venerdì 15 settembre 2017
ASSAD IN VANTAGGIO SULLE MILIZIE ISIS
Nelle scorse settimane la liberazione della zona di Deir Ezzor dopo l'occupazione delle forze Isis durato tre anni ha contribuito ancor più ad una vittoria sempre più vicina,anche se nell'articolo preso da Contropiano(la-guerra-siria-sta-finendo-assad-vincitore )la fanno più immediata e facile,di Assad e del suo esercito.
Si sottolinea il fatto che i paesi occidentali,in primis Usa,Gran Bretagna e Francia,ancora non diano la notizia quasi come un dato di fatto,ed anche gli alleati in zona più influenti politicamente e militarmente(Israele)che volevano la testa di Assad ora guardano agli ottimi risultati di quest'ultimo ed alla formazione di un consistente esercito iracheno al di là dei confini siriani come circostanze che non erano state preventivate.
E che fanno molta paura,sembra un controsenso perché fino a ieri il nemico ufficiale pubblico numero uno erano le milizie Daesh,ma chi ha sott'occhio la questione mediorientale sa benissimo che i loro avversari sono altri.
Fisk. “L’Occidente stenta a crederlo, ma la guerra in Siria sta finendo e Assad è il vincitore”.
di Robert Fisk *
Secondo il noto reporter di guerra, Robert Fisk, anche se l’Occidente non lo vuole credere, il conflitto armato in Siria sta per finire e il vincitore è il presidente siriano Bashar al-Assad, che voleva rovesciare.
“Ciò che è sempre stato impensabile in Occidente sta avvenendo: le forze di Bashar al-Assad sembra che stiano vincendo la guerra”, ha scritto, ieri, Robert Fisk, noto reporter di guerra e corrispondente del quotidiano britannico ‘The Independent’.
E non è solo che “sembra”, dice il giornalista, che racconta come l’esercito siriano stia liberando una per una tutte le aree ancora occupate dai terroristi.
Al momento, l’esercito siriano e i suoi alleati sono riusciti a rompere l’assedio imposto a Deir Ezzor da tre anni. Il generale Sohail Hassan, conosciuto come “la Tigre” (“l’ufficiale preferito del paese”) si è avvicinato al complesso della 137esima Brigata dell’esercito siriano a Deir al-Zur, mentre Mohamad Jadur, suo comandante, preparava le sue forze per liberare la base aerea della città.
Le vittorie ripetute dell’esercito siriano significano che è oggi uno dei più esperti sul campo di battaglia della regione: i suoi soldati hanno combattuto per la loro vita e ora hanno ricevuto la formazione in coordinamento delle truppe e nell’uso di informazioni da un unico centro di comando, ha spiegato Fisk.
In questo contesto, il corrispondente ricorda il fallimento dei bombardamenti statunitensi che hanno ucciso più di 60 soldati siriani nei pressi della base aerea che sarà liberata dal generale Jadur. I siriani, secondo il giornalista, non hanno mai creduto che fosse un “errore”, come dicono gli statunitensi.
Gli inglesi, osserva Fisk, già sembrano aver ricevuto il messaggio. La settimana scorsa, hanno rimosso i loro istruttori militari, che hanno cercato di addestrare “70.000 ribelli” per il rovesciamento del governo di Al-Asad.
E che dire di Israele? Chiede il giornalista. Il regime di occupazione della Palestina ha veramente creduto alla fine di Assad, andando persino a bombardare le proprie truppe per porre fine ai siriani e ai suoi alleati, mentre finanzia e dà assistenza medica agli estremisti in Siria.
Chiaramente il regime di Tel Aviv – come l’ex Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, l’attuale Presidente Donald Trump, l’ex primo ministro britannico David Cameron, il primo ministro Theresa May e altri membri delle elite politiche occidentali – non ha mai immaginato che Assad avrebbe potuto vincere e che un potente esercito iracheno sarebbe potuto emergere dai detriti di Mosul, ha sottolineato Fisk.
Così “gli israeliani, abituati a chiedere aiuto da Washington, dovranno rivolgersi al [presidente russo Vladimir] Putin per uscire dal conflitto in cui si sono messi”, ha detto Fisk, avvertendo tutti i politici israeliani che parlavano apertamente di rovesciarlo o anche assassinarlo, che Assad non va da nessuna parte.
Fonte: The Independent
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