Ebbene queste sei persone,tra le quali una donna cinquantunenne già diventata nonna,non potranno accedere a manifestazioni sportive per i prossimi tre anni in questa che è una vicenda assurda ma figlia di una logica di repressione che negli ultimi anni ha visto il mondo del calcio fare da cavia per tutte le altre manifestazioni di piazza(vedi:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2012/11/le-nuove-norme-antimanifestanti.html ).
L'articolo preso da Infoaut sponsorizza le prime iniziative organizzate per protestare contro questa scelta che vìola ogni diritto di manifestare in qualsiasi luogo fisico e per qualsiasi motivazione sia essa ideologica che sportiva.
Daspo di piazza. A Pisa le prime iniziative in programma.
Circa venti giorni fa la questura di Pisa ha notificato 6 provvedimenti di Daspo, divieto di accedere ad ogni tipo di manifestazioni sportive, ad altrettanti partecipanti ad una manifestazione contro la Lega Nord che si è tenuta a Pisa lo scorso 14 novembre.
Da subito non sono mancati momenti di solidarietà soprattutto nelle curve: Pisa, Cosenza, Parma, Perugia, Reggio Calabria per citarne alcune. Diversi striscioni sono apparsi durante le partite e la vicenda è arrivata anche negli studi di alcune trasmissioni televisive e su alcune fanzine di ultras.
La gravità di questi provvedimenti che mira a limitare la libertà personale è parsa subito un avvertimento politico intimidatorio e ritorsivo: il "Daspo di piazza" che può essere applicato grazie alla legge Renzi-Alfano del 22 agosto 2014, n°119, convertita con modificazioni nella legge del 17 ottobre 2014, n°146, appare come un atto repressivo e di disciplinamento nei confronti di chi lotta.
Per questi motivi la città di Pisa ha iniziato una campagna per contrastare questi nuovi Daspo e venerdì 29 gennaio si terrà un'assemblea cittadina dove verranno organizzate alcune iniziative e sarà presentato il Comitato "No Daspo di piazza".
Di seguito il comunicato di presentazione dell'iniziativa:
NO DASPO DI PIAZZA
La libertà non si diffida!
All'inizio di gennaio la questura di Pisa ha avviato sei procedimenti che porteranno al Daspo per altrettante persone, con il conseguente divieto di frequentare lo stadio e assistere a eventi sportivi. Queste persone sono "colpevoli" di aver partecipato a una manifestazione il 14 novembre, ma fino a ora non è pervenuta alcuna denuncia.
Siamo di fronte a un uso innovativo della diffida, utilizzata in questo caso in riferimento a eventi totalmente slegati dal mondo del tifo o dello sport; in particolare è la prima volta in Italia che vengono avviati questi procedimenti in seguito a un corteo.
Da subito numerose voci si sono sollevate contro questi procedimenti; da una parte è stata evidenziata l'insensatezza: si impone un divieto legato allo sport in seguito a fatti di tutt'altro tipo. Ma soprattutto è sotto gli occhi di tutti come questo possa costituire un pericoloso precedente nelle limitazioni delle libertà personali: se oggi si limita la libertà di frequentare eventi sportivi a seguito di un corteo, domani potrebbe essere per uno sciopero, un'occupazione studentesca, un picchetto contro gli sfratti, o per qualsiasi atto considerato come turbativo dell'ordine pubblico da parte della questura!
Per questi motivi abbiamo deciso di collaborare con le sei persone che rischiano il Daspo e dare vita a un percorso di opposizione a questi provvedimenti illegittimi e incostituzionali, utilizzano sia gli strumenti dei ricorsi legali, sia l'informazione e la comunicazione per mobilitare l'opinione pubblica sull'accaduto.
VENERDI' 29 GENNAIO, ORE
21.00
presso il Circolo Arci Pisanello (via
Marsala 2, Pisa)
Presentazione pubblica della campagna
"NO DASPO DI PIAZZA - La libertà non si
diffida"
Saranno discusse nel dettaglio, con il rappresentante legale Tiziano Checcoli, le misure in questione e presentate le iniziative di solidarietà fino a ora in programma; saranno inoltre raccolte idee e contributi per il buon proseguimento della campagna, con l'obiettivo del ritiro di questi sei provvedimenti.
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