La vignetta qui sopra è una di quelle disegnate da molti autori che si sono visti rubare i loro lavori dal Corriere della sera in un libro pubblicato in questi giorni per sostenere economicamente la redazione del giornale Charlie Hebdo colpito la scorsa settimana da dei terroristi.
Infatti senza dir niente a nessuno il quotidiano milanese ha raccolto molte opere di vignettisti per completare il libro in vendita a 5 Euro in puro stile sciacallaggio,e molti di questi hanno scritto sia al Corriere che su social networks il loro disappunto non tanto per la finalità del progetto ma per l'appunto per il furto di un lavoro nato l'indomani della strage per solidarietà.
La lettera qui sotto scritta da Giacomo Bevilacqua(A panda piace)è la sintesi e la perfetta sensazione di molti degli autori depredati,contributo di Infoaut.
Il Corriere della Sera ha stampato un libro con i #JeSuisCharlie di vari vignettisti che è stato distribuito nelle edicole milanesi nella giornata di ieri e da domani nel resto d'Italia. Al suo interno, il quotidiano milanese ha inserito una serie di vignette disegnate in solidarietà con Charlie Hebdo e raccolte sui profili social o sui siti/blog di noti vignettisti senza informare gli autori delle stesse. Lo scopo da parte del Corriere della Sera è stato evidentemente un vero e proprio atto di lucro, un atteggiamento meschino, tipico di chi intende il lavoro svolto dai fumettisti come privo di riconoscimento e in quanto tale, utilizzabile in qualsiasi momento per garantirsi più profitto.
L'atto di sciacallaggio da parte del Corriere
della Sera, è stato criticato da molti fumettisti implicati nel brutto affare
(Roberto Recchioni, che ha già pubblicato una
lettera aperta al Corriere, Leo Ortolani, Milo Manara, Giuseppe Palumbo,
Paolo Bacilieri, Sio, Gipi, Manuele Fior, Don Alemanno, solo per citarne alcuni)
e nella giornata di oggi hanno denunciato pubblicamente l'operato becero del
quotidiano, attraverso diversi post sui social networks e alcuni articoli su
quotidiani on-line.
Proponiamo qui sotto la risposta di uno degli
autori danneggiati, Giacomo Bevilacqua di 'A panda piace'. Tra gli altri, anche
Leo Ortolani conosciuto come l'autore di Ratman, ha reso pubblico oggi un post
su fb che potete trovare qui.
Caro Corriere, mi è giunta voce che tu abbia
preso la mia vignetta e quelle che altri autori di fumetti come me hanno
realizzato nella tragica giornata dell’attentato a Charlie Hebdo, autori che si
sono visti minacciare il diritto e la libertà di poter dire la propria su
qualsivoglia argomento.
Ed è proprio con questa libertà che tanto
cerchiamo di difendere che mi permetto di dirti che il tuo gesto di creare un
libro con le opere d’altri, prese da internet, stampato in maniera becera e
venderlo a 5 euro, per poi donare il ricavato alla redazione di Charlie Hebdo,
tu puoi vederlo benissimo come un gesto nobile, e magari visto dall’esterno lo è
pure. Ma lo sarebbe stato molto di più se avessi scritto a me e a molti altri
autori come me, chiedendoci il permesso di pubblicare i nostri lavori, prima di
farlo, perché a me non risulta essere arrivata alcuna richiesta formale, e in
questo modo, caro Corriere, a me spiace dirtelo, ma la tua operazione risulta
essere soltanto una versione ancora più becera del più becero sciacallaggio,
oltre che il tentativo di farti nobile con la roba di altri.
Ci sarebbe da farti causa tutti assieme. Tutti
gli autori presenti nel volume e di cui ti sei arrogato i diritti di
pubblicazione, ci starebbe bene il fatto di venire risarciti e poi donare tutti
soldi della causa alla redazione di Charlie Hebdo o alle famiglie delle vittime,
cosa ne pensi, caro Corriere? Secondo te cosa sarebbero più contenti di
ricevere, loro? I soldi ricavati da un libro fatto sulle spalle e sulle opere di
persone di cui non avete rispettato i diritti, o gli eventuali soldi ricavati
dal riconoscimento di questi ultimi? Spero di ricevere una risposta, o
quantomeno una scusa formale sul giornale stesso, oltre alle prove relative ai
guadagni del libro e alle cifre effettivamente versate a favore della redazione
di Charlie Hebdo. Prego inoltre le persone, se possibile, di condividere questo
stato, per fare in modo che, come la mia vignetta è arrivata a loro e non si
sono fatti scrupoli a prenderla, gli arrivi anche questa lettera. Le
illustrazioni mie e degli altri autori erano contro il terribile attacco alla
libertà di stampa, non a favore della libertà di far stampare a voi il cazzo che
vi pare.
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