Se in Italia,che si crede un paese democratico e pronto a dettar legge soprattutto in nazioni al di fuori dei confini europei,fosse veramente liberale,nell'ordinamento giuridico sarebbe previsto questo tipo di reato,cosa che invece non è fattibile per ora.
Quindi ecco il richiamo della signora Moretti tramite una raccolta di firme on-line affinchè la tortura rientri come violazione gravissima nel codice penale italiano.
La madre di Aldrovandi: “Una legge contro la tortura”.
Il dolore e la memoria. Vuole evitare ad altre mamme di “soffrire come ho sofferto io”. Patrizia Moretti è la madre di Federico Aldrovandi, lo studente ferrarese ucciso la notte del 25 settembre 2005 da quattro poliziotti. “Oggi è il compleanno di mio figlio e vorrei onorare la sua memoria con il vostro aiuto: insieme possiamo superare le vergognose resistenze ai vertici delle forze dell’ordine e battere gli oppositori che faranno di tutto per affossare la proposta”. Ovvero: una legge che dia attuazione, anche in Italia, della Convenzione Onu contro la tortura. Per “mettere fine all’impunità di stato, restituendo giustizia alle vittime di tortura e di altri crimini odiosi”.
“La morte di mio figlio non è un’eccezione”. Patrizia Moretti ricostruisce: “I poliziotti condannati per aver picchiato e ucciso mio figlio non andranno in carcere e sono ancora in servizio. C’è un solo modo per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura”. Perché “la morte di mio figlio non è un’eccezione: diversi abusi e omicidi commessi dalle forze dell’ordine rimangono impuniti. Ma finalmente possiamo fare qualcosa: alcuni parlamentari si sono uniti al mio appello disperato e hanno chiesto di adottare subito una legge contro la tortura che punirebbe i poliziotti che si macchiano di questi crimini. Per portare a casa il risultato però hanno bisogno di tutti noi”.
E l’appello, rilanciato da Avaaz, in poche ore ha raccolto oltre 50mila adesioni. L’obiettivo è raggiungere le 100mila firme, da consegnare ai ministri Severino e Cancellieri.
Questo il testo della lettera indirizzata ai ministri e a tutti i parlamentari:
Vi chiediamo di adottare immediatamente una legge forte contro la tortura che garantisca che gli agenti delle forze dell’ordine che commettono reati gravi non siano più al di sopra della legge e non possano più restare in servizio. Tutti gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico dovrebbero essere identificabili. E’ ora di rispettare la Convenzione Onu contro la tortura e di mettere fine all’impunità di stato, restituendo giustizia alle vittime di tortura e di altri crimini odiosi.
Su Avaaz la pagina per sottoscrivere l’appello. E qui il sito Giustizia per Aldro. Tra le adesioni: Articolo21.
“La morte di mio figlio non è un’eccezione”. Patrizia Moretti ricostruisce: “I poliziotti condannati per aver picchiato e ucciso mio figlio non andranno in carcere e sono ancora in servizio. C’è un solo modo per evitare ad altre madri quello che ho dovuto soffrire io: adottare in Italia una legge contro la tortura”. Perché “la morte di mio figlio non è un’eccezione: diversi abusi e omicidi commessi dalle forze dell’ordine rimangono impuniti. Ma finalmente possiamo fare qualcosa: alcuni parlamentari si sono uniti al mio appello disperato e hanno chiesto di adottare subito una legge contro la tortura che punirebbe i poliziotti che si macchiano di questi crimini. Per portare a casa il risultato però hanno bisogno di tutti noi”.
E l’appello, rilanciato da Avaaz, in poche ore ha raccolto oltre 50mila adesioni. L’obiettivo è raggiungere le 100mila firme, da consegnare ai ministri Severino e Cancellieri.
Questo il testo della lettera indirizzata ai ministri e a tutti i parlamentari:
Vi chiediamo di adottare immediatamente una legge forte contro la tortura che garantisca che gli agenti delle forze dell’ordine che commettono reati gravi non siano più al di sopra della legge e non possano più restare in servizio. Tutti gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico dovrebbero essere identificabili. E’ ora di rispettare la Convenzione Onu contro la tortura e di mettere fine all’impunità di stato, restituendo giustizia alle vittime di tortura e di altri crimini odiosi.
Su Avaaz la pagina per sottoscrivere l’appello. E qui il sito Giustizia per Aldro. Tra le adesioni: Articolo21.
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