L'articolo odierno parla del lavoro compiuto per portare a termine un film documentario sull'organizzazione neo nazista greca di Alba Dorata(http://www.senzasoste.it/anti-fascismo/ho-vissuto-cinque-anni-da-infiltrata-nel-pi-pericoloso-partito-neonazista-europeo l'originale in inglese:https://broadly.vice.com/en_us/article/how-one-filmmaker-infiltrated-a-notorious-neo-nazi-movement-for-five-years )concepito da Angélique Kourounis con il collega Thomas Jacobi che sono stati i principali fautori di quest'opera.
L'intervista alla Kourounis spiega il suo lavoro per il quale ha dovuto infiltrarsi tra i membri di questa che è diventata una forza politica molto discussa fin dalla sua nascita per la violenza e l'odio che ha suscitato anche al di fuori dei confini ellenici.
Tra riunioni e incontri ne esce fuori un ritratto di gente di ogni estrazione sociale,di delusi dalla politica comune e che oltre ad essere miseramente xenofoba,razzista ed omofoba come nel fascismo è estremamente sessista in quanto le donne sono viste solo come sfornatrici di figli e addette ai lavori domestici.
Un risultato inquietante per i meno informati che avranno il modo di poter vedere che cosa davvero rappresentino questi razzisti che vedono il loro leader Michaloliakos ancora imprigionato nelle patrie galere(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2013/09/greciasbirri-e-neonazi-in-galera.html )assieme ad altri vertici per imputazioni che vanno dall'omicidio di Pavlos Fyssas a rapine,riciclaggio e violenze varie.
Naturalmente la locandina che compare sopra non è quella originale ma del film Usa del 1930(non so nemmeno se esista ancora)così per sdrammatizzare un po' su un tema tanto delicato,comunque immagini del film si possono vedere nei link indicati sopra all'inizio.
Ho vissuto cinque anni da infiltrata nel più pericoloso partito neonazista europeo.
Nonostante 69 membri - inclusi alcuni deputati - siano sotto processo per aver "gestito un'organizzazione criminale che intimidisce e uccide i migranti e i propri oppositori politici," il partito è comunque riuscito a conquistare 18 seggi nelle elezioni nazionali dello scorso anno.
Quando uno dei deputati di Alba Dorata è stato accusato di aggressione, per aver schiaffeggiato un'esponente politica donna durante un dibattito televisivo, gli oppositori speravano che il vento sarebbe cambiato — ma sono rimasti delusi. La crescita di popolarità non si è fermata nemmeno quando il leader del partito Nikolaos Michaloliako ha affermato che Alba Dorata è "politicamente responsabile" dell'omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas.
Per cercare di capire perché così tanti greci sostengono il partito, Angélique Kourounis ha passato cinque anni a filmare i membri di Alba Dorata con il suo collega Thomas Jacobi. Abbiamo parlato con Angélique delle centinaia di ore che sono state necessarie per realizzare il documentario Golden Dawn: A Personal Affair, e della sua determinazione nel capire perché il partito ha così tanto successo.
Cosa hai ottenuto dedicando così tanto tempo al progetto?
Angélique Kourounis: Non potevo fare un film su Alba Dorata in poco tempo, perché non mi avrebbero accettata. Mi avrebbero mostrato solo quello che volevano che vedessi. Abbiamo filmato durante distribuzioni di cibo e raccolte di sangue, a conferenze stampa, riunioni politiche, incontri con i gruppi locali, dove le persone si riuniscono due volte a settimana - alcuni incontri erano in zone facoltose di Atene come Alimos o Glyfada - e mentre filmavano e lavoravano per la radio o online.
Chi sono i membri di Alba Dorata?
Ho incontrato disoccupati, ricchi, persone della classe media; non è un partito di classe, coinvolge qualsiasi tipo di persona. Ho incontrato tre donne, una di loro era di sinistra, una era socialista, e l'altra era conservatrice, e hanno tutte deciso di unirsi ad Alba Dorata perché non hanno alcuna fiducia negli altri partiti.
Onestamente, c'è stato un momento in cui sono stata dubbiosa. Partecipavo a una riunione e tutti coloro con cui avevo parlato sembravano ragionevoli. Mi sono detta: 'Dov'è l'Alba Dorata che pensavo di conoscere, quella violenta, che ha ucciso delle persone?' Pensavo di essermi sbagliata. Poi un tizio, che aveva dimenticato di avere ancora il microfono acceso ha iniziato a parlare, dando ordini ai membri del gruppo su come comportarsi, e cosa dirmi quando li intervistavo.
Lì mi sono accorta che non avevo torto: Alba Dorata è Alba Dorata, quella che conosco. Direi che sono nazisti, o comunque la direzione è sicuramente quella nazista — e sono assolutamente razzisti e sessisti. Ho intervistato un uomo che diceva di aver aiutato i neri quando era in Africa con una missione militare dell'ONU, ma solo per farli rimanere lì, per non farli arrivare nel suo paese.
Cosa puoi dirmi sul sessismo nel partito, invece?
Ho passato molto tempo con le donne di Alba Dorata. Alcune di loro sono coinvolte nella direzione del partito, ma è assolutamente corretto affermare che gli uomini hanno la priorità e che i ruoli più importanti sono affidati sempre a loro. Erano tutti contenti quando [il deputato e portavoce del partito] Ilias Kasidiaris ha schiaffeggiato Rena Dourou [membro del partito Syriza] in televisione, pensavano se lo fosse meritato. Dal loro punto di vista, le donne devono tornare in cucina e aprire le gambe per sfornare bambini. Incredibilmente, anche le donne sono completamente d'accordo su questo.
Avete mai avuto paura?
Avevamo sempre paura, soprattutto quando è stato pubblicato il secondo documentario a giugno 2014 — perché se lo avessero visto, saremmo stati nei guai. Comunque, ci hanno rotto le telecamere e un giorno sono stata aggredita — a quel punto la situazione stava per diventare ingestibile, ma è intervenuto il deputato di Alba Dorata Nikos Mihos, dicendogli che dovevano smettere di picchiarmi o di impedirmi di fare telefonate. Credo che ora potrebbe pentirsene.
In genere eravamo tranquilli: Thomas, che è tedesco, biondo, e di bell'aspetto, era quello buono, quello con cui i membri di Alba Dorata pensavano di avere qualcosa in comune. Io ero la ragazza stupida, sciocca, piccola e grassa a cui non prestavano molta attenzione. Durante uno dei loro comizi, Thomas e un cameraman sono stati respinti, e io sono stata fatta accomodare in prima fila con il mio cellulare, proprio come una ragazza sciocca che stava ancora scoprendo il mondo. Ecco come siamo riusciti a ottenere le immagini che abbiamo.
Qual è il loro atteggiamento nei confronti dei giornalisti?
All'inizio Alba Dorata era un partito presentabilissimo, e Kasidiaris veniva invitato in TV e gli veniva chiesto che film avesse visto al cinema, cose così. Sapevamo chi fosse, ma solo dopo l'omicidio di Pavlos Fyssas [il rapper antifascista] la stampa ha iniziato ad affermare che Alba Dorata era nei guai. Dopo anni e anni di silenzio, era troppo. Pensavo che sarebbe stata la fine del partito, ma il risultato è stato l'esatto opposto. Probabilmente perché i greci non credono più ai giornalisti, e i sostenitori di Alba Dorata non credono a nulla di quello che scrivono.
D'altro canto, la propaganda via radio e online è molto importante per loro. Qualsiasi cosa facciano, la pubblicano immediatamente sul web per mostrare quello che stanno facendo, proprio come Daesh. Alba Dorata blocca il confine con l'Albania per due ore: lo filmano e lo mettono online. Quando distruggono gli alloggi dei migranti, lo pubblicano online. Vogliono far vedere che agiscono. E funziona.
Quale pensi che sia la strategia di Alba Dorata per il futuro?
Stanno aspettando il loro momento. Credo sia la verità che cercavo quando ho iniziato a filmare. L'ultima scena del documentario mostra un intervistato importante affermare che quando Syriza sarà al potere, la prossima [a governare] sarà Alba Dorata. Tutto il film è la dimostrazione di questo [concetto].
Temi che Alba Dorata continuerà a ottenere consensi in Grecia?
Per me è abbastanza chiaro: il mio compagno è ebreo, uno dei miei figli è gay, un altro è anarchico, e io sono una femminista di sinistra e figlia di immigrati. Se Alba Dorata dovesse governare, il nostro unico problema sarebbe capire su quale vagone ci metterebbero.
Se le persone di Alba Dorata salgono al potere, l'unica risposta possibile è restare e combattere, o andarsene. Non c'è spazio per il pensiero libero, per le persone di sinistra, per i gay, per gli antifascisti, e questo si capisce perfettamente dal film. Sono cresciuta con i racconti di mia nonna sulla guerra e sulla resistenza contro gli italiani, poi ho avuto l'enorme privilegio di conoscere il padre del mio compagno Leon, che era ebreo e faceva parte della resistenza in Francia. Mi ha spiegato che non c'era altra scelta che la resistenza. Bisogna combattere per resistere, e se non lo si fa, si accetta quello che accade.
La versione originale di questo articolo è apparsa su Broadly
24 febbraio 2016
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