Ieri a Modena è capitato ancora che in Italia,paese liberato dal giogo nazifascista dai partigiani e da una guerra,sia stato teatro di un presidio di Fogna Nuova autorizzato dalla prefettura dello stesso Stato che ha cacciato i nazifascisti vigliacchi e traditori con la lotta ed il sangue.
Naturalmente la voce del popolo antirazzista e antifascista si è fatta sentire con una manifestazione di protesta per dichiarare il totale disprezzo verso l'organizzazione neofascista e contro queste ideologie che fanno della xenofobia uno di loro principali cavalli di battaglia.
Come al solito le forze dell'ordine sono state dalla parte dei fascisti difendendo i quattro ratti del presidio dal tentativo di attacco da parte degli antagonisti modenesi con qualche tafferuglio e manganellata verso loro.
A breve ci saranno a Bologna e Milano due incontri a livello europeo che vedranno la presenza di neofascisti e di neonazisti provenire da diverse nazioni,un altro banco di prova per la loro cacciata definitiva dalla storia dell'umanità sia italiana che mondiale.
Articolo preso da Infoaut.
Modena: il corteo popolare meticcio antifascista forza i divieti.
Ieri pomeriggio la manifestazione meticcia e antagonista modenese ha dovuto fare
i conti con una città inverosimilmente militarizzata. Le ragioni di un tale
dispiegamento oppressivo vanno ricercate in una operazione mediatica, generata
da una settimana di dichiarazioni allarmanti, in cui associazioni di categoria e
governance locale hanno alimentato la tensione sulle possibili derive violente
che avrebbero potuto caratterizzare questa giornata.
La prefettura si è fatta carico di autorizzare il presidio neo fascista,
adducendo le solite, inconcepibili motivazioni, quali la salvaguardia della
forma istituzional-democratica, lasciando spazio a ideologie che del razzismo e
della xenofobia fanno il loro messaggio centrale. La risposta delle istituzioni
locali e dei sindacati confederati è stata quella di raccogliersi nel solito,
scontato e ininfluente “teatrino” in piazza Torre, sotto al sacrario dei
partigiani caduti per mano della ferocia nazifascista.
Il blocco sociale meticcio che fa dell'antifascismo e dell'antirazzismo una
pratica politica quotidiana non crede che possano bastare manifestazioni di posa
o di facciata a fronte di iniziative esplicitamente fasciste. Il corteo ha
sfilato per le strade cittadine facendosi carico di rappresentare le istanze
reali di chi subisce il peso di politiche che producono distruzione del welfare
e impoverimento soprattutto delle fasce sociali più deboli. Studenti, lavoratori
precari, migranti e occupanti hanno trovato nella giornata di oggi un momento di
ricomposizione sotto lo slogan “fuori i razzisti e i fascisti dalle città”.
La volontà della manifestazione di esprimere il proprio contenuto politico,
per le strade di un centro cittadino blindato, si è scontrata con un impianto
repressivo che ha risposto manganellando la testa del corteo, creando diversi
feriti e riconfermando la ferma volontà di proteggere i neofascisti. Il corteo
si è immediatamente ricompattato e ha proseguito il proprio percorso, sino
all'arrivo in largo Garibaldi. In questa piazza incredibilmente presidiata dalle
forze dell'ordine, il blocco meticcio ha lanciato i propri slogan, comunicando
alla città come non sia nella discriminazione e nell'autoritarismo la soluzione
alle problematiche reali che affrontiamo quotidianamente. La conclusione di
questa giornata ha visto numerosi interventi che hanno sottolineato come solo
proseguendo lotte ricompositive sul territorio il fascismo e il razzismo
potranno essere eliminati dai quartieri e dalle città.
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