martedì 21 gennaio 2020

SALVINI,UN CRIMINALE ITALIANO

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Già vedere Salvini o sentirlo parlare è come avere un grappolo di emorroidi,un fastidio continuo che provoca una rassegna di bestemmie e di lamenti,ed ora che da bravo narcisista e con altre varie patologie psichiche da uno di"quelli bravi",ci ha stressato sulla vicenda della nave Gregoretti e sul suo garantismo a giorno alterni(così come il suo antisemitismo)e sul fatto che si proceda ad essere indagato e processato.
Una vetrina elettorale cucita apposta per il suino milanese che non sarà mai dichiarato colpevole,anche dai giudici che intima di andare a lavorare,lui che è in politica da sempre e che le mani se le è sporcate solamente con rubli,diamanti e 49 milioni di Euro.
Salvini,che invoca il popolo,che afferma che dovrebbero costruire un'aula grandissima per contenere tutti i milioni di italiani che sono dalla sua parte,uno che è sostenuto dal popolo italiano e che in realtà è molto meno di tutto questo,un criminale come ce ne sono tanti,solo che lui ha fatto del gossip e soprattutto del nulla politico un'arma potente visto anche l'analfabetismo funzionale degli italioti.
Nell'articolo(left.it )ecco un relitto umano ormai caricatura di se stesso,un essere vile e schizoide che vuole farci affondare con lui alla guida di un Italia che abbiamo già visto in pochi mesi tutto il male e l'odio fatto e propagandato.
Un inetto,un'idiota che se davvero ci fosse una giustizia del popolo lo vedrebbe appeso ad un lampione come un suo funesto predecessore.

Come un coniglio che abbaia.

di Giulio Cavalli
Siamo alle battute conclusive, Salvini andrà a processo per avere lasciato alla deriva una nave militare italiana (la Gregoretti) con l’intento di lanciare un segnale all’Europa e per potere fingere di avere chiuso i porti anche se mai i porti siano stati chiusi. Oggi è il giorno tanto atteso e si voterà per l’autorizzazione a procedere. Si alzerà molto fumo, ci saranno molte parole e regnerà il chiasso. Il chiasso fa comodo a tutti, sia a quelli che possono fingere di avere vinto (chissà che cosa, poi, mandando qualcuno a processo) e ci saranno quelli che potranno insistere nel fare le vittime.

Salvini è riuscito a fare il solito Salvini, del resto è schiavo di se stesso, e dopo avere citofonato in giro un po’ a tutti con il piattino in mano ora si è inventato che si farà processare perché l’ha deciso lui. Sono come i fidanzati che vengono lasciati ma alzano il divino per dire «però volevo lasciarti prima io». Una cosa così. E come accade spesso per quelli che sanno di avere torto ora il trucco sarà quello di rivendere il fatto di essere processato come un tentativo di condanna. Forti questi garantisti, solo quando riguarda gli altri.

Poi c’è il solito refrain de “il popolo è con me”, ora rilanciato con un “è un processo al popolo”. Come se davvero Salvini fosse convinto di essere proprietario del sentire comune e come se non si rendesse conto che nessuna giudica le sue convinzioni politiche ma lo Stato ha il dovere di giudicare i suoi comportamenti. Di tutti. Di lui e del suo popolo che troppo spesso negli ultimi mesi è stato protagonista del’Italia peggiore.

Però in tutto questo c’è un punto sostanziale: Salvini era scappato da un processo per lo stesso motivo frignando dagli ex alleati del Movimento 5 Stelle, ha cercato in tutti i modi di salvarsi anche questa volta (nonostante come sempre dica che è una medaglia sul petto) e ora dice di volersi fare processare. Vi sembra credibile? Come un coniglio che abbaia.

Buon lunedì.

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