L'articolo preso da Infoaut parla oggi direttamente del sito che si occupa di contro informazione e della festa che si tiene alla Cavallerizza Reale di Torino da venerdì a domenica prossima caratterizzata da incontri e dibattiti tra i quali uno che vede protagonista il poeta e scrittore Sante Notarnicola.
La polemica aperta da rappresentanti politici trasversali a Torino che non vogliono la presenza dell'ex bandito della banda Cavallero attiva negli anni 60,vicino all'estrema sinistra dell'epoca,vede infatti personaggi che vanno dai piddini ai fascisti passando da Sel al Movimento 5 stelle,uniti e indignati per quello che sinceramente non è un"caso"degno di cotanta risonanza.
Infatti Notarnicola per i reati commessi ha già pagato anni su anni di carcere e dopo un regime di semi libertà oggi è un uomo libero,riabilitato e autore di poesie e di scritti di successo di pubblico e di critica.
C'è da evidenziare il fatto che diversi politicanti torinesi indicati sotto e contro la presenza del poeta alla Cavallerizza siano portabandiera della libertà di espressione e di parola:allego il programma della festa di Infoaut(https://www.facebook.com/events/729254167186928/ ).
Di cosa ci parla il “caso” Notarnicola.
Povertà in aumento, sfratti per morosità incolpevole, fine degli ammortizzatori
sociali, indebitamento, firme false, spese pazze in Regione, scuole che cadono a
pezzi, sanità sempre più cara... invertite pure l'ordine degli addendi secondo
quelle che sono le vostre priorità, il risultato non cambia: sono questi gli
argomenti che scottano a Torino, di questo si dovrebbe discutere. Succede invece
che i politicanti di casa nostra (Comune di Torino), personaggi il cui stipendio
mensile è dalle 3 alle 10 se non 20 volte quello di noi comuni mortali, si
accaniscano a discutere della liceità di invitare un signore di settant'anni a
parlare di un fatto storico avvenuto in questa città una cinquantina di anni
fa...
L'Infoaut Fest, che si terrà alla Cavallerizza da venerdì 16 a domenica 18
ottobre, ha calendarizzato in programma (in mezzo ad altri numerosi di battiti
in cui si parlerà di migrazioni, Kurdistan, condizioni del lavoro e lotte
operaie in Cina) la presentazione di un video, seguito da dibattito con
l'intervistato, sui fatti di piazza Statuto nel 1962, quando centinaia di
lavoratori contestarono la Uil per la firma di un contratto separato.
Nello specifico odierno si contesta a Sante Notarnicola la sua appartenenza
alla banda Cavallero (responsabile di diverse rapine negli anni '60 – sui fatti
si veda il bel film del 1975 “Banditi a Milano” di
Carlo Lizzani, con GianMaria Volonté nei panni di Cavallero). Per quei fatti
Notarnicola è stato condannato all'ergastolo, scontando 28 anni filati di
detenzione. Dal 1995 è in regime di semilibertà, a Bologna, dove gestisce un
locale in via del Pratello. Scrive racconti e poesie ed è stato ospite di
numerose iniziative culturali e politiche (le cose non sono in antitesi, anzi)
in giro per il paese. Dal 21 gennaio 2000 è libero. Non si capisce dunque a cosa
si attacchino i signori del Comune. Tra l'altro Notarnicola viene a parlare non
di rapine, non di carcere, non dei suoi sodalizi di prigioniero (cosa che
sarebbe comunque legittima ed interessante!) ma di piazza statuto nel 1962... Il
fondo del problema di questo non-caso è la mentalità da inquisitori che informa
la classe politica e giornalistica italiana riguardo i cosiddetti “anni di
piombo”. Non si può discutere nel merito di quel frangente storico, si
presuppone sempre e comunque una condanna morale senza appello. Ma la Storia si
fa anche con punti di vista diversi, riletture, interrogando gli sconfitti,
ascoltando chi c'era, contraddicendo... Il discorso si farebbe lungo e non è di
questo che stiamo parlando (non è neanche di quello che verrà a parlare Sante).
Resta il fatto che parliamo di un uomo che ha scontato la sua pena e che a norma
di diritto è libero.
Leggiamo invece oggi, sulle pagine del quotidiano “La Stampa” (Stop
per l’ex bandito alla Cavallerizza), che “Gianguido Passoni ha annunciato
l’intenzione di Palazzo Civico di portare la vicenda all’attenzione del Comitato
per la sicurezza e l’ordine pubblico che si riunisce stamane”. Nella sostanza
Passoni (che si è fatto eleggere con lo slogan Torino bene comune) chiede al
Prefetto (?!?) di intervenire per impedire un dibattito pubblico... Fermo
restando che non accetteremmo nessun tipo di divieto e che ci batteremmo per far
svolgere comunque l'incontro, la domanda che si pone è su quale appiglio
giuridico si fonderebbe la decisione d'impedire di parlare manu militari a un
“libero cittadino” che ha ampiamente saldato, come si suol dire, i suoi conti
con la “giustizia”. Ai difensori del diritto il compito di rispondere...
Tra l'altro, è piuttosto significativo constatare che quando Sante si
trovava, solo qualche mese fa, a presenziare nella sede del Comune di Torino
alla commemorazione funebre per l'avvocato e partigiana Bianca Guidetti Serra
(una compagna che ben sapeva da che parte stare), non abbiamo sentito nessun'oca
starnazzare.
E questi signori che si fanno in questi giorni paladini del lecito e del non
lecito, passiamoli in rassegna uno per uno:
Maurizio Marrone, (post?)-fascista che ama farsi ritrarre in
pose marziali e a braccio teso, senza particolari doti politiche, il bellimbusto
ha costruito la sua carriera di politicante andando a perseguitare chi deve
lottare per sopravvivere (profughi, immigrati e poveri in generale), cercando
ogni scusa per far perdere tempo a chi in questa città si batte per cambiare le
cose. In una città sull'orlo dell'abisso, perde tempo a fare interrogazione sui
centri sociali, contro radio blackout, per lo sgombero occupazione abitative di
sfrattati (a meno che stiano sul suo libro paga).
Vittorio Bertola, espressione dell'ala forcaiola dei 5
Stelle (ma piuttosto contestato da molt* colleghi di partito), si limita a fare
il pappagallo delle posizioni altrui, avvallandole. Un personaggio che è saltato
agli onori della cronaca per le Quattro
proposte sull'immigrazione, che fanno sembrare Salvini un segretario
dell'ONU ai diritti dei rifugiati.
Gianguido Passoni, già summenzionato, sta sugli scranni del
Comune dal lontano 1999 e occupa dal 2006 la poltrona di Assessore al Bilancio e
ai Tributi, passando disinvoltamente dalla casacca dei Comunisti Italiani alla
più sicura collocazione sotto l'ala del sindaco Fassino. La sua dichiarazione è
la nostra preferita, una vera perla per cui l'occupazione, ospitando Sante,
diventerebbe politica e non più culturale (l'occupazione della Cavallerizza è un
fatto politico, piaccia o meno al Gianguido): “l’evento che avviene
nella Cavallerizza occupata da chi invoca l’uso con finalità di tutela di un
bene comune: che c’entra con queste finalità la festa antagonista? Quale
programmazione culturale legata alla Cavallerizza ha la presenza di
Notarnicola?”. Forse è meglio che torni a far di conto, su quello è bravo! È
infatti lui che sta trattando de facto la svendita della Cavallerizza
ai privati. De te fabula narratur!
Michele Curto, dopo la gavetta tra gli studenti medi, con
uno sguardo già ben saldo alla carriera futura nella politica che conta, entra
come consigliere comunale nelle fila di Sel, sponsorizza l'occupazione garantita
di via Asti e trova lavoro ad un po' di amici e colleghi nelle coop rosse che
gestiscono l'emergenza migranti, inserendosi in un ambito lucroso ma
dimenticandosi di pagare i lavoratori, obbligandoli anzi a svolgere il loro
compito con scarsissime risorse (Terra
del fuoco e Babel non pagano i dipendenti che lavorano nell’accoglienza
profughi).
Silvio Viale, ex militante di Lotta Continua convertito al
neoliberismo, dal Partito Radicale si trova ora ben collocato nel Partito
Democratico. Su questo personaggio – impegnato ossessivamente a far prediche
sulla legalità – sospendiamo il giudizio. Difficile prendere lezioni da uno con
gli scheletri (bruciati) negli armadi. A buon intenditore...
La cosa più pietosa di tutto questo scandalo montato ad arte, è la profonda
connivenza che ormai lega il ceto politico istituzionale, al di là delle
casacche indossate. Pur avendo sempre messo al primo posto il mantenimento del
(proprio) posto di lavoro, sacrificando lotte e istanze di trasformazione
all'equilibrio istituzionale, era difficile che un consigliere del Pci andasse a
braccetto o a prendere il caffé con un esponente del Movimento Sociale. Questi
invece banchettano insieme, si fanno i selfie, ridono e scherzano mentre
decidono di questioni vitali sulle nostre teste. Facendo, tutti, gli interessi
del mediocre Marrone.
A tutti loro, comunque, InfoAut invia un sentito ringraziamento per
la pubblicità insperata. L'avessimo saputo prima non avremmo stampato
manifesti e altra propaganda. La tre giorni si è gia conquistata una certa
notorietà.
A quanti sono interessati alle attività svolte, ribadiamo che la tre giorni
si svolgerà come programmato. Se Comune e Prefetto decideranno di impedire il
dibattito (manderanno la Celere in Cavallerizza?) tra le varie opzioni potremmo
scegliere di spostarci in qualche altro luogo pubblico, magari prendendo un
digestivo in piazza Castello con Sante durante la visita del segretario ONU
Ban-Ki Moon.
A proposito degli occupanti della Cavallerizza, veniamo a sapere di un comunicato
dai giornali, prima che uscisse sul sito o qualcuno ci chiamasse. Siamo pronti a
partecipare a qualunque dibattito pubblico su “libertà di espressione,
censura”...ecc, con la tranquillità di chi ha ben chiare le proprie posizioni,
ma non quando a dettare l'agenda e i termini della discussione sono Marrone,
Passoni o quanti fanno prediche mentre si approntano a svendere uno spazio che
molt* di noi hanno contribuito a far vivere, a partire dall'occupazione di un
anno e mezzo fa.
Ci vediamo da venerdì per l'Infoaut Fest 2015, festival di parte in un mondo
schierato.
Organizzatori e organizzatrici dell'Infoaut
Fest
Torino, 13 ottobre 2015
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