sabato 30 settembre 2017
VIGILIA CATALANA NEL CAOS
Ci siamo,l'attesa sta per finire mentre in Catalunya è il caos voluto da Rajoy con l'invio massiccio di elementi della Guardia Civili e le dritte ai Mossos d'Esquadra per impedire fisicamente l'accesso ai seggi per il referendum sull'indipendenza(madn colpo-di-stato-nella-generalitat catalana ).
Alcuni dei controllori dello Stato spagnolo hanno occupato anche il Centro di Telecomunicazioni Tecnologia dell’Informazione (Ctti)per non poter conteggiare i voti che sicuramente in molti seggi aperti e occupati a loro volta dai catalani ci saranno.
Nell'articolo di Popoff(catalogna-cronaca-di-un-referendum )la cronaca delle ultime ore mentre succede di tutto,dai fedeli allo Stato del Partito Popolare Catalano che invita la sbirraglia a rimanere per difendere l'unità della Spagna alle manifestazioni in tutta la penisola iberica a favore della Catalunya,dai fascisti collaborazionisti che tentano di aiutare le polizie a prendersi i seggi agli spari e ai feriti.
Ci sono anche gli ultimi tentativi diplomatici che vengono glissati dalla Presidenza di Barcellona che dice che la Catalogna ha già vinto la sua battaglia nonostante tutto quello che possa accadere nelle prossime ore.
Catalogna: cronaca di un referendum.
Ora per ora gli aggiornamenti più importanti degli eventi in Catalogna il giorno prima del referendum per l’indipendenza.
Catalani e catalane in strada, seggi occupati per evitarne la chiusura e Madrid manda la Guardia Civil che sta operando congiuntamente ai Mossos d’Esquadra per impedire lo svolgimento del referendum per l’indipendenza della Catalogna.
RPT. Urkulla ha tenuto contatti con Puigdemont e Rajoy per iniziare un dialogo a partire da lunedì
Il Presidente del Governo autonomo del Paese Basco, Iñigo Urkullu, negli ultimi mesi ha mantenuto contatti con il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, e con il presidente del governo centrale, Mariano Rajoy, per affrontare “la necessità” di stabilire vie di dialogo a partire da lunedì, per cercare una soluzione.
Nelle conversazioni tenute con entrambi i mandatari, Urkullu, così come ha fatto finora, ha difeso una soluzione dialogante al conflitto in Catalogna. Lo scorso 20 settembre, quando la Guardia Civile realizzò le perquisizioni nelle sedi della Generalitat catalana con il fine di evitare il referendum, Presidente del Governo autonomo del Paese Basco, Iñigo Urkullu, fece un appello per “riprendere le redini” della situazione in Catalogna attraverso un “riconoscimento” della sua realtà che chiede “dialogo e negoziazione”, perché “qualcosa stava sfuggendo dalle mani”.Inoltre, domenica scorsa, durante una celebrazione del Alderdi Eguna (Giorno del partito), Iñigo Urkullu ha scommesso per “referendum legale e concordato” con lo Stato, per evitare che un “un modello di unità imposta” si traduca in una “scissione sociale che avrà bisogno di molti anni per riprendersi”.
16:00 Migliaia di persone si sono radunate davanti al Palazzo comunale di Madrid, così come in altre città spagnole, tra cui Barcellona, contro il Referendum indipendentista di domani e per rivendicare l’unità della Spagna. A Madrid, in Plaza de Cibeles, si sono sentiti cori come “España unida jamás será vencida” o “Puigdemont in prigione” e anche slogan inneggianti alla Guardia Civile e alla Polizia nazionale.
15:56 Mentre la popolazione di Matarò, capitale della comarca del Maresme, sa già dove andare a votare per il referendum e la giornata sembrava tranquilla, a mezzogiorno di oggi una trentina di persone che appoggiano l’unità con la Spagna si sono concentrate davanti al palazzo del comune di Matarò utilizzando simboli fascisti come il braccio alzato. I Mossos e la polizia locale hanno chiuso la Riviera per evitare incidenti. I manifestanti oltre a gridare in favore della Spagna hanno anche inneggiato alla Legione.
15:41 Sia il Ministero dell’interno spagnola che la Guardia Civile ha reso noto, tramite Twitter, del blocco del Centro di Telecomunicazione della Generalitat de Catalunya “per annullare il voto telematico del 1-O”.
15:38 I Mossos di Matarò stanno informando i responsabili dei collegi elettorali che hanno ordine di iniziare lo sgombero e chiudere le istallazioni elettorali a partire dalle 06,00. Gli stessi agenti avrebbero però dichiarato che i caso di forte presenza di persone, lo sgombero non potrà darsi. Avrebbero anche informato che, in caso di chiusura di alcuni collegi, il più vicino possa assumerli come propri.
15:30 Urkulla ha mantenuto contatti con Puigdemont e Rajoy per iniziare un dialogo a partire da lunedì
il Presidente del Governo autonomo del Paese Basco, Iñigo Urkullu, negli ultimi mesi ha mantenuto contatti con il presidente della Generalitat catalana, Carles Puigdemont, e con il presidente del governo centrale, Mariano Rajoy, per affrontare “la necessità” di stabilire vie di dialogo a partire da lunedì, per cercare una soluzione.
15:11 Il moviemento Escoles Obertes lancia un appello perché i catalani si rechino nei collegi per votare al referendum del 1-O prima della 5 del mattino.
15: 08 Oltre 3000 persone stanno manifestando a Santiago de Compostela su covocazione della “Piattaforma Galizia con Catalogna” a sostegno del diritto di decidere e per il referendum previsto per domani.
14:38 Rete ferroviaria Renfe e i servizi Metopolitani di Barcellona (Tmb) hanno presentato formale reclamo alla Generalitat perché i servizi minimi stabiliti per lo sciopero generale del 3 ottobre, – sciopero convocato dai sindacati Cgt (Confederación General del Trabajo), Csc (Confederaciò sindical catalana) e Iac (Intersindacal Alternativa de Catalunya) – sono insufficienti.
14:26 La Guardia civile rimarrà all’interno della Ctti fino a lunedì per impedire la conta elettronica del voto referendario.
14:24 Agenti della Guardia Civile spagnola sono ancora all’interno del Centro di Telecomunicazioni Tecnologia dell’Informazione (Ctti) per controllare se viene rispettato l’ordine del Tribunale Superiore di Giustizia della Catalogna di sospendere ogni servizio informativo relativo alla racconta voti del referendum referendari.
14:15 – I Mossos d’Esquadra stanno avvisando tutti i centri educativi, che alla vigilia del referendum hanno aperto le loro porte ad “attività ludiche”, che a partire dalle ore 6:00 di domani dovranno rimanere chiusi.
14:06 – il Consiglio per la Sanità catalano tramite Twitter: “Non dare retta a chiacchiere e false notizie. I centri di cura primari abriranno regolarmente lunedì 31 settembre, resteranno aperti tutta la settimana con gli orari abituali”.
14:02 – Il leader del Partito Popolare Catalano (PPC), Xavier García Albiol, ha chiesto al presidente del Governo spagnolo, Mariano Rajoy, di “non mollare” nella “difesa della democrazia e della libertà in Catalogna”, e ha assicureato che la Polizia nazionale e la Guardia Civile sono “i benvenuti” in Catalogna e “potranno restarci finché vogliono”.
Alle ore 14 di oggi, 30 settembre 2017, la situazione in Catalogna era la seguente
Almeno 163 seggi elettorali del referendum di indipendenza di domani sono già occupati per impedire che vengano chiusi dalla polizia, secondo dati forniti all’agenzia Efe dalla delegazione del governo spagnolo in Catalogna. La polizia ha per ora effettuato sopralluoghi in 1300 collegi, sui 2315 previsti, trovandone occupati 163. La giustizia spagnola ha ordinato alla polizia catalana e spagnola di chiudere i centri domani per impedire le operazioni di voto.
Centinaia di catalani, anche intere famiglie, hanno passato la notte nei seggi in diversi centri civici e scuole. La polizia catalana ha chiesto agli occupanti di liberare i locali entro domani alle 6 del mattino ma non è intervenuta per allontanarli, secondo i media catalani. L’occupazione dei seggi dovrebbe prolungarsi la prossima notte.
L’occupazione dei seggi è avvenuta in forma “pacifica e festosa” riferisce la tv pubblica tv3. Gli occupanti, spesso studenti con i genitori, hanno organizzato attività di ogni tipo, tornei di scacchi, di calcio, proiezioni di film, concerti, esibizioni artistiche e sportive. Decine di materassini sono stati portati nei seggi per poter portare a termine la “rivolta dei pigiama”. La polizia catalana, i Mossos d’Esquadra, ha effettuato sopralluoghi in molti centri occupati senza però per ora prendere provvedimenti contro i presenti. Gli agenti hanno solo comunicato agli occupanti che devono lasciare i locali entro le sette di domenica, come ordinato dalla giustizia spagnola. Occupazioni pacifiche sono in corso ora tutta la Catalogna, da Barcellona a Girona, da Tarragona a Manresa. Si è registrato un solo incidente in un centro di Manleu. Sconosciuti hanno sparato pallini di piombo questa notte contro la porta di un seggio, ferendo leggermente quattro occupanti. Il governo catalano ha avvertito la popolazione di evitare di rispondere a “provocazioni”, sostenendo che la Spagna potrebbe cercare di provocare incidenti violenti.
Agenti della Guardia Civil si sono presentati questa mattina nel Centro delle Telecomunicazioni (Ctti) del governo catalano, dopo che un giudice ha ordinato la chiusura del sistema di raccolta dati sul referendum di domani, riferisce la tv pubblica Tv3. Gli agenti si erano già presentati nel Ctti questa notte per comunicare la decisione del giudice.
Il presidente catalano Carles Puigdemont si è dichiarato “molto deluso” dall’Ue per non avere tutelato i diritti civili in Catalogna “trascurando le proprie responsabilità”. “quando alla nostra gente si impediva di esporre un cartello per ‘Più Democrazia’, o si arrestava un giovane che aveva una pagina web di informazione sul referendum, si proibivano riunioni o si violava la corrispondenza postale, pensavo che l’Ue tanto coraggiosa nel fare discorsi moralizzatori in altri punti del pianeta, avrebbe detto qualcosa. Sono molto deluso”.
E la notte scorsa, tra venerdì e sabato, quattro persone sono rimaste lievemente ferite dopo che ignoti hanno sparato contro un seggio con un fucile da caccia nel comunte catalano di Manlleu. I feriti si trovavano sulla porta della scuola Puig Agut, parte di un gruppo di occupanti dei Comitati di difesa del referendum intenzionati a difendere il seggio. La polizia sta indagando, ma non ci sono stati al momento arresti.
Domenica ‘non ci sarà alcun voto’, manda a dire il governo Rajoy. In arrivo più di 10 mila agenti per blindare i seggi. Chiuso lo spazio aereo su Barcellona a voli privati e elicotteri fino a lunedì. Ma ieri sera alcuni cittadini hanno occupato pacificamente alcuni seggi per impedire che la polizia li chiuda, mentre un giudice spagnolo ordinava la chiusura del sito per il voto online. Circa 80 mila persone hanno assistito al comizio finale di Carles Puigdemont.
“Abbiamo già vinto! – ha detto – abbiamo sconfitto la paura, le minacce, le pressioni, le menzogne e le intimidazioni, di uno Stato autoritario”, e “ora tocchiamo quello che era un sogno”, l’indipendenza. Puigdemont ha esortato i catalani a “uscire di casa domenica determinati a cambiare la storia”. “Abbiamo un appuntamento con il futuro domenica, e anche lunedì, e tutta la settimana, perché cominceremo a camminare con passo fermo” come un paese “che vuole essere trattato come un paese normale”
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