sabato 1 ottobre 2016

IN COLOMBIA SI VOTA PER LA PACE

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Tra poche ore in Colomba si terrà un referendum che segnerà una svolta storica per il paese sudamericano in quanto si ratificherà con la consultazione popolare l'accordo di pace firmato dal Presidente Santos e il Comandante Jiménez(“Timochenko”)in rappresentanza del governo colombiano e delle Farc-Ep.
Questo trattato firmato dalle parti lo scorso lunedì e raggiunto dopo anni di incontri con quello che si tenne a L'Avana decisivo(madn )porta la fine ad un conflitto di 52 anni con centinaia di migliaia tra vittime,feriti e sfollati,uno dei più duri conflitti interni in un paese che ha rasentato la guerra civile.
Presenti alla firma decine di delegati da tutto il mondo,i Presidenti di quasi tutti gli Stati del centro e del sudamerica,naturalmente italiani non pervenuti vista la nostra totale incapacità di contare qualcosa al di fuori dei nostri confini.
Il fronte del No a questo referendum è sostenuto solo dall'ex premier Uribe fantoccio di Bush e degli Usa(non che Santos sia influenzato dalla politica estera statunitense)mentre la grande maggioranza dei colombiani dirà di Si a questa chiamata al voto che oltre a vari risarcimenti,indulti e consegna di armi porterà alla Colombia cifre consistenti di aiuti al rilancio economico che è già buono di per se.
Il Governo della Colombia e le FARC-EP firmano la pace dopo 52 anni di guerra.

L’accordo di pace dovrà essere approvato dal popolo colombiano con un referendum convocato per il prossimo 2 ottobre.
Lunedì il Governo e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo (FARC-EP) hanno firmato l’Accordo finale di Pace per mettere fine ad uno scontro armato vecchio di 52 anni.La cerimonia è iniziata con un minuto si silenzio per le vittime che il conflitto armato ha fatto in più di mezzo secolo.Le parti hanno concluso lo scorso agosto un negoziato di più di quattro anni portato a termine a Cuba per mettere fine alla guerra di 52 anni, che ha fatto 220 mila morti e milioni di sfollati.Dopo la firma, ci sarà un preciso calendario per l’abbandono di tutte le armi in 180 giorni, che saranno consegnate all’Organizzazione delle Nazioni Unite.Il 24 agosto 2016, il Governo della Colombia e le FARC-EP hanno annunciato l’accordo finale di pace e il documento è passato nelle mani del Congresso della Colombia il 25 agosto scorso.Il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, ha notificato al Congresso la sua decisione di indire un referendum per la prossima domenica 2 ottobre 2016.L’invio dell’accordo originale al Congresso da parte del Governo è dovuto avvenire entro un termine minimo di 30 giorni per diffondere gli accordi con le FARC-EP prima del referendum, in modo che la Colombia conosca e sappia cosa si voterà nelle urne.Nel quadro di una solenne cerimonia, e di fronte a circa 2500 invitati è stato dato inizio alla firma dell’Accordo di Pace, tra il Governo della Colombia e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia.Con questa cerimonia protocollare che si effettua nella Piazza delle Bandiere del Centro Congressi Julio César Turbay Ayala, si mette fine a più di mezzo secolo di conflitto armato nel paese.Il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, e il capo supremo delle FARC, Timoleón Jiménez, alias “Timochenko”, hanno apposto le proprie firme all’accordo finale composto di 297 pagine, che è stato ampiamente divulgato ai colombiani.
La cerimonia
La giornata a Cartagena de Indias, è cominciata con un omaggio del presidente Santos alle Forze Armate. Successivamente il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, officerà una messa per la riconciliazione del popolo colombiano.Alla firma ufficiale dell’accordo di pace partecipano diversi capi di stato e rappresentanti di organizzazioni internazionali, tutti vestiti di bianco (il colore della pace). Tra loro si trovano i presidenti dell’Argentina, Mauricio Macri, della Bolivia, Evo Morales, di Cuba, Raúl Castro, del Cile, Michelle Bachelet, dell’Ecuador, Rafael Correa, del Messico, Enrique Peña Nieto, del Paraguay, Horacio Cartes, e del Venezuela, Nicolás Maduro.Sarà presente anche il Segretario Generale dell’ONU, Ban Ki-moon, e il suo predecessore Kofi Annan, il Segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA), Luis Almagro, e i presidenti della Banca Mondiale, Jim Yong Kim, del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, e della Banca Interamericana di Sviluppo, Luis Alberto Moreno.

da: comitatocarlosfonseca.noblogs.org

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