Altro post che parla della strage vergognosa di ieri avvenuta negli uffici del settimanale satirico Charlie Hebdo e nella strada limitrofa che è costata la vita a dodici persone,con i presunti attentatori braccati dalla polizia.
A mente serena propongo tre contributi per comprendere meglio quello che è accaduto,con alcune riflessioni sulla satira e altre che riguardano le possibili conseguenze di questo atto vile e malvagio.
Quello proposto interamente è di Infoaut e parla quasi esclusivamente della satira e di quello che era Charlie Hebdo in Francia,ovvero una rivista di sinistra che negli ultimi anni stava smarrendo il vero senso della satira,ovvero quello di criticare il potere di qualunque colore esso sia,e di far ridere e/o almeno sorridere.
Nelle righe del contributo preso da Senza Soste(http://www.senzasoste.it/internazionale/non-siamo-tutti-charlie-hebdo-orrori-ed-errori-dalla-regione-parigina )c'è un chiaro riferimento ad un redattore licenziato per antisemitismo quando ormai l'intero giornale spesso e volentieri proponeva vignette della"sinistra"islamofobica e sul come la società francese abbia fallito in certe politiche sociali.
Il tutto non dimenticando che questi assassini siano stati ancora una volta forgiati dall'intervento dell'occidente portatore di libertà finanziando quello che diventerà l'Isis per regolare qualche conto come in primis quello con Assad in Siria.
Nell'ultimo propongo un articolo preso da Cremaonline(http://www.cremaonline.it/politica/07-01-2015_Attentato+a+Parigi,+%e2%80%9cpericolose+le+dichiarazioni+della+Lega+Nord%e2%80%9d/ )in cui si criticano le dichiarazioni della Lega Nord che fomentano ancor più l'odio in città con l'ormai lunga diatriba sulla costruzione di un luogo di culto per la comunità islamica a Crema.
Per la Lega e più in generale per i razzisti naturalmente tutti i musulmani sono terroristi e assassini,sono tagliagole e attentatori dimenticandosi di stragi come quella di Utoya in Norvegia dove il fondamentalista cristiano nazista Breivik nel luglio 2011(http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2011/07/con-il-neonazismo-il-buonismo-non-paga.html )ammazzò 77 persone.
Questo ovviamente non per bilanciare le cose ma per sottolineare nuovamente come la radicalizzazione della religione porte a risultati mortali:inoltre ritengo molto reale il fatto che ieri molti si siano sfregati le mani,politici e altri,nel sentire di questo attacco insensato per fomentare ancora di più le loro ideologie razziste e xenofobe,altro che commozione e solidarietà.
E' mezzanotte meno un quarto nel secolo. Siamo ad un punto di ribaltamento storico nell'islamofobia e nello scatenarsi del razzismo in Francia e più largamente in Europa. La lettura semplificata all'estremo dai media di questa giornata del 7 gennaio 2015 andrà a riassumersi e imprimersi in numerose menti come “l'attacco assassino contro un giornale "di sinistra" da parte di Musulmani”. Questo destabilizzerà e rovescerà dei posizionanti politici. La Paura, la collera, lo sbigottimento, l'incomprensione, il panico morale lasceranno in alcuni ampiamente spazio all'Odio.
Al di là dei parametri di opportunità militare che hanno potuto
giustificare la scelta di questo giornale dal commando, l’attacco corrisponde a
una logica e a una visione politica dei Tak-taks: precipitare lo
scontro e la radicalizzazione di frazioni importanti della popolazione. Charlie
Hebdo gode ancora di un capitale simbolico importante a sinistra: è ancora
considerato da numerose persone come antirazzista e incarnante la libertà
d'espressione. Non sono Minute o le Figaro che sono stati presi di mira. I
tak-tak sanno che se la diga antirazzista di sinistra salta, allora è tutta
l'Europa che si riversa nello scatenarsi d'una violenza razzista simbolica e
fisica di cui i musulmani sono le prime vittime. In questo scenario, i guerrieri
tak-tak che s'immaginano in difensori dell'Islam sperano che le popolazioni
musulmane, allora violentemente oppresse, verranno a trovare protezione dietro
di loro. Un po’ come i sionisti sempre pronti a strumentalizzare le ondate di
antisemitismo per giustificare l'esistenza dello stato d'Israele come rifugio
delle popolazioni ebraiche oppresse, i tak-tak hanno bisogno che l'Islam sia
oppresso per conquistare i cuori dei credenti.
Evitiamo d'essere ipocriti, Charlie Hebdo non è un amico
politico. Da anni, è finito nel campo del pensiero dominante e partecipa allo
sviluppo di un'islamofobia di sinistra. Ma nessuno può nè deve rallegrarsi
dell'esecuzione dei suoi giornalisti. Niente può giustificare quest’atto nel
contesto attuale della Francia. Quest’attacco però non deve neanche far tacere
le critiche su Charlie Hebdo e sulla stampa in generale circa la sua linea
redazionale umoristica islamofoba.
Oggi portare la guerra nella sala stampa di Charlie Hebdo è
come mettere una bomba alla stazione di Bologna. È un atto di terrore per
disorientare. Su quest’atto, complottismo e islamofobia prospereranno. L'attacco
contro Charlie Hebdo permette di prendere in ostaggio milioni di persone di
confessione musulmana in Francia e in Europa.
I soli vincitori in quest’attacco sono i reazionari di ogni
sponda, islamofobi in testa. Davanti a loro i tak-tak, che vogliono che una
comunità musulmana eterogenea si chiuda su sé stessa, si fregano le mani.
Quest’attacco, è un lucchetto messo lì per bloccarci tra il martello dei takfir
e l'incudine del neo-liberalismo.
Le molteplici sensibilità presenti nei quartieri affronteranno
l'ingiunzione tra lo scegliere l'arruolamento alla Causa nazionale o la
marginalizzazione e criminalizzazione.
Temiamo che le condizioni che hanno permesso l'arrivo di una
tale catastrofe fossero riunite. Il Partito Socialista ha liquidato per anni
ogni opposizione di sinistra, soprattutto quelle che cercavano di costruirsi nei
quartieri popolari. Questo ha contribuito a lasciare terreno libero a ciò che di
peggio si può fare in materia di nichilismo. Perché al di là della linea
reazionaria, ciò che caratterizza questo genere d'azioni è l'impasse economica e
sociale nella quale si ritrova l'Europa ad ogni crisi economica. Il nichilismo
di una parte dei nostri prospera nella miseria che seminano i governi
capitalisti in Europa.
Ciò che è successo questo 7 gennaio è la possibilità offerta
dai tak-tak a coloro che ci opprimono di recidere ogni legame di solidarietà e
di distruggere una comunità di destino tra credenti e non credenti. È la
possibilità di condannare in anticipo chiunque in funzione del suo credo o del
suo aspetto.
Le analisi faziose che servono da propaganda ai peggiori
reazionari, gli appelli all'ordine repubblicano, all'unità nazionale, alla
laicità, alla libertà d'espressione, alla democrazia parlamentare come bastione
davanti alla barbarie del nemico interno ci cascano addosso come un'onda
frangente. In questo contesto il ritornello sul “buonismo” di cui “la sinistra
colpevole” ha dato prova nei confronti dell'immigrazione e i musulmani rischia
di far entrare molte persone ragionevoli nel campo dell'odio verso l’altro.
La popolazione che vive in Francia si trova incastrata, in
questo contesto di crisi economica, tra l'incudine neo-liberale che non dà altra
soluzione che quella individuale e il martello reazionario che pone le origini
culturali o biologiche delle classi popolari in competizione tra loro. Presi tra
l'incudine e il martello dobbiamo fermare il fabbro. In questo periodo scuro
dobbiamo ispirarci con ciò che succede altrove nel mondo come in Kurdistan,
bloccato tra l'imperialismo occidentale e i reazionari di Daesh. Qui come lì,
abbiamo la possibilità di creare le condizioni della nostra liberazione.
Traduzione da http://quartierslibres.wordpress.com/
a cura della redazione d’infoaut
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