mercoledì 10 maggio 2017
TRE SORELLE UCCISE IN UN ROGO DOLOSO
La strage delle tre sorelle avvenuta a Roma la scorsa notte ammazzate in un incendio doloso nel quartiere di Centocelle ha destato profondo cordoglio a livello nazionale in quanto ormai è appurato che il fuoco è stato appiccato volontariamente.
Non è la prima volta che una famiglia rom viene falcidiata in un caso simile ma a differenza del rogo di Livorno del 2007 dove morirono quattro bambini(madn il-rogo-di-livorno )non c'è dubbio sul dolo da parte degli inquirenti,mentre il movente non è stato ancora appurato.
In un primo momento è subito avanzata l'ipotesi del crimine a sfondo razziale,visto che la famiglia ed altre presenti nella zona avrebbero ricevuto minacce,mentre nelle ultime ore si fa avanti l'ipotesi di una guerra tra clan.
Anche se quest'ultima sembra una scusa campata un po per aria proprio per non parlare apertamente del problema del neofascismo che sta dilagando soprattutto nella capitale,fenomeno amplificato da programmi televisivi e da sermoni di politicanti della parte più estremista della destra.
Articolo preso da Contropiano:tre ragazze rom uccise .
Tre ragazze rom morte a Roma. Strage fascista “per errore”?
di Redazione Contropiano
Non è stato un incidente. La morte di tre giovanissime sorelle di etnia Rom (una ragazza di 20 anni e due bambine di 4 e 8 anni), a Roma, in viale della Primavera (Centocelle) è quasi sicuramente una strage causata da un incendio doloso. Materiale infiammabile è stato rintracciato dalla polizia scientifica all’esterno della roulotte dove la famiglia – madre, padre e altri otto figli – dormiva durante la notte.
Le tre vittime si chiamavano Elisabeth, Francesca e Angelica Halinovic.
Una scoperta che ha convinto la procura di Roma ad indagare per omicidio volontario, oltre che per rogo doloso. Una delle telecamere del centro commerciale ha infatti immortalato l'assassino mentre lancia una bottiglia incendiaria contro il camper.
Tanto più che nella stessa zona, in via Romolo Balzani, solo venerdì scorso, è andato a fuoco un altro camper, in quel momento vuoto.
Anche i superstiti alla strage hanno dichiarato di essere stati minacciati di recente.
Le prime voci raccolte tra gli abitanti della zona registrano un panorama di aneddoti alquanto scontati – furti in macchina e in appartamento, spazzatura rovesciata e zingari che vi rovistano dentro, ecc.
Uno dei testimoni più vicini al luogo della strage parla però di un vero e proprio “boato, ho pensato a una bomba..”
I media, per il momento, cercano di seminare l’incertezza circa la matrice dell’attentato: abitanti della zona esasperati o “xenofobi”? A quanto pare la parola “fascisti” viene riservata solo agli appuntamenti celebrativi e elettorali…
Provate a rispondere a questa innocente domanda: chi è che ha condotto, a Roma e altrove, vere e proprie campagne contro i campi Rom e autentiche aggressioni contro “gli zingari? Chi è che si mette, alle tre di notte, a tirare una bottiglia incendiaria addosso a un camper dove vivono ben 13 “zingari”? Non certo un normale padre di famiglia disturbato dai furtarelli o dalla "monnezza"…
Non sembra un compito troppo difficile individuare l'area da cui provengono gli assassini (la zona è grande, ma non infinita; e sembra difficile ipotizzare "gente venuta d fuori"). Possiamo già immaginare come proveranno ad alleggerire la loro posizione: "non volevamo, è stato un errore"…
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