martedì 4 ottobre 2016
COMPARTECIPAZIONE E GRATUITA'
Che il ministro della sanità Lorenzin sia inadeguata ed incapace lo si era già capito fin da subito la sua chiamata da parte di Renzi nella formazione di questo governo e proseguita pari passo con i tagli lineari approntati dall'esecutivo e con la campagna del fertility day.
L'annuncio in pompa magna con la promessa di due miliardi di Euro in più per il suo ministero è in realtà una delle ennesime balle dell'esecutivo Renzi in quanto di ritoccheranno in aumento i ticket e alcune prestazioni ospedaliere grazie alla "compartecipazione" che sostituisce la gratuità saranno d'ora in poi a pagamento.
E sono ben 24 prestazioni di piccola chirurgia che sono abbastanza richieste come l'intervento alla cataratta e al tunnel carpale che dovranno essere come detto sopra compartecipate dal paziente che non scordiamoci paga già la sanità con le proprie tasse.
L'articolo redazionale di Contropiano(nuovi-ticket )parla dell'infame Lorenzin e delle scelte che indirizzano sempre più la sanità italiana dall'essere pubblica mettendola sui binari della privatizzazione,come se già da almeno due decenni non sia già completamente così.
Nuovi ticket, la sanità diventa (quasi) privata.
di Redazione Contropiano
Mentre in televisione sorrideva fissa, come le hanno insegnato ai corsi di Publitalia-Forza Italia, la ministra della salute Beatrice Lorenzin – giustamente ridicolizzata per le campagne abortite sul Fertility Day – assicurava giuliva che "nella legge di stabilità ci saranno due miliardi in più per la sanità". A far intendere che, aumentando la spesa, avrebbe funzionato meglio o si sarebbe creato lo spazio per ridurre qualche ticket.
E' vero naturalmente il contrario: i ticket aumentano. Anzi, vengono introdotti anche per prestazioni che finora erano esenti dal pagamento di un balzello supplementare (per finanziare la sanità pubblica, infatti, paghiamo già le tasse).
Per saperlo, però, bisogna letteralmente scoprirlo spulciando pazientemente i documenti governativi (la relazione tecnica del ministero della Salute al decreto sui Lea). Solo così, infatti, qualcuno – in questo caso qualche funzionario non dormiente o non ancora "complicizzato" della Cgil – ha notato che sono stati decisi nuovi "Livelli essenziali di assistenza" (Lea). Si tratta della lista di cure e prestazioni garantite ai cittadini gratuitamente o con compartecipazione alla spesa. Basta spostare alcune voci dalla gratuità alla "compartecipazione" e il gioco è fatto. Interventi di piccola chirurgia finora gratuite, come l’intervento per la cataratta o per il tunnel carpale, oppure dall’ernia al dito a martello, dall’impianto e ricostruzione del cristallino fino a interventi di artroscopia ed artroplastica. Si tratta, in tutto, di 24 prestazioni che diventeranno a pagamento.
Le maggiori entrate previste non sono poi decisive: appena 60 milioni. Ci si dovrebbe quindi chiedere perché tanto zelo nello stilare una lista di "risparmi" dal risultato così impercettibile. Guardando meglio, però, si vede che si tratta quasi sempre di interventi per patologie tipiche di persone anziane. Dunque, più che al risparmio, si punta al rapido degrado delle condizioni di vita di questa fascia di età, favorendone la "riduzione delle aspettative di vita".
In effetti, così le cose acquistano un certo senso. Macabro.
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