sabato 17 ottobre 2015

GLI OMICIDI DI STATO TEDESCHI A STAMMHEIM

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Sono passati trentotto anni dagli strani suicidi che avvennero tra la notte del 17 e del 18 ottobre a Stammheim,nei pressi di Stoccarda,dove tre guerriglieri della Raf tedesca vennero trovati morti in circostanze a dir poco misteriose e un'altra combattente riuscì a sopravvivere per miracolo.
In quella che ancor oggi è considerata un'esecuzione sommaria e non un triplice suicidio si arrivò dopo che fu rapito un ex ufficiale SS,Hans-Martin Schleyer,"riabilitato"e allora Presidente degli industriali tedeschi,per ottenere la liberazione di sei appartenenti alla Raf detenuti in carcere.
Dopo il rifiuto alla richiesta da parte del governo ci fu anche un dirottamento di un aereo Lufthansa da parte di uomini della Raf e di un gruppo di palestinesi che si risolse nel sangue a Mogadiscio ed il giorno successivo ecco le morti di tre esponenti di spicco della Rote Armee Fraktion,tra cui il primo leader Andreas Baader,che con la compagna Ulrike Meinhof(trovata anch'essa deceduta in carcere e impiccata alla finestra della cella dopo la sua effettiva morte)formarono il leggendario gruppo che portava il loro nome.
Fatto sta che questi che furono palesi omicidi di Stato avvennero in un contesto di totale isolamento dei detenuti in un regime di carcerazione vergognoso:era alquanto impossibile anche il fatto che potessero passare addirittura una pistola in una cella vista la reazione della Germania Federale che impose dopo il rapimento di Schleyer la sorveglianza a vista dei detenuti appartenenti alla Raf.
Articolo di Infoaut.

17 ottobre 1977: i "suicidi" di Stammheim.

La notte tra il 17 e il 18 ottobre 1977 i militanti della Rote Armee Fraktion Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan Carl Raspe furono trovati morti nella loro cella.
Il primo ucciso da un colpo di pistola alla nuca, la seconda impiccata ad un filo elettrico, il terzo trovato in fin di vita in cella a causa di una botta in testa, morì il giorno seguente in ospedale.
Inolte Irmagard Moller, altra militante della RAF venne salvata in ospedale nonostante le gravissime ferite (quattro coltellate al petto).
Il 5 settembre 1977 la RAF rapì a Colonia il presidente della confidustria tedesca, nazista, era stato gestore dell industrie di Boemia e Moravia ai tempi dell'occupazione nazista, Hans-Martin Schleyer.
La RAF comunicò che l' industriale sarebbe stato tenuto prigioniero fino alla liberazione dei sei detenuti a Stammheim.
La reazione dello Stato tedesco fu dura, per legge, venne decretato il totale isolamento di tutti i militanti della RAF detenuti nelle carceri della Germania Federale.
Il 9 maggio 1976 dopo anni di duro isolamento e di sciopero della fame collettivo dei membri della RAF contro le condizioni inumane della loro detenzione Ulrike Meinhof fu trovata impiccata alle sbarre della cella.
Anche in questo caso la polizia e la direzione del carcere parlarono di suicidio collettivo, fu da subito evidente che non poteva trattarsi di un suicidio.
Sia perchè non era credibile che dei detenuti in regime di isolamento, che giornalmente venivano cambiati di cella e che erano sorvegliati a vista dai secondini, fossero riusciti a far entrare armi nel carcere e sia per le modalità con cui si sarebbero ammazzati.
Il 19 ottobre con una lettera inviata al giornale francese Liberation, la RAF annunciò di aver posto fine, dopo 43 giorni, alla "miserabile e corrotta esistenza" di Hanns-Martin Schleyer.
Il giorno successivo la legge che imponeva l'isolamento per i militanti della RAF in galera fu revocata dal presidente tedesco.

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