mercoledì 25 settembre 2019

FARINETTI LO SFRUTTATORE TRASFORMISTA


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Riecco l'illusionista delle parole Farinetti,amicone di Renzi con cui ha condiviso profitti a costo zero per le proprie tasche lucrando su aree generosamente dallo Stato,approfittatore e sfruttatore del lavoro,quello vero degli altri.
Dopo Expo e Fico(vedi:madn il-lavoro-deve-essere-pagato e links allegati)ecco che questo odioso personaggio,definito nell'articolo di Infoaut qui sotto(coca-cola-e-made-in-italy )giustamente"personaggio a metà tra Jovanotti e il padrone delle ferriere"godere dell'acquisizione di Coca Cola,la multinazionale per eccellenza,di Lurisia,storico marchio piemontese di acque minerali e bibite.
Alla faccia del Made in Italy(definito sfruttamento,privatizzazioni e parassitismo)e del chilometro zero che fece di Eataly,suo primo successo alla spalle ed alle spese degli altri(invece i ricavi tutti per lui),ecco che il baffetto dice di non avere venduto l'anima al diavolo e che ormai in questi tempi i grandi sfruttatori mondiali non devono venire demonizzati ed anzi di deve lavorare con loro.
Proprio come in Expo dove uno degli slogan era"nutrire il pianeta"(madn le-multinazionali-della-malnutrizione )dove pure Mc Donald era riuscito a fare parte al balletto delle grandi multinazionali dove già Farinetti il trasformista riusciva a districarsi bene nel mondo degli Euro e dei dollaroni.

Coca-cola e made in Italy – la nuova filosofia di Farinetti.

"Non ho venduto l'anima al diavolo. La cessione della Lurisia a Coca-Cola è un'ottima notizia per l'Italia. Le multinazionali non vanno demonizzate e bisogna lavorare con loro perché si comportino meglio”. “Sono favorevole a esportare le eccellenze italiane nel mondo e, in questo senso, sono contrario al cosiddetto chilometro zero».

Eataly ha ceduto le storiche acque minerali e il chinotto piemontesi alla multinazionale per antonomasia.

E pensare che nei punti vendita di Eataly, fondata da Oscar Farinetti e da lui controllata per il 40 per cento (un altro 40 da cooperative del sistema Coop e un 20 dal fondo di investimento Tamburi), da sempre non si vende Coca-Cola in nome dell’italianità... Ma l’etica del capitalismo pulito e corretto ha fatto emergere da sempre le sue contraddizioni. Dal kilometro zero all’accordo tra Birra Peroni ed Eataly è stato un attimo, alla faccia della millantata superiorità della birra artigianale, il rapporto tra chi coltiva e produce sotto casa... come se niente fosse si passa dalla Nastro Azzurro alla spina, all’acqua e alle bibite prodotte da Coca- cola.

Farinetti da sempre si fa le sue ragioni perché dà anche lavoro ai giovani: sfruttamento made in Italy, come ben sappiamo: contratti a tempo determinato, paghe bassissime e condizioni di lavoro che sicuramente di “etico” (per parlare come lui) hanno ben poco, anzi nulla. Cosa ci si aspettava dall’amico di Renzi nonché grande fan del job-act.

Non dimentichiamo le grandi promesse occupazionali e di benessere per il territorio di Bologna con “Fico”: 90 lavoratori assunti con contratti interinali disdettati e non rinnovati a nemmeno sei mesi dall’apertura. Anche qui non è bastato regalare un terreno pubblico immenso a privati per un’enorme opera di speculazione e profitto, non è bastato mettere a disposizione decine di autobus pubblici come navette. Fatto sta che è bastato un lieve calo degli ingressi (reale o atteso) che da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, novanta persone si sono trovate senza lavoro. Non parliamo poi dell’opacità del sistema degli appalti che ha riguardato Expo e Fico stesso.

Insomma caro Oscar la favola del profitto buono e giusto non la sai raccontare neanche tu. Gli imprenditori italiani hanno solo fame di denaro e la balla del made in Italy emerge chiara in questa storia, in cui le presunte eccellenze italiane vengono svendute dando territorio di conquista alle multinazionali. Made in Italy vuol dire sfruttamento, privatizzazioni e parassitismo.

Questo è l’ennesimo schiaffo in faccia a quelli che confidano in un possibile capitalismo dal volto umano, profetizzato da gente come Farinetti, personaggio a metà tra Jovanotti e il padrone delle ferriere.

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