La definizione di giornalista per un personaggio come Paolo Del Debbio potrebbe avere una sua valenza se accostiamo il suo nome a quello della professione che pensa di ricoprire se facciamo riferimento a quei giornalisti che fanno dell'essere di parte e di assolvere al proprio mestiere leggendo veline che vengono da altri e propagandando notizie gonfiate se non palesemente false.
Per il resto accostare il cognome Del Debbio alla professione giornalista è un'offesa per le migliaia di uomini e donne che arrivano a rischiare la vita e in alcune parti del mondo anche a morire,Italia compresa,nel tentativo di portare a conoscenza di tutte le persone i fatti che accadono sia essi di cronaca,politica,o di qualsiasi tema legato a far comprendere senza stratagemmi e influenze ciò che accade in tutto il mondo.
Del resto parlare male dei suoi programmi televisivi è superfluo e gratuito visto l'immondizia che propone,e l'articolo sotto preso da Senza Soste parla direttamente di Quinta Colonna di Rete 4(vedi:http://www.senzasoste.it/media-e-potere/quinta-colonna-la-triangolazione-perfetta-del-fascioleghismo )dove bastano una manciata di minuti per poter vedere la propaganda della destra a tutto vantaggio dei vari Salvini,Meloni,Santanché col burattinaio Mediaset Berlusconi che muove il tutto e che cerca come al solito di creare una realtà tutta propria.
Del resto lo stesso Del Debbio ha sempre lavorato in Fininvest e in Mediaset scendendo in campo con Forza Italia di cui è stato uno dei primi supporter fin dalla nascita,un uomo(di merda)che ha fatto del populismo e dell'odio verso gli altri una misera aspirazione di vita.
Quinta Colonna: la triangolazione perfetta del fascioleghismo.
tratto da http://www.dinamopress.it
Ieri sera, su Rete 4, è andato in scena un format disegnato intorno alla destra più xenofoba e fascista. Che continua a soffiare sul fuoco, utilizzando la cronaca nera per la campagna elettorale.
La trasmissione Quinta Colonna di Paolo Del Debbio, a lungo dirigente di Fininvest passato poi alla politica sempre sotto l'ala di Berlusconi e tornato poi alla tv da conduttore, ieri sera ha confermato di tenere fede al proprio titolo, presentandosi per l'ennesima volta come la quinta colonna del razzismo e della xenofobia. Contenuti mostruosi resi potabili al grande pubblico tramite il format del talk show. Un mix di slogan violenti travestiti da ovvietà e buon senso.
In onda ieri sera la triangolazione perfetta del “fascioleghismo”. Per l'ennesima volta a mettere in moto la macchina un caso di cronaca, quello di una ragazza violentata al Prenestino, e la conseguente tensione nel quartiere nei confronti dell'insediamento abusivo di via Teano, da cui proverrebbero i due presunti autori della stupro.
Le telecamere di Quinta Colonna si piazzano proprio all'esterno dell'insediamento, mentre la polizia blinda tutta la zona. Dietro al padre della ragazza si parano decine di militanti di Casa Pound (ospiti fissi dei collegamenti di Del Debbio) che, minacciosi, si piazzano all'ingresso del campo, lanciando anche oggetti all'interno. Intanto in studio a fare sponda a quello che succede in strada Daniela Santanché (la pasionaria di Forza Italia che a Roma ha disertato l'appoggio a Marchini per spalleggiare Giorgia Meloni) e il segretario del Carroccio Matteo Salvini.
Il repertorio è sempre lo stesso: castrazione chimica, tutti a casa loro, i cittadini sono stufi e se succede qualcosa di brutto la colpa sarà di chi non è intervenuto. Al posto dell'informazione va in onda un cocktail esplosivo di emozioni negative, di esasperazione della percezione d'insicurezza, di “non sono razzista ma” e “togliere tutti i bambini ai rom”. Emozioni che eccitano gli animi, che si ripercuotono nella sfera della rete, tramite i commenti alla trasmissione sui vari social network (inutile proporre qui il campionario degli orrori) ma i cui effetti si artigliano saldamente nel reale.
E il clima che si crea grazie a spazi come quello di Quinto Colonna fa comodo a tutti gli attori che lo generano. Da chi, come le forze dell'estrema destra, si fanno imprenditori della xenofobia per le strade, a chi, come Salvini e Santanché, incassano poi nelle urne. E ovviamente a Del Debbio che all'interno del palinsesto di Mediaset si occupa di dar voce alla destra-destra. Marciare divisi per colpire uniti. Un clima irrespirabile, costruito anche grazie a panzane e bufale, e tutto giocato sulla pelle dei migranti additati come il nemico da combattere nella guerra tra gli ultimi.
Anche per questo il 21 maggio, quando Casa Pound ha annunciato un corteo nazionale a Roma per “Difendere l'Italia”, c'è bisogno di una piazza piena e dell'impegno di tutti.
17 maggio 2016
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