martedì 7 gennaio 2020
LE VERITA'(TACIUTE)SUL CAPODANNO IN VIA GOLA
Tutto il fango(e rimango moderato nei termini)gettato addosso ai compagni di Via Gola a Milano con notizie che li davano come criminali e assalitori dei vigili del fuoco,e solamente in pochi casi tali dichiarazioni sono state rettificate a dovere,è stato frutto di un giornalismo servile e abbastanza ignorante che ha voluto fare dell'antagonismo,di chi lotta per i diritti alla casa e al lavoro,di chi mette la faccia per avere giustizia sociale,rispetto e tutela dei più deboli,un bersaglio comodo e populista.
Un piatto freddo servito nei giorni successivi al Capodanno nei telegiornali nazionali,stantio e poco digerito dagli abitanti della zona e dai frequentatori di luoghi di aggregazione come il"Cuore in gola"che da anni resiste in una delle zone più belle di Milano,accanto ai navigli vicino al centro città che Sala vorrebbe pulito e senza conflitti né lotte...insomma il classico salotto buono della metropoli.
Ho dovuto addirittura affidarmi ad un link del Giornale(gola-identificati-assalitori-dei-pompieri ),l'unico di una testata nazionale che ha descritto il dopo e non solo il clamore dell'inizio dell'attacco di alcuni appartenenti a delle gang sudamericane e dei ragazzi originari del nordafrica.
Qui sotto i fatti e i relativi colpevoli,o presunti tali,si vede che lo straniero nelle bassezze di un quotidiano di tale sciatteria batte ancora il compagno o l'anarchico in termini di odio,con ferme reazioni delle istituzioni e comunque lo sdegno che dev'esserci per chi ha colpito,minacciato e comunque impedito il lavoro dei pompieri intervenuti.
Via Gola, identificati gli assalitori dei pompieri.
Si tratta di magrebini e sudamericani che occupano le case Aler. «Non sono anarchici».
fi Paola Fucilieri
La squadra mobile li ha già identificati e, al termine delle perquisizioni e di tutti gli accertamenti, nei prossimi giorni li denuncerà a vario titolo per resistenza, getto pericoloso di cose, incendio e furto aggravato.
Sono almeno una decina i ragazzini magrebini e sudamericani (questi ultimi tutti «latinos» appartenenti a gang) nel mirino della polizia per l'aggressione a bottigliate e a insulti dei vigili del fuoco in via Gola la notte di Capodanno. Si tratta di giovanissimi abusivi, residenti con le famiglie nelle case Aler di via Gola e via Pichi. Dall'analisi dei filmati finiti in rete e da quelli delle telecamere di sorveglianza infatti la Digos ha appurato con assoluta certezza che il centro sociale «Cuore in Gola» non ha nulla a che fare con il gruppo che, poco dopo la mezzanotte, ha accerchiato e assalito i pompieri impegnati a domare l'incendio di alcune masserizie che erano state gettate in strada - e proprio davanti al centro anarchico - e alle quali era stato dato fuoco. Uno di loro ha anche rubato le chiavi dell'autopompa e sarà l'unico a essere colpito dall'accusa di furto aggravato.
Aspra la reazione del viceministro dell'Interno, Matteo Mauri durante la visita di ieri al comando provinciale dei vigili del fuoco di via Messina. L'incontro con i pompieri, ha fatto sapere il rappresentante del governo, è stato organizzato «per dimostrare la vicinanza delle istituzioni e per assicurare, dopo aver sentito il questore, che i responsabili saranno presto individuati e che la reazione dello Stato sarà dura e decisa».
«Quanto è accaduto in via Gola è una cosa inaccettabile, vigliacca, assurda e perciò la risposta sarà molto netta - ci ha tenuto a ribadire Mauri -. Le istituzioni sono compatte, ho parlato con il questore Sergio Bracco che mi ha garantito che le indagini sono in fase avanzata e così le identificazioni. Sono già in rapporto con la Procura, quindi mi sento di dire che nel giro di poco saranno individuati i responsabili e poi ci si comporterà di conseguenza, bisogna dare un segnale molto netto. Colpisce molto quando vengono colpiti ambulanze, medici o vigili del fuoco, vuol dire che le basi della convivenza civile stanno venendo meno per alcuni» ha concluso il viceministro.
Importante ieri mattina anche l'intervento dell'ingegner Tommaso di Lena, dirigente del corpo e responsabile della prevenzione incendi, che ha spiegato che il falò di via Gola ha sfiorato la tragedia: «Non spento in tempi rapidi l'incendio avrebbe potuto trasmettere calore ai fabbricati vicini e alle auto parcheggiate con un tragico effetto domino».
Dai video analizzati sarebbe emerso subito che «Cuore in Gola» non ha avuto un ruolo in quanto accaduto. Gli atteggiamenti dei ragazzi coinvolti, infatti, non sono quelli tipici degli anarchici che nemmeno durante sgomberi o sfratti finora hanno mai aggredito i pompieri. Dalle immagini emergono anche delle pistole utilizzate dai partecipanti durante l'aggressione, armi che però sarebbero solo riproduzioni.
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