Il gravissimo fatto accaduto poco prima della mezzanotte del 14 settembre con la morte dell'operaio cinquantatreenne Abdesselem el Danaf a Piacenza ha avuto ampio rilievo nelle cronache televisive e nella carta stampata,oltre ad un vasto corollario di commenti nel mondo di internet.
Il lavoratore di origini egiziane e padre di cinque figli della Seam,una cooperativa che lavora per conto della società di logistica Gls,è stato schiacciato dal passaggio di un tir guidato da un camionista che non se l'è sentita di disobbedire alle insistenze dei suoi padroni e che ha forzato il picchetto del presidio dell'Usb posto presso i cancelli dell'azienda.
Con la polizia,presente a guardare e schierata per gli interessi della Gls,che non è saputa intervenire efficacemente per evitare questo epilogo e che è intervenuta solo per evitare il linciaggio dell'autista del camion.
Il redazionale di Contropiano(piacenza-lavoratore-logistica-ucciso )cui aggiungo altre due contributi(lomicidio-ahmed-video e logistica-nessuno-si-assolva )parla della cronaca che ha visto decine di testimoni,e della reazione dell'Usb e ci sono video dove i crumiri della ditta di trasporti aggrediscono i manifestanti fisicamente e verbalmente appena prima dell'investimento,in tempi in cui la politica della ruspa comincia a vedere i suoi effetti devastanti.
Piacenza. Lavoratore della logistica ucciso durante un blocco. “Ammazzateci tutti!”
di Redazione Contropiano
Esito drammatico di un picchetto davanti allo snodo strategico nella logistica della GLS a Piacenza. Questa notte un lavoratore, aderente alla Usb, che stava bloccando i cancelli insieme ai suoi colleghi. è stato investito e ucciso da un camion che voleva forzare il picchetto. L'operaio si chiamava Abdesselem el Danaf ed era padre di cinque figli. Qui di seguito il resoconto della Redazione Contropiano di Bologna e poi il comunicato emesso dalla Usb dopo quanto accaduto stanotte a Piacenza.
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LAVORATORE DELLA LOGISTICA MUORE INVESTITO DURANTE UN BLOCCO DEL MAGAZZINO DI PIACENZA
Di lavoro si muore. E quando la lotta per delle condizioni di lavoro oneste si mischiano agli interessi mafiosi di chi lucra sui diritti dei lavoratori, lottare per il proprio posto di lavoro significa pretendere il pane, ma anche le rose, anche se per rose si intende il rispetto dei diritti essenziali.
Da mesi i lavoratori iscritti alla USB della SEAM, ditta di logistica in appalto alla GLS a Piacenza, sono in trattativa con l'azienda. Un accordo era stato raggiunto a maggio scorso, e prevedeva il reintegro di alcuni lavoratori licenziati. A seguito del mancato rispetto di questo accordo da parte dell'azienda, i lavoratori erano scesi in assemblea ieri sera, nei magazzini della GLS di Piacenza.
Intercettati i dirigenti dell'azienda, i delegati hanno improvvisato una trattativa sul posto, e al termine dell'incontro, in cui la dirigenza ha ulteriormente negato l'accordo di maggio, i lavoratori si sono mossi per iniziare il blocco del magazzino. Un blocco che è stato subito fatale per uno dei lavoratori, investito da un camion che tentava di forzare lo sbarramento umano che si era formato, aizzato, secondo alcune testimonianze, da un responsabile aziendale.
Che sia stato intenzionale o no, questo fatto fa emergere quanto sia tragicamente precaria la condizione dei lavoratori che tengono in piedi uno dei centri della logistica piu importanti del Paese, uno dei settori strategici per il movimento di merci e capitali. Lavoratori contro lavoratori, senza diritti o tutele, in cui spesso l'accesso stesso al lavoro passa per il caporalato e un meccanismo mafioso perverso, che mette l'uno contro l'altro, offrendo briciole sul niente.
Ieri, un lavoratore è morto investito da un camion, mentre lottava per migliorare non solo la sua condizione di vita. La sua morte squarcia di nuovo la ferita aperta di chi muore sul lavoro, per mancanza di sicurezza, di diritti, di coscienza, di solidarietà, di giustizia. Nel 2016 sono diminuiti gli infortuni, ma sono aumentate le "morti bianche" del 16%, secondo l'Inail, e le malattie professionali. Questi dati, che parlando di almeno 1000 morti all'anno per incidenti nei luoghi di lavoro gridano vendetta, di fronte ai profitti che si fanno sulle vite dei lavoratori. E mentre il governo discute di ridurre gli standard di sicurezza, appaltando a società di certificazione private la gestione della qualità e della sicurezza sul lavoro, che ridurranno la tutela del lavoro a una compra-vendita di carte vuote, intanto la rabbia dei facchini della logistica cresce, perchè questa morte suona come un assassinio da parte di chi ha alimentato tensioni, ricatti e ritorsioni tra i lavoratori del magazzino, e da parte di chi non rispetta gli accordi presi.
I blocchi del magazzino sono andati avanti tutta la notte, e anzi, la notizia è corsa in tutto il Paese e sono iniziati altri scioperi, in altri magazzini in tutta Italia. La rabbia dei lavoratori della logistica ora è partita, non solo perchè di lavoro non si può morire, ma perchè questa è la goccia che fa traboccare il vaso, la goccia che fa dire davvero "schiavi mai".
Oggi alle 11 sarà indetta una conferenza stampa al magazzino di Piacenza, mentre lo sciopero andrà avanti ad oltranza
Redazione Contropiano Bologna
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"Ammazzateci tutti" è il grido dei lavoratori della logistica di Piacenza. Un nostro compagno, un nostro fratello è stato assassinato durante il presidio e lo sciopero dei lavoratori della SEAM, ditta in appalto della GLS questa notte davanti ai magazzini dell’azienda.
Il gravissimo fatto è l’epilogo di una serata di gravi tensioni, la USB aveva indetto una assemblea dei lavoratori per discutere del mancato rispetto degli accordi sottoscritti sulle assunzioni dei precari a tempo determinato.
Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato. Proprio durante azione di sciopero, un lavoratore, padre di 5 figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato assassinato, sotto lo sguardo degli agenti di polizia da un camion in corso che ha forzato il blocco.
Questo assassinio è la tragica conferma della insostenibile condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo. L’USB si impegna alla massima denuncia dell’accaduto: violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore.
Oggi 15 settembre alle ore 11.00 conferenza stampa davanti al magazzino di Piacenza
Unione Sindacale di Base
– In tutte le principali città italiane si svolgeranno presidi di protesta presso gli Uffici del Governo.
– Alle ore 13,30 Conferenza Stampa sul piazzale antistante la GLS a Piacenza
Di fronte al comportamento dell’azienda i lavoratori, che erano rimasti in presidio davanti ai cancelli, hanno iniziato lo sciopero immediato. Proprio durante azione di sciopero, un lavoratore, padre di 5 figli e impiegato nell’azienda dal 2003, è stato assassinato, sotto lo sguardo degli agenti di polizia da un camion in corso che ha forzato il blocco.
Questo assassinio è la tragica conferma della insostenibile condizione che i lavoratori della logistica stanno vivendo da troppo tempo. L’USB si impegna alla massima denuncia dell’accaduto: violenza, ricatti, minacce, assenza di diritti e di stabilità sono la norma inaccettabile in questo settore.
Oggi 15 settembre alle ore 11.00 conferenza stampa davanti al magazzino di Piacenza
Unione Sindacale di Base
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– La USB ha dichiarato lo SCIOPERO IMMEDIATO di tutto il settore della logistica a livello nazionale dalle 05 di oggi 15 settembre alle 05 del 16 settembre con blocco dei magazzini e delle merci ed ha invitato le proprie strutture di fabbrica ad organizzare scioperi e fermate di protesta – In tutte le principali città italiane si svolgeranno presidi di protesta presso gli Uffici del Governo.
– Alle ore 13,30 Conferenza Stampa sul piazzale antistante la GLS a Piacenza
– A Roma alle ore 15 Mobilitazione sotto gli uffici del Ministro del Lavoro in Via Veneto dove USB chiede di incontrare il Ministro Poletti.
– SABATO 17 ORE 12 MANIFESTAZIONE A PIACENZA.
– SABATO 17 ORE 12 MANIFESTAZIONE A PIACENZA.
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