martedì 4 luglio 2017
A RISCHIO LA COMMEMORAZIONE DI RENATO BIAGETTI
A poche settimane dalla data dell'anniversario della morte del giovane Renato Biagetti per mano fascista dopo un concerto a Focene vicino Roma,la giunta Raggi non ha dato ancora il permesso per la concessione del parco dove solitamente si tiene una kermesse musicale(Renoize)in ricordo di Renato.
La lettera presa da Contropiano(contropiano.org/altro )del comitato delle madri per Roma città aperta è stata indirizzata alla sindaca e per ora ha toni pacifici e di invito al dialogo e all'ascolto di questa associazione che da anni si prodiga nel ricordo di tutte le vittime del fascismo che non sono finite col 1945,fondata dalla madre di Renato,Stefania Zuccari.
Ricordiamo che nel 2006 venne ucciso da due aggressori fascisti che lo accoltellarono a morte e che questa venne,come solitamente accade per coprire la matrice politica dell'estrema destra,banalizzata come il tragico fine di una rissa tra balordi(madn ne-ragazzate-ne-balordi ).
Perché Raggi non vuole il consueto festival per Renato Biagetti?
di Comitato di Madri per Roma Città Aperta
Una lettera del Comitato di Madri Per Roma Citta’ Aperta che invitiamo tutti a leggere e far girare: l’amministrazione 5 Stelle di Roma al momento non ha ancora concesso il parco dove di solito si tiene il Festival in memoria di Renato Biagetti, un giovane come noi ucciso dai fascisti nel 2006. Facciamo girare!
“Gent. Sindaca Raggi,
siamo il Comitato “Madri per Roma Città Aperta” nato dieci anni fa per desiderio di Stefania Zuccari, madre di Renato Biagetti, ingegnere della robotica con specializzazione nel suono, di 26 anni, che il 27 agosto 2006 è stato assassinato con otto coltellate.
Si trovava all’uscita di un concerto di musica reggae, a Focene, con un amico, colpito di striscio, e la sua fidanzata, anche’essa vittima dell’aggressione. E’ stato affrontato da due giovanissimi fascisti senza un apparente motivo. Non c’è stata una “lite tra balordi” come si è scritto in un primo momento e poi totalmente negato nella sentenza processuale, ma una stupida rivendicazione del territorio. Sì, questa è la cultura nella quale sono cresciuti e sono stati educati assassini di Renato: esclusione, razzismo, omofobia, violenza, odio, sessismo.
Stefania, la mamma di renato, insieme al fratello Dario, hanno voluto ricordare ogni anno Renato con la cosa che amava di più : la musica. Ogni anno a San Paolo a Parco Schuster abbiamo tenuto un evento chiamato Renoize fatto di musica e interventi di realtà che si occupano di antifascismo e di resistenza al disagio sociale e alla perdita dei diritti. Evento che richiama da anni, migliaia di persone provenienti da tutta la Città, dall’Italia e anche dall’estero, evento che si ripete anche in altrie parti di Europa , insieme tutti a ricordare che di fascismo ancora si muore.
Renoize segue il giorno del ricordo di Renato che si tiene a Focene dove la famiglia e gli amici di Renato, le nuove famiglie che nel tempo si sono create, tanti bambini, ma anche tante persone incontrate nei nostri percorsi di madri antifasciste, giovani immigrati si incontrano affettuosamente per un ricordo più intimo.
Abbiamo appreso, sgomente e sinceramente dispiaciute, che quest’anno non è stato concesso il permesso per il concerto di Renoize, questo appuntamento così importante per noi amici e familiari di Renato e per le tante situazioni di lotta e di resistenza della città che da anni hanno contribuito a costruire quest’evento.
Le chiediamo dunque di poterLa incontrare il più presto possibile per poterle raccontare chi è Renato, che cosa è nato dalla sua morte, cos’è Renoize, così come abbiamo incontrato i Sindaci che l’hanno preceduta da Veltroni in poi.
Questa volta vorremmo incontrare il Sindaco da donne a donna, da madri a madre, ma anche da madri a figlia . Ci piace ricordare che Renato ed altri nostri figli, hanno frequentato come lei la scuola Giardinieri, e hanno vissuto con Lei tanti momenti di grande amicizia.
In attesa di un suo riscontro (Le auguriamo buon lavoro) (Le porgiamo i nostri saluti)”
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento