Come si suol dire le bugie hanno le gambe corte,e qualcuno ovviamente dovrebbe camminare col culo,e quindi il protagonista della vicenda raccontata grazie al sito Crema on-line(http://www.cremaonline.it/cronaca/11-11-2015_Si+finge+vittima+di+una+rapina,+cremasco+denunciato/ )che ha fatto una bravata o cazzata ditelo voi,potrebbe ritrovarsi le chiappe piene di strisciate.
Un paio di settimane fa infatti il giovanotto cremasco in questione ha raccontato alla polizia di essere stato fermato sul viale di Santa Maria dai due altri giovanotti di colore in bicicletta,e avrebbe consegnato loro i soldi che aveva con se per evitare di buscarle,assicurando che avrebbe poi esposto formale denuncia.
Questo mai successo ma la polizia nel frattempo dopo qualche indagine la denuncia l'ha fatta nei confronti del Pinocchio di turno,per procurato allarme e simulazione di reato.
Naturalmente nei giorni successivi i cremaschi ben pensanti,come i genitori che si sono radunati sotto casa del vescovo per non far ospitare i migranti negli ambienti di una scuola privata foraggiata dal denaro pubblico,hanno postato sui social networks una infinità di insulti razzisti e proclami di caccia all'uomo nero.
Ed anche la stampa cremasca,ricca di fenomeni che credere giornalisti è un azzardo,specializzati nel riproporre dettati dei soliti noti politici cui ricevono ordini quotidianamente per screditare il lavoro altrui e per fare falso gossip,ha sparato grosso senza fare un minimo di indagine e vagliare la fonte delle accuse.
Come risultato questi incapaci fomentatori d'odio si sono visti smerdare completamente per l'ennesima volta e si sono fatti riconoscere come loro solito per quel che sono:un manipolo di feccia razzista che a stento credo possano saper scrivere.
Quindi alla fine Pierino che ha gridato"al lupo,al lupo",perché il mitomane è conosciuto già alla polizia,la prossima volta ci penserà bene a fare altre cazzate del genere,sempre che come nella favola non gli capiti di dover essere rapinato davvero!
Si finge vittima di una rapina. Cremasco di 31 anni denunciato dalla polizia per “procurato allarme e simulazione di reato”.
di Andrea Galvani.
Giovane rapinato, “notte di paura a Santa Maria”. La notizia, ripresa da alcuni organi di stampa locali che ormai paiono aver sostituito la credibilità con la faciloneria, è finita in prima pagina sotto il consueto titolo “allarme sicurezza in città”. Data in pasto ai social network il tradizionale stereotipo “dell'area degradata di Crema” e “dell'uomo nero cattivo”, ha scatenato i più bassi istinti in una vorticosa rincorsa a chi riusciva a distinguersi, ovviamente in peggio.
La bufala
Eppure, come spiegato oggi dal vice questore Daniel Segre, che ha bonariamente richiamato i cronisti ad un più approfondito livello di verifica delle informazioni, “la notizia era una bufala". Domenica 1 novembre il protagonista della vicenda, un uomo di 31 anni aveva pubblicamente denunciato sulla propria pagina di Facebook che quella notte, alle 4.24, mentre tornava a casa, sulla ciclabile di viale Santa Maria era stato avvicinato “da due giovani di colore, entrambi in bicicletta”.
La 'rapina'
Dopo avergli “sbarrato la strada”, i due gli avevano “ordinato di dare loro tutti i soldi” che aveva con sé: preso dalla paura e visto che a quell'ora non passava nessuno che potesse aiutarlo, l'uomo ha ritenuto fosse più saggio consegnare "i 70 euro" che aveva in tasca. Chiamata la polizia, “cinque minuti dopo c’era già una pattuglia sul posto. Gli agenti mi hanno fatto delle domande per capire cosa fosse accaduto. Nei prossimi giorni mi presenterò in commissariato per sporgere denuncia”.
Procurato allarme
“La denuncia – ha spiegato Segre, affiancato dal personale dell'anticrimine – non ci è mai stata formalizzata”. Come detto, alcuni giornali hanno prontamente ripreso la notizia montando il caso e intervistando anche esponenti politici che si sono affrettati a confermare l'elevato senso di insicurezza dei residenti della zona. Eppure, la versione fornita inizialmente dall'uomo aveva lasciato qualche dubbio agli inquirenti, sia per il luogo che per la dinamica, per non parlare del protagonista, che Segre ha definito “persona già conosciuta" e soprattutto "un obiettivo piuttosto inverosimile”. Al termine delle indagini svolte dal personale della squadra della polizia giudiziaria, l'uomo è stato denunciato per simulazione di reato e procurato allarme.
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