Dalla guerra in Libia,oggetto di spartizioni economiche fin da quando l'idea della battaglia era solo una bozza,a fianco dei suddetti Stati ora sono gli Usa che vogliono spadroneggiare nel continente africano,con un accanimento che sempre ha contraddistinto la politica estera a stelle e strisce.
Non solo,facendo i due esempi dell'Egitto e della stessa Libia gli Usa e gli stati colonialisti europei sovvertendo i governi da loro chiamati regimi a ragione o torto,altro non fanno che aiutare i movimenti terroristisci,Al Qaeda su tutti,ad avere grandi proseliti tra le popolazioni invase.
Si vede che gli Usa non hanno imparato nulla dalle lezione della guerra afgana negli anni 80 quando per contrastare i russi diedero il potere(e le armi)in mano ai talebani con risultati nefasti per l'intero popolo americano:quando si vuole influire,occupare e lucrare sulla vita di una nazione bisogna fare i conti molto bene,prima di pentirsene amaramente.
Dopo la caduta degli ultimi regimi laici, l’Africa ormai è una “terra di nessuno” preda di Al Qaeda, Usa e alleati.
Lo ha dimostrato l’episodio del sequestro della cooperante italiana Rossella Urru destinato chiaramente a non essere l’ultimo, che l’Africa è attualmente regnata da una malvessazione senza regole.
Dopo la caduta dell’ultimo baluardo dittatoriale, quello della Libia di Gheddafi, che, seppure immobilizzante e terrorifico nei confronti dalla popolazione, almeno garantiva una certa protezione contro infiltrazioni destabilizzanti, ci si chiede se qualcuno nel frattempo, ne abbia approfittato ponendo la sue radici fatte di interessi strategici, tornaconti settari d’occidente e di organizzazioni islamiste e pseudo-religiose di cui AlQaeda è solo una parte della galassia.
Si sapeva che gli Usa non vedevano di buon occhio l’alleanza italiana con Gheddafi per i contratti del petrolio e per un senso di colpa verso il passato coloniale italiano a Tripoli.
L’Italia di Berlusconi-Bossi aveva promesso alla Libia che, in cambio di una stretta sul flusso dei clandestini, avrebbe investito in Libia con infrastrutture. Purtroppo sappiamo com’è andata, che la festa è stata rovinata dalla primavera araba, la quale non è altro che l’autunno dell’occidente e degli USA.
Probabilmente la violenza in molte regioni dell’Africa aumenterà. Perché è nella confusione che le multinazionali fanno affari, affari sporchi avallati da governi che sfruttano la carenza di legislazione, per es. sulla tracciabilità dei minerali, ecc., o comunque rifiutano criteri di responsabilità e trasparenza.
Perché è nell’interesse dei padroni del pianeta a confermare ed imporre il dollaro come moneta di scambio privilegiata, sgombrando il terreno da possibili rivali.
Perché quello che si prefigura all’orizzonte è una nuova ondata di neocolonialismo, soprattutto da parte di Usa e Francia che da alcuni decenni combattono per frenare l’espansione cinese.
A chi arriva primo ad aggiudicarsi il pezzo di terra, poco gli importa dei morti, dei rapimenti, dei lavoratori sfruttati; l’importante è il profitto e contare di più nel mondo.
Dopo la caduta dell’ultimo baluardo dittatoriale, quello della Libia di Gheddafi, che, seppure immobilizzante e terrorifico nei confronti dalla popolazione, almeno garantiva una certa protezione contro infiltrazioni destabilizzanti, ci si chiede se qualcuno nel frattempo, ne abbia approfittato ponendo la sue radici fatte di interessi strategici, tornaconti settari d’occidente e di organizzazioni islamiste e pseudo-religiose di cui AlQaeda è solo una parte della galassia.
Si sapeva che gli Usa non vedevano di buon occhio l’alleanza italiana con Gheddafi per i contratti del petrolio e per un senso di colpa verso il passato coloniale italiano a Tripoli.
L’Italia di Berlusconi-Bossi aveva promesso alla Libia che, in cambio di una stretta sul flusso dei clandestini, avrebbe investito in Libia con infrastrutture. Purtroppo sappiamo com’è andata, che la festa è stata rovinata dalla primavera araba, la quale non è altro che l’autunno dell’occidente e degli USA.
Probabilmente la violenza in molte regioni dell’Africa aumenterà. Perché è nella confusione che le multinazionali fanno affari, affari sporchi avallati da governi che sfruttano la carenza di legislazione, per es. sulla tracciabilità dei minerali, ecc., o comunque rifiutano criteri di responsabilità e trasparenza.
Perché è nell’interesse dei padroni del pianeta a confermare ed imporre il dollaro come moneta di scambio privilegiata, sgombrando il terreno da possibili rivali.
Perché quello che si prefigura all’orizzonte è una nuova ondata di neocolonialismo, soprattutto da parte di Usa e Francia che da alcuni decenni combattono per frenare l’espansione cinese.
A chi arriva primo ad aggiudicarsi il pezzo di terra, poco gli importa dei morti, dei rapimenti, dei lavoratori sfruttati; l’importante è il profitto e contare di più nel mondo.
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