domenica 15 aprile 2018
RIBELLARSI E' GIUSTO
Anche nella morte avvenuta dopo una lunga malattia,avvenuta il 15 aprile 1980,Jean Paul Sartre mantenne e rispettò il suo stile di vita non conformista rifiutando secondo le sue volontà e di quella dei familiari,di essere tumulato nel Pantheon parigino,onore riservato a pochissimi.
Già nella sua esistenza rifiutò l'onorificenza della Legione d'onore(la più alta della Repubblica francese),la cattedra al Collège de France ed il premio Nobel per la letteratura,poiché secondo lui"nessun uomo merita di essere consacrato da vivo".
Filosofo,scrittore e drammaturgo fu una personalità di rilievo per la cultura francese e mondiale dello scorso secolo,membro della Resistenza francese e del partito comunista,ma allo stesso tempo critico con l'Urss e alcune decisioni sovietiche,fondatore di riviste e di quotidiani e grande sostenitore dell'indipendenza algerina.
La sua linea politica di sinistra ha sempre fatto sì che sostenesse e difendesse le rivoluzioni contro le dittature sudamericane e contro le occupazioni coloniali in tutto il mondo,e appoggiò in prima persona le contestazioni del maggio parigino del'68,legando il suo nome anche a movimenti politici e al marxismo-esistenzialismo per finire negli anni prima della morte ad essersi definito un anarco-comunista.
Articolo di:www.infoaut.org/storia-di-classe .
15 aprile 1980: muore Jean Paul Sartre.
Nella vita, privata e pubblica, il suo anticonformismo non fu di facciata, tanto che forse sarebbe meglio definirlo "non conformismo" rispetto ai valori della società borghese. Disdegnava le occasioni mondane e i salotti colti, preferendovi i tavoli dei caffè di Saint-Germaine. Nel 1945 rifiutò la Legion d'onore, e più avanti la cattedra al Collège de France.
Il 15 aprile del 1980 si spegne a Parigi all'età di 75 anni il filosofo francese Jean-Paul Sartre. Non fu solo filosofo, ma anche romanziere, saggista, drammaturgo. Insieme a Simone de Beauvoir, Maurice Merlau-Ponty e altri fondò nel 1944 la rivista politica, letteraria e filosofica Les Temps Modernes, che fu il veicolo attraverso il quale le sue idee si diffusero in tutta la Francia.
Sul piano politico, Sartre si distinse per il suo attivismo e impegno in diverse cause e battaglie.
Durante la guerra venne catturato dai tedeschi, e una volta liberato, partecipò alla resistenza. Iscritto al Partito comunista francese, lo abbandona nel 1956 all'indomani dell'invasione sovietica dell'Ungheria. Fu strenuo sostenitore della causa del popolo algerino, arrivando a pubblicare nel 1961 il Manifesto dei 121, che proclamava il diritto all'insubordinazione per i francesi mobilitati nella guerra d'Algeria. Inoltre, aderì apertamente all'Organizzazione Jeanson, l'organizzazione clandestina che sosteneva il FLN algerino. Nel 1968 partecipò attivamente alle mobilitazioni del maggio parigino, schierandosi senza indugi dalla parte degli studenti (a differenza di quanto accadde in Germania con Adorno). Negli anni settanta, già malato, si lega al gruppo maoista della Gauche Proletarienne, e ancora nel 1973 fonda insieme a Serge July il quotidiano Liberation. Una sua conversazione con Pierre Victor e Philippe Gavi viene pubblicata nel 1975 da Einaudi con il titolo "Ribellarsi è giusto". Fu anche il primo scrittore a rifiutare il premio Nobel per la letteratura, che gli venne conferito nel 1964.
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