lunedì 16 novembre 2015

LA LOTTA ALL'ISIS E LA RETORICA DEL MONDO OCCIDENTALE

Su certi temi che non riguardano prettamente il mondo religioso ed in particolar modo sulle questioni italiane legate a temi come le unioni civili,le coppie gay e la possibilità di adottare bambini,oppure argomenti come la fecondazione assistita e l'eutanasia,il team di Famiglia Cristiana offre articoli molto validi come questo sulla retorica del mondo occidentale riguardo la lotta ai miliziani Isis.
L'articolo di Fulvio Scaglione analizza i commenti del dopo Parigi riprendendo dei punti che in molti non hanno tenuto nascosto o che non si sono lasciati andare all'ondata di commozione dimenticando delle certezze che sono uscite fuori non venerdì sera ma che sono sotto gli occhi di tutti almeno da parecchi mesi se non addirittura anni(vedi anche:http://mascheraaztecaeildottornebbia.blogspot.it/2015/11/indignarsisempre.html ).
Tesi come quella che gli Usa ed in particolar modo gli interventi in guerre inventate di sana pianta infarcite di menzogne e inettitudini come quelle dei Bush siano tra i precursori dei movimenti di fondamentalismo islamico è verità assodata,così come partners strategici come la Turchia oppure economici come l'Arabia Saudita facciano il doppio gioco finanziando direttamente l'Isis è di pubblico dominio.
Le armi con cui combattono i guerriglieri islamici sono fatte in molti casi in Italia e vendute da italiani od occidentali,la strenua lotta contro Assad in Siria è stata appoggiata da tutti ma non dai curdi,dalla Russia e dall'Iran,guarda caso gli unici che hanno combattuto efficacemente l'Isis fino ad ora.
E' indiscutibile il fatto che si parli ormai dal 2011 di migliaia di vittime innocenti dalla Siria alla Libia passando per la Palestina e lo Yemen ed il Libano,stragi quotidiane che non commuovono gli idioti di Internet ed i politici pressapochisti,i giornalisti incapaci ed i professionisti del fomentare l'odio ed il razzismo.
Un buon articolo che senza tanti giri di parole riesce a concentrare molti punti che chi dovrà ora veramente cominciare ad imbastire una lotta seria,e non bombardamenti dopo due giorni con bombe firmate che ricordano tanto Hiroshima o i raid di Israele,reazioni di pancia che fanno più male che bene se fatte a casaccio(http://m.famigliacristiana.it/articolo/francia-almeno-smettiamola-con-le-chiacchiere.htm ).

Francia: almeno smettiamola con le chiacchiere.

Da anni, ormai, si sa che cosa bisogna fare per fermare l'Isis e i suoi complici. Ma non abbiamo fatto nulla, e sono arrivate, oltre alle stragi in Siria e Iraq, anche quelle dell'aereo russo, del mercato di Beirut e di Parigi. La nostra specialità: pontificare sui giornali.

    Ancor meno sopportabile è il balbettamento ideologico sui colpevoli, i provvedimenti da prendere, il dovere di reagire. Non a caso risuscitano in queste ore le pagliacciate ideologiche della Fallaci, grande sostenitrice (come tutti quelli che ora la recuperano) delle guerre di George W. Bush, ormai riconosciute anche dagli americani per quello che in realtà furono: un cumulo di menzogne e di inefficienze che servì da innesco a molti degli attuali orrori del Medio Oriente.
     Mentre gli intellettuali balbettano sui giornali e in Tv, la realtà fa il suo corso. Dell’ Isis e delle sue efferatezze sappiamo tutto da anni, non c’ è nulla da scoprire. E’ un movimento terroristico che ha sfruttato le repressioni del dittatore siriano Bashar al Assad per presentarsi sulla scena: armato, finanziato e organizzato dalle monarchie del Golfo (prima fra tutte l’ Arabia Saudita) con la compiacenza degli Stati Uniti e la colpevole indifferenza dell’ Europa.
     Quando l’ Isis si è allargato troppo, i suoi mallevadori l’ hanno richiamato all’ ordine e hanno organizzato la coalizione americo-saudita che, con i bombardamenti, gli ha messo dei paletti: non più in là di tanto in Iraq, mano libera in Siria per far cadere Assad. Il tutto mentre da ogni parte, in Medio Oriente, si levava la richiesta di combatterlo seriamente, di eliminarlo, anche mandando truppe sul terreno. Innumerevoli in questo senso gli appelli dei vescovi e dei patriarchi cristiani, ormai chiamati a confrontarsi con la possibile estinzione delle loro comunità.
    Abbiamo fatto qualcosa di tutto questo? No. La Nato, ovvero l’ alleanza militare che rappresenta l’ Occidente, si è mossa? Sì, ma al contrario. Ha assistito senza fiatare alle complicità con l’ Isis della Turchia di Erdogan, ma si è indignata quando la Russia è intervenuta a bombardare i ribelli islamisti di Al Nusra e delle altre formazioni.
     Nel frattempo l’ Isis, grazie a Putin finalmente in difficoltà sul terreno, ha esportato il suo terrore. Ha abbattuto sul Sinai un aereo di turisti russi (224 morti, molti più di quelli di Parigi) ma a noi (che adesso diciamo che quelli di Parigi sono attacchi “conto l’ umanità”) è importato poco. Ha rivendicato una strage in un mercato di Beirut, in Libano, e ce n’ è importato ancor meno. E poi si è rivolto contro la Francia.
     Abbiamo fatto qualcosa? No. Abbiamo provato a tagliare qualche canale tra l’ Isis e i suoi padrini? No. Abbiamo provato a svuotare il Medio Oriente di un po’ di armi? No, al contrario l’ abbiamo riempito, con l’ Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ai primi posti nell’ importazione di armi, vendute (a loro e ad altri) dai cinque Paei che siedono nel Consiglio di Sicurezza (sicurezza?) dell’ Onu: Usa, Francia, Gran Bretagna, Cina e Russia.
    Solo l’ altro giorno, il nostro premier Renzi (che come tutti ora parla di attacco all’ umanità) era in Arabia Saudita a celebrare gli appalti raccolti presso il regime islamico più integralista, più legato all’ Isis e più dedito al sostegno di tutte le forme di estremismo islamico del mondo. E nessuno, degli odierni balbettatori, ha speso una parola per ricordare (a Renzi come a tutti gli altri) che il denaro, a dispetto dei proverbi, qualche volta puzza.
    Perché la verità è questa: se vogliamo eliminare l’ Isis, sappiamo benissimo quello che bisogna fare e a chi bisogna rivolgersi. Facciamoci piuttosto la domanda: vogliamo davvero eliminare l’ Isis? E’ la nostra priorità? Poi guardiamoci intorno e diamoci una risposta. Ma che sia sincera, per favore. Di chiacchiere e bugie non se ne può più.      

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