domenica 24 maggio 2020

CREMA SALUTA E RINGRAZIA LA BRIGATA INTERNAZIONALE CUBANA HENRY REEVE


Covid19, Crema ringrazia la delegazione cubana -
E venne il giorno che tutto il personale sanitario cubano che ha operato a Crema dedicandosi ai malati di Covid-19 se ne tornano a casa dopo due mesi passati nell'ospedale da campo allestito nel parcheggio del nosocomio cittadino ed in altre strutture dedicate alla cura dei contagiati dal coronavirus.
Ieri mattina in Piazza del Duomo si è tenuta la manifestazione di congedo e di ringraziamento alla Brigata Internazionale Henry Reeve(per sapere di più sul personaggio che ha ispirato il contingente creato da Fidel Casto nel 2005 rimando a Wikipedia,in spagnolo:wiki/Henry_Reeve )che dopo l'arrivo in Italia era stato subito mandato a Crema,uno dei focolai più tragici italiani a dare il loro prezioso aiuto(vedi:madn bienvenidos-crema! ).
L'articolo preso da Crema online(Covid.+Il+Cremasco+saluta+Cuba )parla della cerimonia avvenuta alla presenza dei medici cubani e delle più alte cariche cremasche oltre che l'ambasciatore cubano Josè Carlos Rodriguez Ruiz e la Presidente dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba Irma Dioli.

Covid-19. Crema e il Cremasco salutano la brigata cubana Reeve: ‘gracias hermanos’

Un sole splendente ha accompagnato nella tarda mattinata di oggi il saluto alla brigata Henry Reeve. Arrivati il 22 marzo, in una giornata fredda e piovosa, hanno ricevuto oggi in piazza Duomo il caloroso ringraziamento delle autorità (dal vescovo al prefetto alle forze dell’ordine, dai sindaci del territorio all’assessore regionale alla sanità). Hanno concluso la loro missione a Crema e stanno per fare ritorno a casa. Hanno coadiuvato il personale sanitario del Maggiore lavorando nell'ospedale da campo allestito dall'esercito e alla Fondazione Benefattori Cremaschi.

"Nessuno sarà mai più straniero"

Per Stefania Bonaldi la manifestazione odierna - alla quale ha partecipato, purtroppo a distanza, un gruppo di cittadini - ha rappresentato "un abbraccio affettuoso e sincero, pieno di nostalgia perché siamo certi che ci mancherete, proprio come dei fratelli”. Un sentimento noto “perché noi italiani siamo stati un popolo di migranti e conosciamo i sentimenti che accompagnano i distacchi”. Come ha sottolineato il sindaco “le nostre coscienze conserveranno il vostro dono e ci rinforzeranno nella convinzione che a Crema nessuno deve essere mai più straniero, da ora in poi avremo un argomento decisivo da opporre a chiunque volesse ledere o diminuire il nostro sacro dovere di ospitalità”.

Una rosa bianca

Ciò che il loro arrivo ha rappresentato - a livello fisico e psicologico - in una delle fasi più buie della storia cremasca può essere riassunta in una delle grandi poesie di Jose Martì, tratta dai Versos sencillos, i versi semplici di fine Ottocento: “Cultivo una rosa blanca (coltivo una rosa bianca) En Julio como en Enero, (a luglio come a gennaio) Para el amigo sincero (per l’amico sincero) Que me da su mano franca. (che mi dà la sua mano franca) Y para el cruel que me arranca (E per il crudele che mi strappa) El corazón con que vivo, (il cuore con cui vivo,) Cardo ni oruga cultivo: (né cardo né gramigna coltivo: Cultivo la rosa blanca (coltivo la rosa bianca.)”. Mutuando le parole della piazza, la bella piazza di oggi: "gracias hermanos. Hasta la victoria, siempre".

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