Diyarbarik è ritenuta la capitale curda in Turchia e nelle sue zone,a Lice,poco più di un anno fa la polizia aveva ucciso due persone durante una manifestazione di protesta contro la costruzione di una caserma.
Domani l'attuale Presidente Erdogan vorrà aumentare il proprio consenso e quello del suo partito filo islamico Akp per poter riscrivere la Costituzione e per aumentare il potere decisionale in un presidenzialismo sempre più marcato.
Se dovesse ottenere i due terzi dei voti potrebbe fare questo senza passare per un eventuale referendum,mentre il partito dell'Hdp vorrebbe raggiungere la soglia almeno del 10% per poter sbarrare la strada alle mire politiche sempre più minacciose e distruttive di Erdogan.
Articolo preso da Infoaut.
Turchia. Esplosione al comizio del partito filo-curdo: quattro morti.
Turchia: ieri a Diyarbakir il comizio elettorale del leader del
partito filo-curdo Hdp è stato attaccato con due violente esplosioni che hanno
provocato almeno 4 morti e centinaia di feriti tra la folla che riempiva la
piazza. Dopo l'attacco in tutta la città sono scoppiati scontri con la
polizia, mentre oggi una grande folla è tornata nel luogo degli attacchi bomba
di ieri depositando fiori e cartelli.
Sale la tensione in Turchia alla vigilia del voto di domenica. Ieri l’ultimo comizio del leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, a Diyarbakir, è stato il teatro di una duplice esplosione che ha fatto almeno quattro morti e decine di feriti tra la folla accorsa ad ascoltare il leader dell’Hdp, che minaccia la supremazia del presidente Recep Tayyip Erdogan, alla guida del Paese dal 2002.
Sale la tensione in Turchia alla vigilia del voto di domenica. Ieri l’ultimo comizio del leader del partito filo-curdo Hdp, Selahattin Demirtas, a Diyarbakir, è stato il teatro di una duplice esplosione che ha fatto almeno quattro morti e decine di feriti tra la folla accorsa ad ascoltare il leader dell’Hdp, che minaccia la supremazia del presidente Recep Tayyip Erdogan, alla guida del Paese dal 2002.
Le deflagrazioni si sono verificate in un cestino dei rifiuti e in una centralina elettrica. Non è ancora chiara la dinamica dell’accaduto, ma il ministro dell’Energia ha escluso l’esplosione accidentale.
Al comizio nella città meridionale erano accorse decine di migliaia di persone. Dopo le esplosioni, Demirtas ha laniato un appello alla calma. Il sangue che ha bagnato il comizio è una provocazione che rischia di innescare disordini quando manca un giorno all’apertura delle urne per le politiche, delineatesi sempre di più come una sorta di referendum su Erdogan e sul suo partito filo-islamico AKP.
Demitras e l’Hdp sono l’ago della bilancia di questo appuntamento elettorale su cui Erdogan punta per imprimere cambiamenti sostanziali alla Costituzione, virando verso un presidenzialismo spinto. Sebbene l’AKP registri una flessione dei consensi, il presidente spera di ottenere i due terzi dell’Assemblea. Numeri che gli consentirebbero di modificare la Carta senza passare dalla consultazione popolare.
Demitras, però, potrebbe guastargli la festa. L’Hdp punta a superare la soglia del 10 per cento per entrare in Parlamento e così avrebbe i numeri per bloccare i piani di Erdogan: nuova Costituzione con più poteri al presidente.
Il partito filo-curdo è stato obiettivo di diversi attacchi in questa campagna elettorale per un voto che ormai si è trasformato in un referendum su Erdogan. Giovedì scorso ci sono stati scontri a un comizio dell’Hdp a Erzurum, con decine di feriti. All’inizio della settimana ignoti hanno aperto il fuoco su un bus dell’Hdp nella provincia a maggioranza curda di Bingol, uccidendo l’autista. Nena News
da Nena News
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