mercoledì 11 ottobre 2017
IL PAESE DEI BALOCCHI PER GLI EVASORI FISCALI
Albert Einstein diceva che la follia stia nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi,e se dovessimo stare a questa frase i vari governi italiani che si sono succeduti negli ultimi anni ma anche molto prima sono degni rappresentanti di ciò che intendiamo come folle.
In poco più di 150 anni di storia infatti si sono avuti ben 80 condoni,vale a dire che lo Stato non può o non riesce a fermare l'emorragia dei furbi,chi per necessità chi per sete di denaro,e che gli italiani sono proprio dei gran mascalzoni quando bisogna parlare di adempiere ai contributi da versare per la collettività.
Che poi il livello di tassazione da noi sia tra i più elevati al mondo e che i soldi che ritornano indietro per sanità,istruzione,pensioni e trasporti siano poca cosa rispetto a quello prelevato è un discorso che si trascina dietro il fatto che i lavoratori autonomi che evadono siano il 60%,troppo.
Può essere discorso da bar ma certamente uno che si nasconde un gruzzoletto più o meno grande,non paga le tasse o lo fa in modo inesatto può starsene al sicuro in quanto ogni due anni c'è un condono sui soldi imboscati all'estero o su quello non versato in maniera adeguata.
Intanto i lavoratori dipendenti ed i pensionati pagano per tutti questi,che sottolineo sono dei criminali non inferiori a quelli che stuprano o uccidono,perché con le loro ladrerie costringono altri,non tutti per questioni di dignità e di osservanza della legge,a compiere reati per poter sopravvivere.
Articolo preso da Contropiano(impunita-fiscale )mentre leggo ora sul Televideo che nel 2015 il sommerso economico vale circa 208 miliardi di Euro,ben il 12,6%del Pil nazionale.
Impunità fiscale agli evasori, briciole ai lavoratori.
di Unione Sindacale di base
Le bugie hanno le gambe corte e la propaganda prima o poi si infrange sulla realtà.
La fotografia chiara e limpida scattata dal procuratore di Pistoia Di Vizio, uno dei più esperti magistrati del ramo evasione, sul reale stato di salute della legalità e dell’equità fiscale nel nostro paese, smonta pezzo dopo pezzo tutte la propaganda governatva e le cifre farlocche sbandierate sul fronte della lotta all’evasione.
Solo qualche settimana fa era toccato alla Corte dei Conti lanciare un grido d’allarme sul mancato utilizzo dell’archivio dei rapporti finanziari intrattenuti da società e persone fisiche con gli intermediari (banche, poste, società di gestione del risparmio), strumento messo a disposizione del fisco, e costato svariati milioni, per dare la caccia ai grandi evasori e regolarmente finito del dimenticatoio.
L’altro giorno è toccato al sostituto procuratore Di Vizio evidenziare, in una accurata relazione dal titolo emblematico “Capitali all’estero e risparmi in Italia. Drammi e commedie delle tasse”, la vergognosa anomalia di un paese nel quale:
– vi sono stati 80 condoni in 150 anni di storia unitaria;
– gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate nel 2016 sono calati rispetto all’anno precedente del 33,8%, passando da 301.996 a 199.990;
– la propensione ad evadere l’Irpef da parte del lavoro autonomo ha raggiunto nel 2014 il 59,4%;
– l’evasione Iva è la più alta tra i paesi europei, rappresentando un quarto dell’evasione in tutta l’Unione europea.
Morale della favola, aggiungiamo noi, il peso della tassazione si scarica tutto sul lavoro dipendente e pensionati.
E non poteva essere diversamente, considerato tutti i provvedimenti governativi che hanno completamente spuntato le armi della lotta all’evasione, creato un sistema di impunità fiscale per le banche e le grandi imprese, e trasformato, con la voluntary disclosure, il Fisco in una immensa lavatrice per ripulire i soldi sporchi esportati all’estero. E pensare che in questi giorni si torna a parlare di un nuovo condono: questa volta sul contante nascosto nelle cassette di sicurezza, giusto per non scontentare nessuno…
Il quadro che è stato ben rappresentato dal sostituto procuratore dobbiamo tenerlo bene a mente, non solo per ripristinare la verità sul tema evasione fiscale, ma anche per rispedire al mittente tutti quei vincoli di bilancio e quelle compatibilità economiche strumentalmente utilizzate per sottrarre salario, diritti e servizi pubblici.
Dinanzi ad una “evasione monstre” di circa 120 miliardi annui, la cifra di 85 euro medi lordi (nella migliore delle ipotesi e a tutt’oggi ancora non finanziati) di aumento per il rinnovo dei contratti pubblici, frutto dell’accordo siglato il 30 novembre da CGIL, CISL e UIL, appare oggi ancora più scandalosa.
VOGLIAMO CIO’ CHE CI SPETTA! CONTRATTI VERI CON AUMENTI VERI!
12 OTTOBRE 2017 ORE 11, MANIFESTAZIONE-PRESIDIO ALL’ARAN VIA DEL CORSO, 476 – ROMA
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