giovedì 8 febbraio 2018

PAVIA:MERDE NERE LEGITTIMATE,ANTIFASCISTI PICCHIATI


Risultati immagini per pavia antifascista
Che polizia e fasci siano legati non solo geneticamente ma anche sentimentalmente non è la prima volta che lo si scrive,ma è un dovere ripeterlo ogni volta che accade qualcosa come quello che si è visto ieri sera per le strade del centro di Pavia dove immagini inequivocabili hanno mostrato celere e fascisti uniti contro una rappresentativa antifascista(https://www.localteam.it/video/violenti-scontri-a-pavia-cariche-a-piu-riprese-in-serata ).
A braccetto come in molte altre occasioni(vedi:madn siamo-quasi-centanni-di-matrimonio.senza tradimenti e madn caserma-pound )per la commemorazione degli infoibati presa come pretesto ci sono state rivendicazioni in favore dello scemo di Tolentino(madn pazzi-e-imbecillibenvenuti-nel-nuovo.terrorismo oitaliano )e ci sono stati scontri contro i ragazzi di una manifestazione non autorizzata da parte degli antifascisti per la recente aggressione in stile solito tanti contro pochi ad alcuni ragazzi nordafricani(ecn org squadrismo-a-pavia-in-25-skinheads-contro-5-ragazzi ).
Da notare l'assoluta legittimità del presidio dei fascisti che poi è diventato corteo assieme agli amici poliziotti che hanno manganellato alla grande coloro che in fondo difendono la Costituzione italiana,ma che notando pure la vignetta sopra oggi in Italia gira così.
Le merde nere non devono avere la possibilità di esistere,figuriamoci quella di fare presidi o cortei,mentre gli antifascisti come sempre subiscono la repressione di polizia e fascisti sempre più uniti,articolo di:la provincia pavese tensioni-ai-cortei-contrapposto .

Tensioni ai cortei contrapposti, la polizia carica i manifestanti

Pavia, la marcia antirazzista (non autorizzata) sconfina e la polizia disperde il corteo delle sinistre mentre gli ultrà di destra manifestano in piazza Italia per le foibe. Poi una minacciosa spedizione fascista al bar Sottovento.

PAVIA. Momenti di forte tensione nella serata di mercoledì 8 febbraio a Pavia, in pieno centro, dove la polizia ha caricato il corteo antirazzista, composto dai collettivi di sinistra e dai rappresentanti delle comunità straniere, che era stato organizzato - sulla scia dei recenti avvenimenti di Macerata e di Pavia, dove erano stati picchiati alcuni ragazzi al grido di «Negro di merda» - in contrapposizione al presidio dell'ultradestra in piazza Italia a ricordo delle foibe.

La tensione è scoppiata quando un gruppo di partecipanti alla manifestazione della sinistra (che non era autorizzata) hanno lasciato il punto di ritrovo di Strada Nuova per muoversi in corteo lungo le zone presidiate dalla polizia, che cercava a sua volta di evitare ogni possibile contatto tra le due manifestazioni. In corso Carlo Alberto la polizia ha quindi caricato il corteo per disperdere i manifestanti.

Poco prima delle 23 un ulteriore momento di tensione in via Siro Comi, quando alcuni ultrà di destra hanno battuto i vetri al bar Sottovento con urla minacciose dirette ai ragazzi che si trovavano nel locale. Una "carica" raccontata da diversi testimoni sui social. La polizia è intervenuta per evitare incidenti, facendo chiudere la saracinesca al bar e allontanando i facinorosi.

La serata era iniziata pacificamente. Al presidio dei collettivi di sinistra c'erano anche alcuni dei ragazzi picchiati, con amici italiani e genitori. C’erano Salem Birkabas e l’amico Amin con la mano fasciata da operare, c’era la mamma di Salem, preoccupata perché in 21 anni in Italia non le era mai capitato di avere così paura per i suoi figli. Quasi 200 persone sostavano in Strada Nuova con lo striscione “Se toccano uno toccano tutti, fermiamo l’invasione razzista”. La decisione di manifestare lì era stata presa per contrapporsi al presidio di piazza Italia dove erano in programma la celebrazione in onore dei martiri delle foibe indetta dall’associazione Recordari, che nella simbologia si richiama al fascismo, polizia schierata e piazza Italia bloccata per evitare scontri.

«Siamo qui per chiedere che non sia lasciato spazio ai fascismi» hanno ribadito al megafono i manifestanti. «Non sappiamo se chi ci ha picchiato appartenesse a un partito - ha detto Salem - ma erano organizzati, non hanno toccato i nostri amici italiani e urlavano che loro rappresentavano il tricolore e noi non avevamo diritto di parlare».

Poi una parte dei manifestanti ha lasciato il presidio in Strada Nuova mentre un gruppo di antagonisti ha cominciato a spostarsi lungo i posti di blocco, intonando cori. Tensioni in corso Carlo Alberto, sono volati spintoni, la polizia ha manganellato. I militanti di Recordari, appartenenti alle varie sfumature della destra pavese, sono intanto arrivati alla spicciolata e si sono messi in formazione davanti al monumento con bandiere, torce e corone. Ma la celebrazione non è cominciata finché tutto non si è tranquillizzato.

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