giovedì 14 dicembre 2017
SCEGLIERE IL FUTURO
Buona notizia dal Parlamento che è riuscito a spuntarla sulla legge che riguarda il biotestamento e l'accanimento terapeutico in determinati casi di malattia o di traumi che prolungano solamente il patimento delle persone che tra poco potranno decidere anticipatamente se scegliere o meno se interrompere cure,alimentazione ed idratazione qualora dovessero presentarsi patologie o situazioni nelle quali il paziente non possa più comunicare le proprie intenzioni.
E scelgo un articolo(espresso.repubblica.it/attualita )nel quale si capisce che chi è contro questa legge ha torto marcio in quanto si tratta non di un obbligo ma di una libera scelta del cittadino,e naturalmente coloro che hanno osteggiato questo dibattito fanno parte delle destre e di partiti che dovrebbero rappresentare la famiglia e la vita ma lo fanno solamente per degli interessi di propaganda politica.
Gli stessi che avevano sputato sentenza sul caso di Eluana Englaro(madn medley-di-deliri )e che avevano fatto passare in segreto l'emendamento 1707(madn 1707-volte-merde )che introdusse il reaato di stupro di lieve entità per salvare soprattutto i preti che incappavano negli abusi verso i minori.
La gente è sempre quella,Quagliariello,Gasparri,ora anche Adinolfi,Salvini e Giovanardi che più sono contrariati per il voto parlamentare con l'asse Pd-M5S che ha tenuto ed è riuscito con un buon numero di votanti e più ci fa capire la bontà di questo decreto che potrà portare negli anni a venire maggiori tutele per i malati.
Un appunto sulla situazione locale di Crema che ai tempi di una possibile discussione in consiglio comunale del tema tutto il Pd si dimostrò incapace di portare avanti assieme agli allora alleati di maggioranza questo tema in quanto non era ritenuto importante,mentre oggi sono tutti felici per quello che è successo a Roma.
La destra contro il biotestamento. Da Adinolfi a Gasparri: «Norma barbara degna di Stalin».
«Una pagina nera per il Parlamento». Viene definita così dal leader del Partito della Famiglia l'approvazione della legge sul fine vita. Ma non è l'unico: nel centrodestra in molti hanno criticato duramente il voto di questa mattina al Senato.
DI FEDERICO MARCONI
La destra contro il biotestamento. Da Adinolfi a Gasparri: «Norma barbara degna di Stalin»
«Introduce l’eutanasia, cancella l’obiezione di coscienza dei medici, obbliga qualsiasi struttura pubblica o privata a obbedire a un editto statalista e a tratti stalinista: questo è la legge sul fine vita» ha dichiarato Maurizio Gasparri. Il senatore di Forza Italia è tra coloro che si sono espressi più duramente sul biotestamento. Una norma che è stata accolta dai più con grande entusiasmo , ma non dal centrodestra. Per Gasparri è stata votata «una legge che ha migliaia di imprecisioni e che prevede la possibilità che bambini come Charlie Gard vengano uccisi, che rischia di vedere i familiari del malato dar luogo a delle vere e proprie votazioni intorno al letto del parente morente per far prevalere l’una o l’altra volontà».
Si parte con Carlo Giovanardi che prima evoca Eluana Englaro, la giovane diventata il simbolo della battaglia sul testamento biologico, per dire che "non era affatto gravemente malata e non soffriva", e poi si avventura in un passaggio storico sugli approcci dei medici tedeschi nella fine degli anni '30. A lui segue Maurizio Sacconi, nostalgico dei "bei tempi del Partito Comunista, si stava meglio quando si stava peggio". E Maurizio Gasparri si domanda cosa farà "l'assemblea dei familiari" se chiamata a decidere al posto del proprio caro. I senatori contrari all'approvazione del biotestamento hanno provato a convincere i colleghi di maggioranza a voltare le spalle alla legge nei diversi voti segreti relativi agli emendamenti. Tentativi andati a vuoto: la legge è stata approvata.
Al caso del piccolo Charlie Gard fa riferimento anche Carlo Giovanardi, senatore di Idea, prima di domandarsi allarmato: «Con questa legge quanti casi Eluana Englaro avremo e quanti minori potranno essere lasciati morire negando loro idratazione e alimentazione?». Il presidente di Idea, Gaetano Quagliariello, ha dichiarato prima del voto che «il prossimo governo di centrodestra abolirà questa legge che rappresenta la via italiana all’eutanasia».
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Sulla stessa lunghezza d’onda anche Francesco Storace e Mario Adinolfi. Per l’ex governatore del Lazio il parlamento ha votato «una legge per morire»: «Già c’era una legge per abortire. Attendiamo ora una legge per vivere e una per convincere a nascere». Il leader del Partito della Famiglia ribadisce: «Non si chiama fine vita, si chiama morte». «È una pagina nera per il Parlamento» continua Adinolfi, secondo cui in questa legislatura è stato dato troppo spazio a «normative ideologiche figlie di una cultura anticattolica che avanza per trucchi linguistici». All’ex esponente del Pd proprio non piace la legislazione sui diritti: «Li chiamano diritti civili, ma sono solo scopiazzature di normative barbare». E conclude: «Gli italiani sanno che firmando le Disposizioni anticipate di trattamento firmerebbero la loro condanna a morte. E vedrete che non le firmeranno».
Dichiarazione shock del leader della Lega Matteo Salvini sulla legge per il biotestamento in discussione al Senato: "Piu' che di fine vita io mi preoccupo della vita. A me piacerebbe che questo Parlamento si occupasse degli italiani che stanno vivendo. Un cittadino deve essere libero di scegliere, ma io mi preoccupo di piu' di quelli che stanno vivendo e stanno vivendo male. Poi di morte, di una buona morte, ci occuperemo al momento giusto".
Usa toni più pacati Maurizio Sacconi. Il senatore di Ap, che non ha votato la legge, è spaventato perché, secondo lui, con il biotestamento «si irrigidisce la professione medica ridotta alla mera esecuzione di volontà espresse, anche a distanza di tempo, un uno stato di benessere per paura di una futura sofferenza».
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