sabato 1 settembre 2018
LA MORTE DI ZAKHARCHENKO
Gli accordi firmati nel febbraio 2015 a Minsk sembrerebbero,e da molti mesi,non avere avuto un seguito nella ancora critica situazione nel Donbass,visto che se da un lato le incursioni vere e proprie delle milizie sono diminuite,gli attacchi terroristici mirati da parte degli Ucraini sono aumentati(vedi anche:madn kiev-e-lisolamento-occidentale ).
A farne le spese è stato il Presidente della Repubblica Popolare di Donetsk ed ex primo ministro,Alexandr Zakharchenko,con un attentato dinamitardo avvenuto in un bar della capitale,mentre un ministro è rimasto ferito(vedi:madn la-situazione-nel-donbass ).
Assieme alla Repubblica Popolare di Lugansk e l'Ossezia del Sud(nel territorio della Georgia)che sono gli unici due Stati a loro volta a riconoscimento limitato che hanno dichiarato ufficialmente l'esistenza del territorio di Donetrk ancora conteso con l'Ucraina,la stessa Russia ha puntato il dito contro i politici ucraini da sempre di chiara ideologia nazista.
Un attentato che nonostante l'importanza della vittima non è stato diffuso a dovere a parte che su internet,mentre i telegiornali italiani hanno dato pochissimo se non nessun rilievo al fatto che ha insanguinato nuovamente un territorio su cui l'Europa e l'Italia per il poco che esprimono e condannano lo fanno nella maniera sbagliata(madn lincoerenza-della-boldrini ).
Articolo di Contropiano:internazionale-news .
Ucciso in un attentato il Presidente della Repubblica del Donetsk.
di ****
La guerra sporca sulla frontiera est prosegue. Il leader della Repubblica Popolare di Donetsk Alexandr Zakharchenko è rimasto ucciso da una bomba mentre si trovava in un bar nel centro di Donetsk. Nell’esplosione è rimasto ferito anche Aleksandr Timofeev, ministro del Tesoro della Repubblica Popolare di Donetsk.
Immediate e preoccupate le reazioni della Russia su questo attentato. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato ai giornalisti che con ogni probabilità dietro l’uccisione di Zakharchenko c’è il regime ucraino:”Anzichè rispettare gli accordi di Minsk e cercare una via d’uscita dal conflitto interno, la parte ucraina realizza uno scenario terroristico, aggravando ancora di più la già difficile situazione. L’Ucraina non avendo mantenuto le promesse di pace ha ora deciso di passare alla guerra di sangue”. La Zakharova ha poi rivolto un appello alla comunità internazionale per un’indagine indipendente su questo delitto:”La comunità internazionale deve richiedere, e considerando il carattere di marionetta del sistema politico dell’Ucraina, anche controllare direttamente l’effettuazione di un’indagine super-partes su questa uccisione commessa davanti agli occhi della popolazione civile”.
Da tempo i servizi segreti ucraini (e non solo) stanno procedendo ad omicidi mirati contro dirigenti politici e militari delle Repubbliche popolari del Donbass. A ottobre dello scorso anno era stato ucciso il comandante Arsen Pavlov “Motorola”, a marzo di quest’anno il comandante militare Mikhail Tolstykh.
Aleksandr Zakharchenko aveva 42 anni. Laurato in Legge, ha iniziato a nelle miniere di carbone nel bacino del Donbass, per poi aprire una propria attività imprenditoriale come elettricista. Nel 2010 divenne capo della filiale di Donetsk dell’organizzazione sociale “Oplot”, e nel 2014 durante le proteste nel sud-ovest dell’Ucraina prese parte all’attaco della sede dell’amministrazione regionale di Donetsk. Nel maggio del 2014 viene nominato comandante militare di Donetsk e successivamente ministro degli Interni dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk.
L’8 agosto 2014 il Consiglio dei Ministri dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk lo nomina primo ministro, mentre qualche mese dopo, il 2 novembre 2014 viene eletto presidente dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, con il 75,5% dei consensi. Zakharchenko ha preso parte attivamente alle operazioni militari sulla linea del fronte ed è stato ferito due volte, il 22 luglio 2014 ad un braccio ed il 17 febbraio 2015 ad una gamba durante gli scontri armati a Debal’tsevo.
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