L'imbecillità di molti ultras veneti è proverbiale per chi frequenta i campi di calcio in quanto considerata la tifoseria più razzista(e sfigata)d'Italia con molti appartenenti a gruppi organizzati che bazzicano in politica nelle varie letamaie di Fogna Nuova,Caga Pound e nel Fronte Veneto Skinheads vero centro di reclutamento di merde nazifasciste col cervello mangiato da pastigliotti e pronti sempre a menare duro.
La cronaca tratta dal quotidiano on-line de L'Arena condanna fermamente quello che questi stronzi avevano già cominciato a fare durante la serata di una manifestazione sportiva di pallavolo molto seguita in zona e che alle luci dell'alba vi hanno fatto ritorno picchiando il ragazzo e distruggendo un'ambulanza oltre a vari danni collaterali che la loro nefasta ed immonda presenza portano come sempre quando passano loro.
Alba di follia all'Havana Volley.
Rissa, cinque fermati, tre feriti BLITZ DI TEPPISTI.
A Caprino un manipolo di «butei» ha cercato dapprima la zuffa, poi sono arrivati i rinforzi e si è scatenata una guerriglia. Nel quintetto, un giovane già denunciato per gli scontri a Salerno. Sassaiole, picchiato un volontario del 118 e distrutta un'ambulanza.
Caprino. La festa è la stessa da anni: migliaia di persone che nel primo weekend di luglio si trovano a Caprino per giocare a pallavolo di giorno, mangiare, ballare e bere birra la sera. Ma chi gioca, la maggior parte, si ritira a un'ora decente perché il mattino successivo scende in campo, chi vuole può montare la tenda e dormire lì.
Questo è l'Havana Volley, organizzato da 11 anni, luogo di incontro di chi ama lo sport e la compagnia. Per molti, per i più, è così, non per tutti però. E alle prime luci dell'alba di ieri si è verificata una sorta di spedizione punitiva in mezzo a quel fiume di uomini e donne (non solo giovani) proveniente da mezza Italia che a quell'ora dormiva. Qualche problema un manipolo di butei lo aveva creato qualche ora prima provocando, cercando la rissa e lanciando bottiglie, ma il servizio d'ordine era riuscito a bloccare ogni iniziativa bellicosa. Il culmine di una notte di follia è arrivato all'alba, quando tutti stavano dormendo.
Una ventina i giovani (a quanto è emerso appartenenti alla tifoseria dell'Hellas, qualcuno noto alle forze dell'ordine) che verso le 5 di ieri sono arrivati al campo, hanno visto un ragazzo di colore che era ancora sveglio e gli hanno tolto il cappellino lanciandolo a terra. Il giovane si è chinato, ha raccolto il berretto intenzionato ad andarsene ma a quel punto gli sono saltati addosso tutti e hanno iniziato a picchiarlo. Un amico è intervenuto per difenderlo ed è stato aggredito anche lui. A quel punto chi era nelle vicinanze si è svegliato, qualcuno ha chiamato i carabinieri di Caprino ma nel frattempo il personale del 118 si è avvicinato per prestare le prime cure al giovane di colore (che ha segni di percosse ovunque e una prognosi di 8 giorni) e l'orda gli si è avventata contro. Panche, sassaiola contro l'ambulanza, bottigliate e poi calci pugni e transenne buttate in mezzo alla gente.
Un torneo di volley all'aperto non è uno stadio, chi si iscrive lo sa bene e ci va proprio per questo, perché fin dall'esordio, nonostante i grandi numeri, non è mai successo niente. Ma ieri all'alba lo scenario è cambiato, quel gruppo di irriducibili attaccabrighe ha combinato di tutto, arrivando a picchiare un volontario del soccorso, a lanciare bottiglie e oggetti all'interno dell'ambulanza che deve essere presente ad ogni manifestazione. Bilancio vergognoso: facce sanguinanti, giovani medicati in ospedale, tre i feriti individuati dai carabinieri (il primo ad essere aggredito, l'amico che è intervenuto per difenderlo e il volontario) e almeno 10mila euro di danni all'ambulanza perché gli oggetti scagliati con violenza all'interno hanno distrutto o danneggiato le apparecchiature mediche. Quelle che servono a salvare la gente.
Cinque sono stati bloccati, il resto del gruppo è scappato ma probabilmente la loro identità è già nota: su disposizione del pm Elisabetta Labate con l'accusa di danneggiamento e lesioni aggravate oggi compariranno davanti al giudice per la convalida, gli altri verranno denunciati per i medesimi reati ma non si esclude un'aggravante, la discriminazione razziale. E ancora una volta la facciata pulita di una manifestazione dove sport e civiltà sono da sempre protagonisti assoluti rischia di essere imbrattata da schegge di stupidità.
Una giornata di sport, sotto il sole e al caldo, la sera i concerti: l'organizzazione prevede questo per la due giorni sui prati del centro sportivo, per dieci anni non è mai successo niente, nonostante la bevanda «ufficiale» sia la birra. Sabato tutto è filato liscio fin verso le 23, un gruppo era stato individuato e tenuto sotto controllo, erano arrivati con le tende e provvisti di una quantità eccessiva di bevande alcoliche: casse di birra e di superalcolici. Erano stati notati ma fino a quando organizzatori, servizio d'ordine, polizia e carabinieri sono rimasti in zona perché c'erano i concerti, non è successo nulla, qualche scaramuccia, qualche parola di troppo ma le provocazioni, se lasciate cadere, spesso non degenerano.
Poi qualcuno ha iniziato a scaldarsi e anche chi era appena arrivato ha preferito andarsene. «Beh, con alcuni amici eravamo arrivati da poco, verso mezzanotte mi è arrivata una bottiglia di birra su una gamba», racconta una giovane che frequenta l'Università a Trento. «Siamo andati via subito perché non volevamo finire nei guai».
Una notte tranquilla e poi all'alba il blitz: tra gli arrestati ci sono due che hanno precedenti per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e destinatari del Daspo. Uno poche settimane fa è stato denunciato dalla Digos di Salerno per gli scontri con la polizia. Non risulta fossero ubriachi o che avessero bevuto e questo getta una luce ancor più sinistra sull'episodio. Con il volley e lo sport civile non hanno nulla a che fare, non erano iscritti al torneo: non volevano giocare, a Caprino insieme ad altri ci sono arrivati con uno scopo preciso. Si può intuire, ovviamente, ma a stabilirlo sarà la magistratura.
Fabiana Marcolini
Questo è l'Havana Volley, organizzato da 11 anni, luogo di incontro di chi ama lo sport e la compagnia. Per molti, per i più, è così, non per tutti però. E alle prime luci dell'alba di ieri si è verificata una sorta di spedizione punitiva in mezzo a quel fiume di uomini e donne (non solo giovani) proveniente da mezza Italia che a quell'ora dormiva. Qualche problema un manipolo di butei lo aveva creato qualche ora prima provocando, cercando la rissa e lanciando bottiglie, ma il servizio d'ordine era riuscito a bloccare ogni iniziativa bellicosa. Il culmine di una notte di follia è arrivato all'alba, quando tutti stavano dormendo.
Una ventina i giovani (a quanto è emerso appartenenti alla tifoseria dell'Hellas, qualcuno noto alle forze dell'ordine) che verso le 5 di ieri sono arrivati al campo, hanno visto un ragazzo di colore che era ancora sveglio e gli hanno tolto il cappellino lanciandolo a terra. Il giovane si è chinato, ha raccolto il berretto intenzionato ad andarsene ma a quel punto gli sono saltati addosso tutti e hanno iniziato a picchiarlo. Un amico è intervenuto per difenderlo ed è stato aggredito anche lui. A quel punto chi era nelle vicinanze si è svegliato, qualcuno ha chiamato i carabinieri di Caprino ma nel frattempo il personale del 118 si è avvicinato per prestare le prime cure al giovane di colore (che ha segni di percosse ovunque e una prognosi di 8 giorni) e l'orda gli si è avventata contro. Panche, sassaiola contro l'ambulanza, bottigliate e poi calci pugni e transenne buttate in mezzo alla gente.
Un torneo di volley all'aperto non è uno stadio, chi si iscrive lo sa bene e ci va proprio per questo, perché fin dall'esordio, nonostante i grandi numeri, non è mai successo niente. Ma ieri all'alba lo scenario è cambiato, quel gruppo di irriducibili attaccabrighe ha combinato di tutto, arrivando a picchiare un volontario del soccorso, a lanciare bottiglie e oggetti all'interno dell'ambulanza che deve essere presente ad ogni manifestazione. Bilancio vergognoso: facce sanguinanti, giovani medicati in ospedale, tre i feriti individuati dai carabinieri (il primo ad essere aggredito, l'amico che è intervenuto per difenderlo e il volontario) e almeno 10mila euro di danni all'ambulanza perché gli oggetti scagliati con violenza all'interno hanno distrutto o danneggiato le apparecchiature mediche. Quelle che servono a salvare la gente.
Cinque sono stati bloccati, il resto del gruppo è scappato ma probabilmente la loro identità è già nota: su disposizione del pm Elisabetta Labate con l'accusa di danneggiamento e lesioni aggravate oggi compariranno davanti al giudice per la convalida, gli altri verranno denunciati per i medesimi reati ma non si esclude un'aggravante, la discriminazione razziale. E ancora una volta la facciata pulita di una manifestazione dove sport e civiltà sono da sempre protagonisti assoluti rischia di essere imbrattata da schegge di stupidità.
Una giornata di sport, sotto il sole e al caldo, la sera i concerti: l'organizzazione prevede questo per la due giorni sui prati del centro sportivo, per dieci anni non è mai successo niente, nonostante la bevanda «ufficiale» sia la birra. Sabato tutto è filato liscio fin verso le 23, un gruppo era stato individuato e tenuto sotto controllo, erano arrivati con le tende e provvisti di una quantità eccessiva di bevande alcoliche: casse di birra e di superalcolici. Erano stati notati ma fino a quando organizzatori, servizio d'ordine, polizia e carabinieri sono rimasti in zona perché c'erano i concerti, non è successo nulla, qualche scaramuccia, qualche parola di troppo ma le provocazioni, se lasciate cadere, spesso non degenerano.
Poi qualcuno ha iniziato a scaldarsi e anche chi era appena arrivato ha preferito andarsene. «Beh, con alcuni amici eravamo arrivati da poco, verso mezzanotte mi è arrivata una bottiglia di birra su una gamba», racconta una giovane che frequenta l'Università a Trento. «Siamo andati via subito perché non volevamo finire nei guai».
Una notte tranquilla e poi all'alba il blitz: tra gli arrestati ci sono due che hanno precedenti per lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e destinatari del Daspo. Uno poche settimane fa è stato denunciato dalla Digos di Salerno per gli scontri con la polizia. Non risulta fossero ubriachi o che avessero bevuto e questo getta una luce ancor più sinistra sull'episodio. Con il volley e lo sport civile non hanno nulla a che fare, non erano iscritti al torneo: non volevano giocare, a Caprino insieme ad altri ci sono arrivati con uno scopo preciso. Si può intuire, ovviamente, ma a stabilirlo sarà la magistratura.
Fabiana Marcolini
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