schierato verso i rottami della democristianietà è andato a destra o a meno destra proprio in questi contenitori politici sempre più vuoti e sempre più simili al vecchiume cui eravamo abituati ma vedo non assuefatti.
Il Pd è una Dc scadente.
di Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo)
Il filosofo Umberto Galimberti è un liberal conservatore, firma di prestigio del quotidiano di John Elkann, che solo nell’Italia squilibrata a destra di oggi può apparire di sinistra.
Per questo difficilmente persone come noi che, tenacemente e controcorrente, si considerano comunisti possono concordare con lui. Tuttavia bisogna sempre tenere conto della massima del generale DeGaulle: anche un orologio fermo due volte al giorno segna l’ora giusta.
In una trasmissione di La7 Galimberti ha affermato: Il PD è una DC scadente.
Definizione davvero perfetta, anche se il suo autore l’ha espressa per difendere Matteo Renzi contro Enrico Letta, cioè nella speranza di avere una DC per noi ancora peggiore.
Al di là delle motivazioni, comunque resta la validità del giudizio su un partito che ha scelto Renzi e poi lo ha scartato non per contenuti politici, ma per pure ragioni di potere. Da democristiano tra democristiani. Un partito di centrodestra scadente che occupa però il campo della sinistra e che le impedisce di esistere.
Questo è il problema vero che dobbiamo cogliere dalla definizione di Galimberti, giusta suo malgrado: in Italia c’é un grande bisogno di ricostruire ed affermare la sinistra, ma questo lo si potrà fare solo contro il PD, scadente o efficiente che sia.
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