Gli ultimi due decreti firmati dal ministro dell'interno Marco Minniti ed approvati a breve giro di posta dal governo riguardanti l'immigrazione e la sicurezza pubblica sono stati due compimenti di un processo che è stato voluto dai governi precedenti,di centrodestra o centrosinistra non cambia molto,ma che sono comunque emanazioni di uno Stato di polizia prettamente di destra.
Nell'articolo preso da Infouat(decreti-minniti )si fa riferimento alla creazione di Cpr(centri permanenti per i rimpatri)e al daspo urbano,due livelli superiori e che poco cambiano dagli originari Cie e i daspo riservato alle tifoserie.
Riassumendo in poche righe per quanto riguarda i nuovi lager(madn da-un-lager-verso-un-altro )per i migranti ne verranno istituiti uno per regione,ci saranno norme più restrittive per i permessi di soggiorno e nonostante si annunci che i tempi saranno più brevi ciò sarà vero per le espulsioni in quanto se le richieste di asilo o soggiorno non verranno accettate ci sarà la possibilità di ricorrere solo in cassazione e non in appello,eventualità più costosa e impraticabile per la maggior parte dei disperati vittime delle nostre guerre:inoltre queste persone trattate peggio delle bestie lavoreranno gratis,per lo schiavismo ci mancano le catene ma non è escluso un loro uso.
Invece la questione dei daspo urbani o di piazza(madn il-daspo-di-piazza-di-pisa )l'esperimento è già cominciato parecchi anni addietro con quello degli stadi,e già da tempo(le-nuove-norme-antimanifestanti )lo si sapeva che questi interventi di negazione di accesso ad impianti sportivi si sarebbe allargato agli indesiderati politici di manifestazioni varie o per multare,incarcerare o esiliare(anche tutte e tre le situazioni assieme)chi non è conforme alle regole che vanno contro al decoro urbano(come se le persone siano considerate oggetti)o se danno fastidio per la propria ideologia e la voglia legittima di protestare.
Decreti Minniti. Daspo urbano e nuovi Cie.
Nei giorni scorsi il governo ha lavorato: due decreti firmati dal ministro degli interni Minniti ed approvati dal Consiglio dei Ministri nel giro di poche ore. I temi sono quello della migrazione, verso la quale si procede sempre più verso una stretta, e quello della sicurezza urbana. Si procede con un sistema di “daspo” (Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) nei confronti di chi, diciamola così, non è particolarmente bello da vedere tra le strade scintillanti dei centri urbani. Ma parliamone con ordine.
Il primo decreto in materia di
immigrazione innanzitutto prevede l’apertura dei cosiddetti CPR (Centri
Permanenti per i Rimpatri), altro non sono che i vecchi Cie. Prevedono una
capienza totale di 1600 persone e saranno dislocati uno per regione
sparpagliando e dividendo sul territorio nazionale i flussi migratori. Cambia il
nome ma non la sostanza. Dopo anni di polemiche rispetto alla loro utilità e di
scandali rispetto le condizioni nelle quali i migranti sono rinchiusi,
imprigionati, altro non sanno fare Renzi, Gentiloni e soci che riaprirli
cambiandogli nome.
Cambiano anche le modalità dei
permessi di soggiorno. Saranno aperte 14 nuove sezioni nei tribunali con 250
nuovi “specialisti” che tratteranno soltanto di richiedenti asilo e, a detta del
ministro Minniti, dovrebbero accorciare i tempi della richiesta. Nei fatti è
invece stata eliminata la possibilità di fare ricorso in Appello in caso di
diniego lasciando solo la possibilità di ricorrere in Cassazione, ben più
costosa quindi difficilmente praticabile per chi viaggia con pochi soldi in
tasca.
In ultimo è stata ammessa la
possibilità per i Comuni di assumere richiedenti asilo gratis in lavori
“socialmente utili”!
Il secondo decreto si basa
sulla sicurezza urbana, o quantomeno dei centri città, con vari sistemi di multe
e daspo. Innanzitutto nascono i “comitati metropolitani” presieduti da Sindaco e
Prefetto dotati di nuovi poteri. Multe da 300 a 900 euro con l’allontanamento
fino a 48 ore dal centro città per chi leda il decoro urbano o la libera
accessibilità o la fruizione di infrastrutture (ferrovie, aeroporti, ecc.),
luoghi di pregio artistico, storico o interessati da flussi turistici; così per
chi sarà beccato ubriaco “molesto” vicino gli stessi, chi spaccia, esercita
prostituzione, commercio abusivo o elemosina. Addirittura un sistema di daspo
per i recidivi (come negli stadi) per un periodo fino ad 1 anno. Da 1 a 5 anni,
invece, per chi fa lo stesso in discoteche o locali di intrattenimento. Arriva
anche la possibilità di imporre il divieto di frequentazione di determinati
pubblici esercizi e aree urbane ai soggetti condannati per reati di particolare
allarme sociale (e bisognerà vedere verso chi sarà usata, magari anche a scopi
politici).
Per chi sporca o danneggia
scattano i lavori socialmente utili e l’obbligo di ripulitura e ripristino dei
luoghi danneggiati con l’onere delle spese. Introdotte anche norme per conferire
ai Prefetti misure di prevenzione per l’occupazione abusiva di
immobili.
In sunto, un favore del
governo ai sindaci per tenerli buoni viste le proteste degli ultimi mesi
soprattutto in materia d'immigrazione, una serie di nuove armi per agevolare il
ruolo sempre più da “sceriffo”. Se all’introduzione dei daspo negli stadi già si
sospettava che quello sarebbe stato solo il primo passo in direzione di altri
soggetti, ne vediamo qui la conferma. Questo sistema di allontanamento viene ora
applicato, sostanzialmente a tutti coloro saranno ritenuti “rompiballe” ed
“indecorosi”. Sembra una misura ottocentesca: un allontanamento forzoso dai
centri città, mentre rispetto le periferie non c’è il minimo intervento. Si
vuole che i centri siano splendenti, che si possa fare shopping senza vedersi
mendicanti chiedere spiccioli; il fenomeno dello spaccio non viene solamente
spostato, quindi concentrato nelle periferie; così come quegli ubriaconi brutti
da vedere tra un giro ad un museo ed un aperitivo che siano sbattuti un po’ più
là, lontano il nostro sguardo, addirittura misure specificatamente più pesanti
per chi disturba in discoteche e locali della movida.
Con la scusa del decoro si
compie un ennesimo passo verso nuove limitazioni delle libertà personali, la
figura dei “sindaci-sceriffo” sarà un primo passo verso un utilizzo sempre più
arbitrario di queste nuove norme, soprattutto verso un loro utilizzo politico.
C’è chi già parla di daspo per manifestanti, come è successo a Pisa, o addirittura di vietare
manifestazioni e cortei dai centri città.
Queste nuove norme, che
rappresentano una forte crociata verso i poveri, sono passate con il favore di
tutti gli schieramenti politici, d’altronde il dissenso è scomodo per tutti.
Guai chi sporca le scintillanti vetrine del centro, la polvere va buttata sotto
il tappeto, in periferia.
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