Mentre i media sono occupati,parlando del Sudamerica,solamente a sparlare del Venezuela dando contro il Presidente Maduro accusandolo di tutto e di più come quando al potere c'era il suo predecessore Chavez,in Paraguay è esplosa una protesta popolare soffocata nel sangue che potrebbe fare entrare il piccolo Stato in un periodo dittatoriale.
Così come accadde venticinque anni fa visto che con sotterfugi e praticamente in segreto è stata approvata la legge che prevede la ricandidatura presidenziale,compiuta proprio dall'attuale Presidente Cartes in combutta con l'antecessore Lugo in un gioco di vari partiti politici che si fanno la guerra in pubblico ma pur di mantenere il potere,diviso e remunerato per bene,sotto i banchi stringono alleanze per avere il dominio.
Nelle strade della capitale Asuncion ci sono stati violenti scontri tra i manifestanti e la polizia che hanno provocato la morte di un giovane,Rodrigo Quintana,e il ferimento di altre decine di persone,con un tentativo di invasione nel Parlamento(che aveva visto nei giorni scorsi un cambio del presidente della camera proprio per portare a termine il cambio della legge che ha tanto odore di golpe).
Articolo preso da Infoaut(paraguay-è-rivolta-contro-il-golpe ).
Paraguay: è rivolta contro il golpe.
“En ningún
caso” il presidente può essere rieletto. Così recita la costituzione
paraguaiana, oggetto di un tentativo di modifica in sordina da parte del
presidente in carica Haracio Cartes, in accordo con l'ex presidente Fernando
Lugo. L'ombra della dittatura si staglia dietro questa manovra golpista
scatenando un'insurrezione popolare che nella sera di venerdì assalta il
parlamento di Asunción con la parola d'ordine “en ningún caso”. La polizia
risponde e uccide il giovane Rodrigo Quintana. I funerali nella giornata di ieri
vengono partecipati da migliaia di persone.
Di seguito la cronaca degli
eventi e un approfondimento dal blog Cronache
Latinoamericane.
Dopo l’annuncio dell’approvazione segreta di una legge che prevede la
possibilità di ricandidatura presidenziale, migliaia di persone hanno riempito
le strade del Paraguay per protestare contro questa decisione che viola
l’attuale costituzione del paese. Le immagini del saccheggio e l’incendio del
Parlamento hanno fatto il giro del mondo, ma come si è giunti a questa
situazione?
I protagonisti di
questa storia sono il Partito Colorado di Horacio Cartes, presidente
conservatore in carica e il Frente Guasù di Fernando Lugo, ex presidente.
Entrambi sono interessati a modicare la costituzione per poter restare al
potere, nel caso di Cartes, o esser rieletti, nel caso di Lugo. Il terzo
protagonista è Blas LLano e il suo Partido Liberal Radical Auténtico
(PLRA).
Durante la scorsa
settimana i tre partiti hanno deciso di creare un tavolo di lavoro parallelo a
quello della Camera de Senadores per accelerare la votazione della legge,
arrivando a cambiare il presidente della Camera per riuscire ad accorciare i
tempi.
Tutto
questo é avvenuto mentre il popolo paraguayano guardava attonito le notizie che
arrivavano preparandosi ad uno scenario già visto: il ritorno alla dittatura,
come successe 25 anni fa con Alfredo Stroeesner. Il ricordo dei tempi della
dittatura è ben impresso nella mente dei paraguayani; per questo, davanti
all’egoismo e alla sete di potere dei politici appena hanno saputo della
decisione dell’approvazione della legge, si sono riversati nelle strade di
Asunciòn.
Quelli che oggi
criticano la decisione della maggioranza nella camera dei Senatori in passato
hanno impedito che alcuni senatori potessero assumere le loro funzioni come
senatori dopo aver vinto le elezioni; per questo motivo, la questione non
riguarda solo l’aver violato la legge o la costituzione, quello che sta
avvenendo da tanto tempo in Paraguay è uno scontro di poteri in cui non ci sono
buoni né cattivi, ma gruppi che litigano tra di loro per mantenersi al
potere.
La giornata di
venerdì ha aperto una lunga discussione anche sulla violenza della polizia. Sono
stati sparati migliaia di proiettili di gomma che hanno ferito decine di persone
e ucciso un ragazzo di 25 anni, Rodrigo Quintana. La polizia, verso la
mezzanotte di venerdì, ha fatto irruzione nella sede del partito liberal in
Asunciòn sparando sulla folla che in quel momento si trovava a discutere sul da
farsi vista la situazione. La morte di Rodrigo ha sconvolto la popolazione, ieri
al suo funerale c’erano migliaia di persone. La repressione che si è vista ieri
in Asunciòn non si vedeva dai tempi della dittatura e le responsabilità sono del
governo.
A partire da ieri
sera, fuori dal Congresso, centinaia di giovani si sono riuniti e hanno deciso
di passare la notte in piazza per mantenere in piedi la resistenza contro questa
legge. “Todos somos Rodrigo” ha gridato la piazza, piangendo di rabbia per la
perdita di un ragazzo come loro che voleva difendere la democrazia del suo
paese.
Di sicuro chi si
oppone a questa legge avrà la possibilità di fare ricorso alla magistratura, chi
è a favore sa bene che la legge prima di essere approvata definitivamente dovrà
essere sottoposta a un referendum. Quello che farà la differenza però è la
riappropriazione di spazi di democrazia e organizzazione da parte del popolo
paraguayano, che in questi ultimi decenni ha lasciato che la corruzione e i
capricci dei politici si consolidassero nel paese e che la politica diventasse
un affare dei soliti partiti politici stipendiati dai poteri forti.
Ciò che è certo è
che nei piani alti il timore è tanto perché non si aspettavano una reazione del
genere, erano abituati alla rassegnazione della gente. In questo periodo di
incertezza e di schizofrenia politica, gli sviluppi della crisi politica in
Paraguay potrebbero dare degli spunti e delle coordinate al resto del continente
in resistenza.
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