Ieri domenica 28 maggio sarebbe stata la data per il referendum per l'abolizione dei voucher che erano stati accantonati da Renzi e Gentiloni ma che sono stati nuovamente rimessi in carreggiata nonostante le proteste di sindacati e lavoratori ed il fatto che dallo scorso 17 marzo siano stati soppressi.
Una vera e propria beffa che vede tre principali responsabili,Renzi,Salvini e Berlusconi col primo che è l'anello di tramite tra la destra istituzionale diciamo berlusconiana e quella ignorante leghista,sempre d'accordo a trovare soluzioni se i padroni le domandano.
Berlusconi di fatto li aveva istituiti col nome di buoni lavoro nel 2003 durante il suo secondo governo,e cinque anni più tardi con la riforma Biagi sotto il secondo governo Prodi vennero regolarizzati e istituiti solo per determinati rapporti di lavoro a tempo determinato mentre poi sia i governi Monti con la riforma Fornero e successivamente con Renzi vennero praticamente liberalizzati per tutti i settori lavorativi aumentandone il limite economico.
Riguardo Salvini,quello contro l'Euro e l'Europa a parole,sottosta ai voleri dei governatori di Lombardia e Veneto Maroni e Zaia e a quello di Confindustria mentre i contro fa la voce grossa con i migranti e i più deboli economicamente e socialmente.
Articolo preso da Contropiano(politica-news ).
I tre imbroglioni rimettono i voucher.
E così è proprio vero, la più sfacciata truffa politica della storia repubblicana è stata compiuta. Renzi, Berlusconi e Salvini hanno rimesso i voucher. Il 28 maggio – oggi – avremmo dovuto votare per abolirli, invece per paura del voto Renzi e semprepronto Gentiloni li avevano cancellati. Ora li ripristinano, cucù il voto non c’è più, passata la festa gabbato lo santo. Ne abbiamo passate tante, ma io non ricordo un’ offesa alla sovranità popolare sfacciata e arrogante come questa. Tornano i voucher e dilagheranno di nuovo, non è infatti assolutamente vero che ci sono clausole che li limitano. Basti pensare che il limite per le aziende è sì di 5 dipendenti, ma a tempo indeterminato. Chi ha 1000 dipendenti precari potrà ricorrere ai voucher. E i controlli saranno impossibili visto che ogni azienda ha 3 giorni per “regolarizzarsi” nel caso esageri, tra un voucher e l’altro. Saranno tre giorni di ricatti e lavoro nero.
Ma capisco che queste sono obiezioni che non contano nulla per chi aveva il solo obiettivo di dimostrare alla Confindustria e al sistema degli affari di essere rimasto quello di sempre. Non è neppure da escludere che la restaurazione dei voucher sia stata offerta alla Commissione Europea per far approvare la manovrina di bilancio. Vi facciamo vedere un anticipo delle “riforme” che ci chiedete per l’anno prossimo. Bravini dicono i commissari.
Devo dire che dei tre imbroglioni che hanno contemporaneamente sbeffeggiato i diritti del lavoro, il popolo italiano e la democrazia, il meglio è Silvio Berlusconi. In fondo lui i voucher li aveva istituiti e quanto alla affidabilità, beh è stato maestro nel negare e rinnegare le verità più clamorose. Il peggio è sicuramente Matteo Salvini. L’eroe della Lega di lotta, durissimo con i poveri migranti alla stazione di Milano, è diventato un coniglio bagnato di fronte agli interessi padronali che i suoi soci Maroni e Zaia, dallo scranno di presidenti delle regioni, gli hanno imposto di rispettare. E lui vuole andare contro l’euro e la UE? Ma va là baüscia.
In mezzo ai due imbroglioni, il vecchio e il nuovo, sta Matteo Renzi. È lui l’anello di congiunzione che mancava alla destra per riunificarsi, chi meglio del grande fan di Marchionne poteva esserlo?
Mentre il parlamento rimetteva i voucher a Roma manifestavano in migliaia i lavoratori di Alitalia, Ilva, Almaviva, Acinformatica, Sky, insieme a tanti altri, chiedendo al potere pubblico di non permettere o di fermare i licenziamenti. I tre imbroglioni hanno subito dato la loro risposta: avrete i voucher.
A coloro che ancora sostengono Renzi, Berlusconi e Salvini io auguro di sperimentare il lavoro coi voucher. Così potranno ringraziare chi li ha rimessi.
Ma capisco che queste sono obiezioni che non contano nulla per chi aveva il solo obiettivo di dimostrare alla Confindustria e al sistema degli affari di essere rimasto quello di sempre. Non è neppure da escludere che la restaurazione dei voucher sia stata offerta alla Commissione Europea per far approvare la manovrina di bilancio. Vi facciamo vedere un anticipo delle “riforme” che ci chiedete per l’anno prossimo. Bravini dicono i commissari.
Devo dire che dei tre imbroglioni che hanno contemporaneamente sbeffeggiato i diritti del lavoro, il popolo italiano e la democrazia, il meglio è Silvio Berlusconi. In fondo lui i voucher li aveva istituiti e quanto alla affidabilità, beh è stato maestro nel negare e rinnegare le verità più clamorose. Il peggio è sicuramente Matteo Salvini. L’eroe della Lega di lotta, durissimo con i poveri migranti alla stazione di Milano, è diventato un coniglio bagnato di fronte agli interessi padronali che i suoi soci Maroni e Zaia, dallo scranno di presidenti delle regioni, gli hanno imposto di rispettare. E lui vuole andare contro l’euro e la UE? Ma va là baüscia.
In mezzo ai due imbroglioni, il vecchio e il nuovo, sta Matteo Renzi. È lui l’anello di congiunzione che mancava alla destra per riunificarsi, chi meglio del grande fan di Marchionne poteva esserlo?
Mentre il parlamento rimetteva i voucher a Roma manifestavano in migliaia i lavoratori di Alitalia, Ilva, Almaviva, Acinformatica, Sky, insieme a tanti altri, chiedendo al potere pubblico di non permettere o di fermare i licenziamenti. I tre imbroglioni hanno subito dato la loro risposta: avrete i voucher.
A coloro che ancora sostengono Renzi, Berlusconi e Salvini io auguro di sperimentare il lavoro coi voucher. Così potranno ringraziare chi li ha rimessi.
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