Non è solo una questione di giustizia per le morti sul lavoro e per le malattie professionali che decine di lavoratori dell'Olivetti hanno contratto per l'uso criminale del talco all'amianto usato durante le lavorazioni negli stabilimenti del gruppo di Ivrea,ma è anche una controversia finanziaria e politica visti i nomi di alcuni indagati eccellenti.
Infatti tra un mese ci sarà la sentenza per le richieste di condanna formulate dalle piemme torinesi Longo e Traverso per dirigenti dell'Olivetti tra cui spiccano i nomi di Carlo De Benedetti e di Corrado Passera,e mentre per quest'ultimo anche in caso di condanna causa la condizionale non vedrebbe il carcere,per il padrone del gruppo editoriale L'Espresso si spalancherebbero le porte della galera in quanto sono stati chiesti per lui sei anni e quattro mesi.
Mentre per un altro nome famoso per intrallazzi tra imprenditoria,politica e banche,Roberto Colaninno,è stata chiesta l'assoluzione,gli altri due anche loro legati a doppio filo con il mondo politico dovranno vedersela in un processo che vede imputazioni gravi,come pesanti sono state le conseguenze delle loro azioni che hanno portato alla morte degli operai inconsapevoli quando già la tossicità letale dell'amianto era già stata appurata.
De Benedetti,antagonista più volte di Berlusconi per questioni legate all'editoria e non solo,è uno degli imprenditori più famosi che operano in Italia da decenni e che ha legato il suo nome all'Iri,alla Fiat e all'Olivetti,e come il sovra citato ex premier puttaniere ha molti scheletri nell'armadio e di sicuro non è di certo un santo nel mondo del lavoro ed in quello finanziario.
Passera dal canto suo è stato un dirigente Olivetti ai tempi di De Benedetti e poi un banchiere per passare alla carriera politica col governo Monti come ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti mentre fino al giorno prima era legato al gruppo Intesa San Paolo di cui era stato l'amministratore delegato,e già questo non era stato proprio un buon auspicio per gli italiani,soprattutto per quelli meno abbienti.
Articolo di Contropiano:http://contropiano.org/altro/2016/06/13/amianto-allolivetti-chiesta-la-condanna-de-benedetti-passera-080417 .
Amianto all'Olivetti.Chiesta la condanna di De Benedetti e Passera.
di Redazione Contropiano
I vertici dell’Olivetti in dismissione sono diventati nel tempo “la tessera numero 1 del Pd” e ministro nel governo Monti, dopo aver raccolto emolumenti, società, quasi privatizzato le Poste e buona parte della sanità. Per Carlo De Benedetti, padrone di Repubblica, e Corrado Passera (desaparecido dopo aver provato il tuffo in politica), più altri dirigenti della società che aveva raggiuno (prima del loro arrivo) le vette dell’informatica globale, è ststa chiesta la condanna a sei anni e sette mesi, tre invece per Corrado Passera (entro i limiti della sospensione condizionale della pena, dunque; insomma, non dovrebbe vedere il carcere in ogni caso). Sei anni e quattro mesi per Franco De Benedetti, mentre Roberto Colaninno se l’è cavata, vista la richiesta di assoluzione formulata dai pm Laura Longo e Francesca Traverso, al termine del processo in corso a Ivrea.
I fatti risalgono agli anni ’80 e ’90, quando negli stabilimenti del gruppo si usava talco all’amianto anche dopo che ne era stata stabilita scientificamente la responsabilità nel causare mesotelioma e altre tipologie di tumore.
La sentenza dovrebbe arrivare tra circa un mese.
Ma non c’è bisogno di sapere molto altro per capire di che stoffa siano fatti i “nostri” capitani d’industria e manager che “tutto il mondo ci invidia”…
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