mercoledì 18 marzo 2020

IL DISCORSO DI CONTE


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Nel giro di pochi giorni si è passati dagli slogan del "Milano non si arrende,non si ferma"al"io resto a casa",è bastato tornare un attimo con i piedi per terra per capire che la situazione è sfuggita di mano e che a breve saremo tutti in un regime di coprifuoco,basta corse,passeggiate e giretti col cane.
Il decreto"Cura Italia"già effettivo nel giro di poche ore,ha stanziato una cifra che basterà forse per dieci giorni o al massimo due settimane,stanziamenti ben lontani da quelli iniziali tedeschi per fare un esempio,con ospedali al collasso e gentaglia come Fontana che passa per l'appunto dalla Milano non si arrende ad una sorta di preghiera in cui invita gli"amici"lombardi a starsene a casa con le buone,sennò ci saranno le cattive(beh su questo non ha tutti i torti verrebbe da dire),dimenticandosi che il suo partito regna indisturbato assieme al centrodestra da trent'anni in Lombardia con una lista d'indagati,processati e carcerati da riempire un intero carcere.
Per non parlare delle ladrerie e dei soldi destinati al settore privato,qui sotto la lente d'ingrandimento è la sanità ma anche la scuola non è stata da meno,con una situazione di quella pubblica azzoppata dai continui tagli di denaro investito,di strutture,di posti letto e personale.
Conte ieri ha fatto un discorso(vedi:www.rainews.it Coronavirus-Conte )prettamente basato sulla teoria e su un senso di unità e di appartenenza che dal punto di vista sanitario non rassicura per niente,sventolare le bandiere e cantare l'inno d'Italia non combatte l'assenteismo dello Stato che negli ultimi anni ha privilegiato grandi ed inutili opere,le banche,Confindustria e tutto quello che si è potuto privatizzare.
E la tristezza sta nel fatto che la gran maggioranza degli italiani questo non lo ha ancora capito,la stagnazione cerebrale attuata dai mass media ha fatto sì che chi ha sfruttato i lavoratori privandoli dei più basilari diritti,chi ha aumentato l'età pensionabile,chi ha rubato per se stesso e per i partiti di appartenenza,sta ancora governando impunemente e poi chiamano questo democrazia e dovremmo dimenticare tutto questo,intanto basta andare sui balconi ed essere responsabili.
Fortunatamente quando ci sono queste pagliacciate per il momento sono stato al lavoro,perché dovessi vedere qualcuno poi ne discuterei assieme alla fine di questa pandemia,in un territorio dove le pagine necrologi sono più piene di quelle che parlano della cronaca del Covid-19.
Il discorso di Conte è assurdo e irrispettoso per le migliaia di famiglie che hanno il morto in casa o che hanno amici,parenti e conoscenti in difficoltà di salute per usare un eufemismo,è oltraggioso al lavoro che migliaia di operatori sanitari stanno svolgendo in situazioni di merda con tassi di contagio nella loro categoria spaventosi.
E'stato un discorso che potrebbe essere paragonato a quelli della chiesa cattolica,un discorso da Papa alla"volemose bene",basta pregare e benedire un ospedale o le strade e poi magicamente tutto passa e l'alone di mistero santificante agisce come un disinfettante più nelle anime che nei corpi,per quelli intanto non c'è nemmeno il funerale.
Vorrei pure che una volta finita pandemia tutti gli striscioni e i cartelli con le scritte"andrà tutto bene"rimangano ancora appese per farci capire che la situazione di delirante disagio che si sta affrontando è il frutto di politiche miopi di tutti i partiti e i politici che si sono avvicendati,dando al privato togliendo al pubblico,rendendo il ricco sempre più ricco ed il povero sempre più povero.
L'Italia forse potrà anche risollevarsi,ma non con le preghiere e la gente ai balconi e nemmeno con l'inno di Mameli ma con il lavoro e gli appelli per ora alquanto inascoltati dei medici e degli scienziati,perché siamo nel 2020 e non nel Medioevo.
Perché alla fine di tutto si sa che ci saranno processi sia mediatici che nelle aule di giustizia(chissà quanta gente sta mangiando sopra questa tragedia)e chi ha sbagliato dovrà pagare,chi ha mandato a puttane la sanità pubblica deve marcire in galera ma purtroppo siamo ancora fermi al"fatta l'Italia bisogna fare gli italiani",sono passati 159 anni ma la cura sembrerebbe essere andare sul balcone col tricolore e cantare l'inno.


Coronavirus, Conte: "Adesso l'Italia ha bisogno di unità, responsabilità e coraggio".

Intervento del premier in occasione del 159° anniversario dell'Unità d'Italia: "Sconfiggiamo insieme il nemico invisibile. Gli italiani, con orgoglio e determinazione, hanno sempre saputo rialzarsi e ripartire". Casellati: "Italia riscopre solidarietà, collante del Paese". Fico: "Indispensabile essere solidali e responsabili". D'Incà: "Parlamento non è chiuso, riunione online dei parlamentari per esaminare testi".

17 marzo 2020"Lo Stato non è solo strutture e istituzioni. Lo Stato siamo noi: 60 milioni di cittadini che lottano insieme, con forza e coraggio, per sconfiggere questo nemico invisibile". Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte in occasione del 159° anniversario dell'Unità d'Italia. "Mai come adesso l'Italia ha bisogno di essere unita. Sventoliamo orgogliosi il nostro Tricolore. Intoniamo fieri il nostro Inno nazionale. Uniti, responsabili, coraggiosi". Il premier esprime poi riconoscimento e gratitudine ai cittadini che stanno attraversando questa difficile fase e danno il loro contributo. "Grazie a coloro che stanno donando il sangue. Grazie ai medici e agli infermieri, ai volontari della protezione civile, ai vigili del fuoco, alle donne e agli uomini delle forze armate e delle forze dell’ordine, per gli sforzi straordinari che stanno compiendo. Grazie ai farmacisti, a chi continua ad andare in fabbrica, a chi lavora nei supermercati, grazie ai tassisti che in queste ore accompagnano gratuitamente i medici in ospedale. Grazie a chi rispetta le regole". In occasione di questo importante anniversario Conte A proposito di quanto sta attraversando il Paese in queste settimane ha sottolineato: "Oggi stiamo affrontando una nuova prova. Difficilissima. Sono tanti gli italiani che in queste ore versano lacrime per la perdita di un familiare, che vivono l'angoscia di un ricovero, che soffrono per la lontananza dei propri cari, per la chiusura della propria attività commerciale, per l'incertezza del futuro. E' bene, che tutti sappiano che lo Stato è al loro fianco, non li lascerà soli". Nel suo intervento il premier ha ricordato: "159 anni fa veniva proclamata l'Unità d'Italia. Da allora il nostro Paese ha affrontato mille difficoltà, guerre mondiali, il regime fascista. Ma gli italiani, con orgoglio e determinazione, hanno sempre saputo rialzarsi e ripartire. A testa alta".

Casellati: "Italia riscopre solidarietà, collante del Paese" "L’Italia oggi vive una delle crisi più difficili di questo secolo: un’emergenza sanitaria che si è giorno dopo giorno trasformata in un’emergenza economica, finanziaria, sociale. Ma proprio in queste drammatiche giornate, gli italiani stanno riscoprendo la ricchezza di quei valori di solidarietà, di fratellanza e di spirito di sacrificio che sono stati, sono e saranno sempre il collante della nostra Nazione”. Lo ha dichiarato il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in occasione del 159° anniversario dell’Unità d’Italia. Il Presidente Casellati ha aggiunto: “Il coraggio dei nostri medici, degli infermieri, del personale sanitario, delle forze dell’ordine e di tutti gli italiani che con enormi sacrifici personali si stanno battendo per curare chi è ammalato e per contenere l’epidemia da coronavirus è lo stesso coraggio dei cittadini che si sono sacrificati per l’ideale dell’Unità nazionale”. “Il coraggio di un popolo che nell’Inno d’Italia cantato dai balconi delle case e nelle quotidiane manifestazioni di vicinanza a chi soffre situazioni di grande difficoltà, rinnova la sua unità, la sua identità, la sua forza morale”, ha concluso il Presidente del Senato.

Fico: "Indispensabile essere solidali e responsabili" "Il 17 marzo è un giorno significativo per il Paese. Il 17 marzo del 1861 veniva infatti proclamata l'Unità d'Italia. Il nostro Paese ha affrontato nel tempo innumerevoli difficoltà, periodi bui, che hanno segnato la strada verso la conquista della libertà e della democrazia. E gli italiani hanno combattuto per affermare e rafforzare quei valori di solidarietà, uguaglianza, libertà, quei valori di cittadinanza che sono fondamento della convivenza civile e il faro da seguire in ogni momento". Lo afferma il presidente della Camera, Roberto Fico, in occasione dell'anniversario dell'Unità d'Italia."È importante mantenere vive nella memoria e nella coscienza di tutti noi le ragioni di quell'unità e indivisibilità - sottolinea -. In questi giorni il Paese è alle prese con una grave emergenza. E riscoprire il nostro essere comunità, il lavorare insieme per superare un momento delicato e impegnativo, essere uniti, responsabili, solidali è indispensabile. Grazie a tutti coloro che sono in prima linea, a chi sta facendo enormi sacrifici, a chi lavora notte e giorno con responsabilità e abnegazione. Grazie a chi compie gesti piccoli o grandi per contribuire a superare questo momento, per aiutare l'altro, per regalare un sorriso. Uniti, ce la faremo", conclude il presidente della Camera.

Sileri: "Restiamo uniti, l'Italia ha bisogno di forza e fiducia" "In questo momento di difficoltà sta emergendo tutto il nostro senso di unità nazionale. L'augurio che faccio a tutti noi, oggi, è: restiamo uniti, mai come adesso l'Italia ha bisogno di darsi forza, fiducia, e responsabilità". Lo scrive su Facebook il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, in quarantena a casa perché positivo. "Dobbiamo essere orgogliosi di essere italiani e di come stiamo affrontando questa situazione - ha aggiunto - Oggi, 17 marzo, 159esimo anniversario dell'Unità d'Italia, il mio augurio va a tutti gli italiani ma in particolar modo agli uomini e alle donne del Servizio sanitario nazionale, impegnati in prima linea per far fronte all'emergenza sanitaria e agli uomini e alle donne delle Forze dell'ordine, anch'essi impegnati in questi giorni per garantire la sicurezza e il rispetto delle regole". Anche la politica ricorda la ricorrenza. "Siamo un grande Paese che, unito e combattendo insieme, ce la fara'!", dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, mentre Matteo Salvini, leader della Lega, è certo "che gli Italiani dimostreranno di essere un grande Popolo, che condivide sofferenza, impegno, ingegno, speranza e che non si arrende". Giorgia Meloni, infine, invita tutti a comprare prodotti italiani e "a postare una foto con ciò che li rende più fieri: un libro, la bandiera Tricolore, uno scorcio, un prodotto, qualunque cosa faccia parte dell'orgoglio tricolore".
D'Incà: "Parlamento non è chiuso, riunione online dei parlamentari per esaminare testi" "Il Parlamento non è chiuso, è in condizione di fare il suo compito così come stanno facendo il loro medici, infermieri e prime linee contro il #coronavirus. I parlamentari si riuniscono online per lavorare su testi. Poi decisioni vengono prese in commissioni e aule parlamentari". Così il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Incà in un tweet.

Catalfo: "Ad aprile altro decreto con rinnovo indennità" "Sicuramente ci sarà il rinnovo delle indennità previste a ora solo per il mese di marzo, e poi ci saranno altre misure per il sostegno dei nostri cittadini e delle nostre imprese". Lo ha detto il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo su Radio Tre, rispondendo alla domanda se il decreto legge varato ieri dal Governo per 25 miliardi sarà seguito da un altro provvedimento analogo ad aprile.

Castelli: "Non escludiamo parziale cancellazione tributi" Parziale cancellazione dei versamenti fiscali, ma anche la cantierizzazione degli investimenti e sostegno economico a chi ha perso fatturato, come nel caso del terremoto.Sono alcune delle anticipazioni che la viceministra all'Economia Laura Castelli ha rilasciato in un'intervista al Corriere della Sera in merito al decreto aprile, su cui il Governo sarebbe già al lavoro, come dichiarato dallo stesso ministro Roberto Gualtieri. Se nel maxi-decreto di marzo c'è la sospensione di adempimenti e versamenti fiscali , " non è escluso che nel prossimo, quello di aprile, l'esecutivo valuterà se potrà essere approvata una parziale cancellazione", spiega Castelli. "È una cosa sulla quale ragionare. L'Unione Europea ha inserito anche il capitolo fiscale tra le possibili misure di sostegno", ricorda la viceministra. Ad aprile, spiega Castelli, ci sarà una seconda fase. "Quando saremo finalmente fuori dalla fase dell'emergenza, il primo tema da affrontare sarà quello della riduzione del fatturato nei singoli settori produttivi", dichiara, anticipando "misure importanti per far ripartire l'economia, a partire dall'immediata cantierizzazione degli investimenti".

Di Maio: "Il modello Italia salva le vite" 'Come governo e come ministero degli Esteri siamo impegnati notte e giorno per gestire questa crisi e ormai è assodato che in tutto il mondo esiste un modello Italia, che viene citato da capi di Stato come Macron''. Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio alla Farnesina, a proposito delle misure adottate dall'Italia per fronteggiare la diffusione del coronavirus. ''Il modello che stiamo elaborando -ha sottolineato - può servire agli altri Paesi a salvare le vite dei loro cittadini".

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