venerdì 4 gennaio 2019
LA FASCISTIZZAZIONE DEL BRASILE
Le prime decisioni politiche prese da Bolsonaro in Brasile da quando è diventato presidente hanno un non so che di punizione verso i comunisti che saranno costretti a perdere il lavoro che svolgono nella pubblica amministrazione.
Un fatto gravissimo che ha trovato purtroppo precedenti nefasti nella storia dell'umanità e che hanno provocato guerre a livello mondiale e torture ed uccisioni nei paesi che hanno adottato queste misure da regime dittatoriale.
L'articolo di Contropiano(il-brasile-fascista-di-bolsonaro )evidenzia la fascistizzazione del Brasile aggiungendo altri esempi in altri suoi ministeri,argomenti come scuola e pensioni,libertà d'espressione,di religione e di orientamento sessuale saranno presto un incubo per la democrazia del paese sudamericano più volte caduto sotto regimi simili,e si prevedono anche privatizzazioni delle proprietà dello Stato in misura totale,insomma una catastrofe annunciata,vedi anche:madn pericolo-dittatura-istituzionale-in brasile .
Il Brasile fascista di Bolsonaro presenta le sue misure. Un incubo.
di Rino Condemi - Resumen Latinoamericano
Il ministro della nuova Presidenza del Brasile, Onyx Lorenzoni, ha informato che il governo del presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, sta portando avanti una ristrutturazione nella pubblica amministrazione per licenziare i funzionari che hanno idee comuniste.
Lorenzoni ha sottolineato che la decisione è stata presa nel primo incontro di Bolsonaro con i suoi 22 ministri, sottolineando che la misura è stata presa perché presumibilmente nelle elezioni presidenziali dello scorso ottobre , la società ha detto basta alle idee socialiste e comuniste che negli ultimi 30 anni ci hanno portato all’attuale caos “.
Inoltre, il ministro ha annunciato il licenziamento di 300 funzionari con contratti temporanei, “non ha senso avere un governo come quello che abbiamo ora, con persone che difendono altre idee o un’altra forma di organizzazione della società”,
Egli ha osservato che i “criteri” per determinare lo scenario dei funzionari saranno “tecnici” e che saranno presi in considerazione al momento di stabilire se ci saranno i fondi per pagarli o meno.
Allo stesso modo, l’incontro ha stabilito che ciascuna impresa pubblica realizzerà un inventario delle sue proprietà, per effettuare la vendita di quelle che non sono necessarie: “I primi rapporti dicono che lo Stato ha circa 700.000 proprietà in tutto il paese, il che causa immensi costi di manutenzione”.
Il ministro ha anche detto che il nuovo governo ha verificato che, pur possedendo proprie strutture “affitta altri spazi, il che non ha alcun senso” che altera la spesa pubblica, che Bolsonaro è determinato a ridurre.
Lorenzoni ha ribadito che tutte le decisioni saranno prese con criteri “assolutamente tecnici”, come ha promesso Bolsonaro nella sua campagna elettorale, “Come dice il capitano, siamo qui per servire la società e non le ideologie”.
Da parte sua, ha spiegato che il ministro dell’Economia, Paulo Guedes, nei prossimi giorni presenterà un programma per la riforma delle pensioni giudicato uno dei fattori essenziali di pressione sulla spesa pubblica.
Ma il clima fascista nel Brasile di Bolsonaro non si respira solo sulle questioni economiche e sociali.
“È una nuova era in Brasile. Il ragazzo indosserà una divisa azzurra e la ragazza un abito rosa “, ha detto la nuova ministra Damares Alves in una celebrazione mentre i suoi seguaci hanno innalzato anche la bandiera del sionismo israeliano. Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha infatti confermato la sua intenzione di trasferire a Gerusalemme l’ambasciata del Brasile in Israele, In un’intervista all’emittente televisiva SBT, il presidente ha detto di aver discusso il trasferimento della sede diplomatica con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, presente il 1 gennaio scorso a Brasilia per la cerimonia del suo insediamento.
Il pastore evangelico Damares Alves è stato nominato al Ministero per i diritti umani da Jair Bolsonaro, e nella sua presentazione ha messo in chiaro il carattere “terribilmente cristiano” che la sua amministrazione avrà.
La frase è una provocazione per le organizzazioni che difendono i diritti della comunità LGBTI, la quale subisce discriminazioni e violenze quotidiane in Brasile. Il Ministro delle donne, della famiglia e dei diritti umani è adesso in mano ad un pastore evangelico e ha già detto che la famiglia brasiliana “è a rischio” proprio a causa del Piano nazionale per i diritti umani dei precedenti governi.
fonte: Resumen Latinoamericano
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