venerdì 16 aprile 2021

AFGHANISTAN:MISSIONE FALLITA

La decisione dei padroni del mondo di abbandonare definitivamente la guerra in Afghanistan,già anticipata quando ancora c'era Trump al potere,ha creato un immediato effetto domino dagli altri paesi Nato che hanno aderito a questa decisione con il leccaculo Di Maio tra i primi a proclamare il ritiro di quella che ci è sempre stata propinata come una missione di pace(vedi:madn missione-di-incapace ).
Quindi dopo venti anni di devastazione,di morti e di disperazione gli Usa lasciano questa missione che si può definire a buon titolo come fallita,dopo avere fatto i loro porci comodi riguardo la cacciata dei talebani che hanno visto il proprio gli Usa finanziare i primi passi,controllando il traffico di droga(la Cia in questo aveva già fatto proseliti in America Latina)e ovviamente lo sfruttamento delle risorse naturali oltre che l'importanza della sua posizione strategica(vedi:madn il-perche-siamo-in-afghanistan-fare-la.guerra ).
L'articolo(contropiano gli-stati-uniti-gettano-la-spugna-in-afghanistan )parla soprattutto delle parole di Biden dopo vent'anni di combattimenti costati migliaia di vittime tra militari e civili e miliardi di dollari,e dell'adeguamento degli alleati che dal primo maggio cominceranno il ritiro delle truppe fermo restando un fumoso aiuto futuro al popolo afgano.

Gli Stati Uniti gettano la spugna in Afghanistan. La Nato si adegua.

di  Alessandro Avvisato   

Dopo venti anni di una inutile, devastante e sanguinosa guerra, gli Stati Uniti hanno deciso di ritirarsi dall’Afghanistan. Hanno lasciato sul terreno 2.400 soldati uccisi, migliaia di feriti e di veterani usciti di testa. I civili afghani morti sono decine di migliaia. Secondo l’Onu solo nel 2019 sono stati diecimila.

Le truppe statunitensi hanno invaso l’Afghanistan nell’ottobre del 2001. Venti anni dopo il paese è lontanissimo da qualsiasi stabilità, nonostante la presenza militare, i miliardi di dollari spesi, il sangue versato e i governi fantoccio insediati a Kabul. I Talebani controllano di nuovo gran parte del paese e vengono insidiati solo dai gruppi jihadisti legati all’Isis.

La decisione di Biden di annunciare il ritiro delle truppe Usa entro settembre 2021, arriva dopo la disponibilità della Turchia ad ospitare una conferenza di pace dal 24 aprile al 4 maggio prossimi,  che riunirà il governo afghano, i talebani e gli Stati Uniti. Il portavoce dell’Ufficio talebano in Qatar, Mohammad Naeem, ha però già annunciato che loro non parteciperanno a nessuna conferenza sul futuro dell’Afghanistan “fino a quando tutte le forze straniere non si saranno completamente ritirate”.

“Sono il quarto presidente americano a presiedere la presenza di truppe americane in Afghanistan. Due repubblicani. Due democratici”, ha detto Biden. “Non passerò questa responsabilità a un quinto”.

Alla decisione Usa si sono subito adeguati gli alleati della Nato, al termine di una riunione a Bruxelles dei ministri degli Esteri e della Difesa dell’Alleanza atlantica. Alla riunione erano presenti sia il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che il segretario alla Difesa, Lloyd Austin. Per l’Italia ha partecipato il ministro Luigi Di Maio reduce dall’ennesimo “inchino” a Washington nel suo recente viaggio negli Usa.

Nel documento rilasciato dalla Nato alla fine delle riunione viene affermato che: “Riconoscendo che non esiste una soluzione militare alle sfide che l’Afghanistan deve affrontare, gli alleati hanno stabilito che inizieremo il ritiro delle forze della Missione di Sostegno risoluto entro il primo maggio. Questo ritiro sarà ordinato, coordinato e deliberato. Prevediamo di completare il ritiro di tutte le forze statunitensi e della Missione di supporto risoluto entro pochi mesi. Qualsiasi attacco talebano contro le truppe alleate durante questo ritiro riceverà una risposta forte”.

In Afghanistan sono morti 55 soldati italiani, altri sono tornati feriti. Il contingente militare italiano era arrivato nel paese nel Novembre 2001.

Ma in Afghanistan non è certo finita la guerra, si ritirano infatti solo le truppe della Nato che l’avevano invaso nel 2001.  Adesso se ne vanno lasciando un paese in macerie, con l’esportazione di oppio raddoppiata e in preda ai conflitti interni che pre-esistevano all’intervento militare occidentale. La guerra più inutile che è durata venti anni.

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