mercoledì 14 giugno 2017

I MAGISTRATI CHE PAGANO PER NEGLIGENZA

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Non so se considerare la condanna ai magistrati della Procura di Caltagirone,colpevoli per ben dodici volte di non avere ascoltato gli appelli disperati di una madre minacciata dal marito e poi uccisa a coltellate,se si possa chiamare giustizia oppure sia l'ennesima presa in giro di un sistema che non funziona per via dei troppi gradi di giudizio che solo in pochi possono permettersi di affrontare.Per non parlare degli anni,dei decenni che occorrono per porre fine a processi che costano milioni di Euro l'anno alla cittadinanza,della scadenza dei termini per prescrizione di reati,di una giustizia lumaca che anche in questo caso(lasicilia io-con-questo-ti-uccidero-la-cronaca-di-un-delitto-annunciato )ci ha messo quasi dieci anni per un risarcimento chiesto allo Stato,che spero nelle persone dei diretti interessati possa venire corrisposto ai figli di Marianna Manduca.Articolo di Left(femminicidio ).
Femminicidio:Marianna uccisa 12 volte èrima di essere uccisa davvero.
i ha minacciato con un coltello, non so più che devo fare: aiutatemi”. Diceva così Marianna Manduca quando implorava di essere ascoltata dalla Procura di Caltagirone, terrorizzata da un marito vigliacchetto e violento come ne leggiamo troppi nelle cronache italiane.
Dodici denunce. Dodici volte Marianna ha chiesto aiuto a un Paese che continua a derubricare i segnali di femminicidio a piccole beghe famigliari che non meritano attenzione, contribuendo al senso di impunità dei maschi che si arrogano il diritto di ritenere le proprie compagne proprietà private a cui dare un senso con le botte e con la morte.
Io non so nemmeno se si riesce a scrivere con che sguardo una donna possa uscire dalla caserma per la dodicesima volta. Non so nemmeno immaginare dove finisca la sfiducia e dove inizi la paura per chi poi alla fine di coltellate ci è morta davvero: il marito Saverio Nolfo l’ha uccisa con sei coltellate al petto e all’addome il 4 ottobre del 2007 a Palagonia.
La procura di Caltagirone per la morte di Marianna è stata condannata dalla corte d’Appello di Messina: hanno riconosciuto il danno patrimoniale condannando la presidenza del Consiglio dei ministri al risarcimento di 260mila euro, e riconoscendo l’inerzia dei magistrati dopo una lunga trafila giudiziaria.
Dopo dodici volte insomma Marianna è morta per davvero. E dodici anni dopo le hanno chiesto scusa.
Perché non basta quasi mai solo un assassino per compiere un femminicidio.
Buon mercoledì.

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