Non è la prima volta che i lavoratori francesi ci bagnano il naso nel modo di protestare,lottare e difendere il proprio posto di lavoro minacciato da chiusure o da tagli del personale,ed i sindacati d'oltralpe riescono a fare da collante tra di loro e la solidarietà tra i partecipanti agli scioperi e quindi l'adesione è sempre alta.
Negli anni scorsi furono clamorose le proteste alla Goodyear di Amiens dove furono sequestrati due manager e con la fuga di altri due dirigenti di Air France che vennero immortalati con i vestiti strappati(madn la-classe-ouvriere )ma anche le proteste dello scorso anno contro la loi travail(madn gli-scioperi-francesi ).
Oggi c'è il caso dell'azienda GM&S posta nel distretto della Creuse nel centro della Francia dove gli operai in odore di licenziamento hanno minato la loro fabbrica con bombole di gas in modo da ottenere uno sblocco delle trattative con l'azienda che subisce la decisione della Renault,principale committente dei lavori,di non effettuare più ordini presso questo sito.
Stanche delle parole e delle promesse i 280 dipendenti hanno occupato e minacciato di far saltare tutto nel caso si dovesse andare avanti con la liquidazione dell'azienda rischiando oltre che la vita anche delle ripercussioni finali,articolo preso da Infoaut(conflitti-globali ).
Francia, lavoratori minacciano: "se chiudono la fabbrica facciamo saltare tutto".
Gli operai della fabbrica GM&S, indotto Renault, hanno dichiarato oggi alla
stampa di essersi preparati a far esplodere il sito se le trattative con la
direzione non dovessero sbloccarsi. “Abbiamo piazzato bombole del gas e taniche
di benzina” dice il delegato sindacale della CGT (equivalente della nostra CGIL)
“non saremmo voluti arrivare a questo punto ma non ci hanno lasciato
scelta”.
Già commissariata da dicembre scorso, la fabbrica
è infatti sull’orlo del fallimento dopo i mancati ordini da parte di Renault,
principale committente della GM&S. I 280 dipendenti hanno deciso di non
fidarsi più delle promesse e iniziare a fare pressione con tutti i mezzi
necessari. “Sono sei mesi che combattiamo” hanno detto all’agenzia di stampa AFP
“ci hanno detto che si stava risolvendo tutto ma invece ormai si profila una
pura e semplice liquidazione. Se questo dovesse essere l’esito delle trattative
state sicuri che non daremo indietro la fabbrica intatta”. Oltre agli ordigni
rudimentali piazzati in giro per la fabbrica stamattina gli operai hanno
distrutto a scopo dimostrativo una macchina utensile di grosse dimensioni e
hanno dichiarato che la sede della GM&S rimarrà occupata 24 ore su 24 fino a
quando non ci saranno garanzie sui livelli di occupazione e di retribuzione. Non
è la prima volta che i dipendenti degli stabilimenti industriali francesi danno
luogo ad azioni eclatanti.
Negli ultimi anni sono stati numerosi in Francia
i casi di minacce di far saltare gli stabilimenti a rischio chiusura mentre non
si contano i casi di “sequestri” dei dirigenti colpevoli di licenziamenti, come
nell’ottobre 2015 quando il direttore delle risorse umane di Air France era
stato obbligato a una clamorosa fuga con la camicia strappata inseguito da
una folla di dipendenti inferociti per l'ennesimo brillante "piano di rilancio"
che avrebbe tagliato posti e stipendi.
Nessun commento:
Posta un commento