Tra poche ore in Colomba si terrà un referendum che segnerà una svolta storica per il paese sudamericano in quanto si ratificherà con la consultazione popolare l'accordo di pace firmato dal Presidente Santos e il Comandante Jiménez(“Timochenko”)in rappresentanza del governo colombiano e delle Farc-Ep.
Questo trattato firmato dalle parti lo scorso lunedì e raggiunto dopo anni di incontri con quello che si tenne a L'Avana decisivo(madn )porta la fine ad un conflitto di 52 anni con centinaia di migliaia tra vittime,feriti e sfollati,uno dei più duri conflitti interni in un paese che ha rasentato la guerra civile.
Presenti alla firma decine di delegati da tutto il mondo,i Presidenti di quasi tutti gli Stati del centro e del sudamerica,naturalmente italiani non pervenuti vista la nostra totale incapacità di contare qualcosa al di fuori dei nostri confini.
Il fronte del No a questo referendum è sostenuto solo dall'ex premier Uribe fantoccio di Bush e degli Usa(non che Santos sia influenzato dalla politica estera statunitense)mentre la grande maggioranza dei colombiani dirà di Si a questa chiamata al voto che oltre a vari risarcimenti,indulti e consegna di armi porterà alla Colombia cifre consistenti di aiuti al rilancio economico che è già buono di per se.
Articolo preso da Infoaut(il-governo-della-colombia-e-le-farc-ep-firmano-la-pace ).
Il Governo della Colombia e le FARC-EP firmano la pace dopo
52 anni di guerra.
L’accordo
di pace dovrà essere approvato dal popolo colombiano con un referendum convocato
per il prossimo 2 ottobre.
Lunedì
il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo
(FARC-EP) hanno firmato l’Accordo finale di Pace per mettere fine ad uno scontro
armato vecchio di 52 anni.La
cerimonia è iniziata con un minuto si silenzio per le vittime che il conflitto
armato ha fatto in più di mezzo secolo.Le
parti hanno concluso lo scorso agosto un negoziato di più di quattro anni
portato a termine a Cuba per mettere fine alla guerra di 52 anni, che ha fatto
220 mila morti e milioni di sfollati.Dopo
la firma, ci sarà un preciso calendario per l’abbandono di tutte le armi in 180
giorni, che saranno consegnate all’Organizzazione delle Nazioni Unite.Il
24 agosto 2016, il Governo della Colombia e le FARC-EP hanno annunciato
l’accordo finale di pace e il documento è passato nelle mani del Congresso della
Colombia il 25 agosto scorso.Il
presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha notificato al Congresso la sua
decisione di indire un referendum per la prossima domenica 2 ottobre 2016.L’invio
dell’accordo originale al Congresso da parte del Governo è dovuto avvenire entro
un termine minimo di 30 giorni per diffondere gli accordi con le FARC-EP prima
del referendum, in modo che la Colombia conosca e sappia cosa si voterà nelle
urne.Nel
quadro di una solenne cerimonia, e di fronte a circa 2500 invitati è stato dato
inizio alla firma dell’Accordo di Pace, tra il Governo della Colombia e le Forze
Armate Rivoluzionarie della Colombia.Con
questa cerimonia protocollare che si effettua nella Piazza delle Bandiere del
Centro Congressi Julio César Turbay Ayala, si mette fine a più di mezzo secolo
di conflitto armato nel paese.Il
presidente colombiano, Juan Manuel Santos, e il capo supremo delle FARC,
Timoleón Jiménez, alias “Timochenko”, hanno apposto le proprie firme all’accordo
finale composto di 297 pagine, che è stato ampiamente divulgato ai
colombiani.
La
cerimonia
La
giornata a Cartagena de Indias, è cominciata con un omaggio del presidente
Santos alle Forze Armate. Successivamente il cardinale Pietro Parolin,
segretario di Stato della Santa Sede, officerà una messa per la riconciliazione
del popolo colombiano.Alla
firma ufficiale dell’accordo di pace partecipano diversi capi di stato e
rappresentanti di organizzazioni internazionali, tutti vestiti di bianco (il
colore della pace). Tra loro si trovano i presidenti dell’Argentina, Mauricio
Macri, della Bolivia, Evo Morales, di Cuba, Raúl Castro, del Cile, Michelle
Bachelet, dell’Ecuador, Rafael Correa, del Messico, Enrique Peña Nieto, del
Paraguay, Horacio Cartes, e del Venezuela, Nicolás Maduro.Sarà
presente anche il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, e il suo
predecessore Kofi Annan, il Segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati
Americani (OEA), Luis Almagro, e i presidenti della Banca Mondiale, Jim Yong
Kim, del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, e della Banca
Interamericana di Sviluppo, Luis Alberto Moreno.
da: comitatocarlosfonseca.noblogs.org
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