mercoledì 10 giugno 2009

TV POWER

Nell'articolo seguente tratto da"Repubblica.it"si può evincere come la televisone abbia avuto un ruolo rilevante nella scelta elettorale degli italiani e di come chi detenga il possesso di tali fonti mediatiche possa tirare l'acqua al proprio mulino.
La gente dopo la tv si è lasciata condizionare in via sempre minore dai quotidiani,dalla radio,dal
confronto tra conoscenti,dagli opuscoli dei partiti,ed internet in percentuale è al penultimo posto davanti solo ai comizi pubblici.
Facendo due calcoli si può notare che l'informazione non faziosa(o almeno più libera e pluralista) del web è appannaggio dei più giovani e degli studenti,mentre le categorie meno istruite(e maggiormente manipolabili)hanno subito l'influsso comandato delle reti televisive.
Anche nel periodo immediatamente post-elettorale c'è stato il clamoroso esempio del giornalista made in Me(r)diaset del Tg5 Bonsignore che in un fuori onda insabbia la perdita del proprio datore di lavoro Berlusconi,che si può vedere nel video YouTube a fine commento,col breve articolo di commento preso da Senza Soste.
Secondo il Censis il piccolo schermo condiziona sempre più le decisioni.Solo un quarto degli elettori si affida ai giornali. I giovani guardano al web.

Elezioni, il potere della televisioneTg determinanti nella scelta del voto.

ROMA - E' ancora la televisione il principale mezzo utilizzato dagli italiani per formarsi un'opinione politica. Solo un quarto degli elettori si e' affidato ai giornali mentre internet rappresenta ancora la fonte di informazione per una fetta minoritaria del corpo elettorale, tranne che tra i giovani. Secondo un'indagine del Censis, durante la campagna elettorale il 69,3% degli elettori ha formato la sua scelta attraverso le notizie e i commenti trasmessi dai telegiornali. I Tg restano il principale mezzo per orientare il voto soprattutto tra i meno istruiti (il dato sale, in questo caso, al 76%), i pensionati (78,7%) e le casalinghe (74,1%).
Al secondo posto si piazzano i programmi televisivi di approfondimento giornalistico a cui si e' affidato il 30,6% degli elettori. Si tratta soprattutto delle persone piu' istruite (il dato sale, in questo caso, al 37%) e residenti nelle grandi citta', con piu' di 100.000 abitanti (con quote che oscillano tra il 36% e il 40%), mentre i giovani risultano meno coinvolti da questo format televisivo (il 22,3% nella classe d'eta' 18-29 anni).
Al terzo posto si colloca la carta stampata: i giornali sono stati determinanti per il 25,4% degli elettori (il 34% tra i piu' istruiti, e il dato sale ad oltre un terzo degli elettori al Nordest e nelle grandi citta', e raggiunge il 35% tra i lavoratori autonomi e i liberi professionisti). I canali Tv ''all news'' sono stati seguiti dal 6,6% degli italiani prossimi al voto (soprattutto maschi, 9,3%, e piu' istruiti, 10,2%). Solo il 5,5% si informa attraverso i programmi della radio, il cui ascolto e' apprezzato soprattutto da artigiani e commercianti, liberi professionisti e lavoratori autonomi (12,1%).

Il confronto con familiari e amici, resta fondamentale per il 19% degli elettori, in particolare per i piu' giovani (18-29 anni: 26%), residenti nel Mezzogiorno (22,2%) e nei centri urbani minori (citta' con 10.000-30.000 abitanti: 22,5%).
Il materiale di propaganda dei partiti (volantini, manifesti, ecc.) e' stato utilizzato dal 10,9% degli elettori, con una punta di attenzione al Nordest (17,4%).
La partecipazione diretta alle manifestazioni pubbliche dei partiti rappresenta invece un canale preferenziale per una quota residuale di elettori (il 2,2%), che diminuisce ulteriormente tra i piu' giovani (18-29 anni: 0,7%).
Internet non sfonda nella comunicazione politica. Durante la campagna elettorale, per formarsi un'opinione solo il 2,3% degli italiani maggiorenni si e' collegato ai siti web dei partiti per acquisire informazioni, e solo il 2,1% ha visitato blog, forum di discussione. Il dato aumenta solo tra gli studenti: il 7,5% si e' collegato ai siti Internet dei partiti e il 5,9% ha navigato su altri siti web in cui si parla di politica.
Fuorionda Tg5, "Berlusconi perde? Tanto non lo diciamo".

«Ma quanto ha preso il Pdl rispetto alle politiche del 2008? Così per sapere, tanto mica lo dico». Il fuori onda di Gioacchino Bonsignore, anchorman del Tg5 durante la notte elettorale, nel suo piccolo farà epoca. Beccato dalle telecamere il giornalista cerca di capire il divariotra il voto a Berlusconi nel 2008 e quello nel 2009. I conti evidentemente non tornano di tanto, e per cautelarsi è meglio far capire che comunque sia andata i telespettatori non devono sapere. Il video, disponibile su Youtube e il sito web dell’Unità, è già un tormentone: «Sara, stampa la pagina, tanto mica lo dico». Però la curiosità resta: com’è possibile, si chiedono al Tg5, che Berlusconi perda voti rispetto al 2008 o rispetto al 2006? Batosta, stop o arretramento che sia il risultato non cambia: il pubblico non deve saperlo.
Del resto, il giorno del comizio conclusivo di Berlusconi "i collegamenti Mediaset in diretta (che erano regolarmente pronti ): Studio Aperto e Tg 4 sono saltati proprio per evitare di far vedere le scarse presenze al palaghiaccio".Si può vedere la sala semideserta, apparsa affollata in tv, dell'ultimo comizio preelettorale di Berlusconi.

2 commenti:

SarDoc ha detto...

Giusto una citazione
dato che il fuorionda è" mio"
Andrea Atzori
FUORIONDA NEWS
http://andreaatzori.blogspot.com/

Lillo ha detto...

Ho provveduto ho lasciato il commento sul tuo sito,grazie!