domenica 28 agosto 2016

TERREMOTI,GUERRE E "PROFITTI"


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In questi giorni la parola d'ordine del governo e degli avvoltoi che piano piano stanno uscendo all'aperto è "ricostruzione",e le cautele della politica ancor prima di accertare come mai abitazioni private e pubbliche adeguate o addirittura costruite ex novo con criteri antisismici e crollate interamente o parzialmente,sono nell'ottica di non offrire su un piatto d'argento possibilità a mafie e comitati di speculatori di arricchirsi ulteriormente ai danni delle popolazioni colpite e dello Stato.
Nei giorni scorsi il ministro Delrio ha quasi esultato affermando che questo disastro è un'occasione d'oro per la crescita del paese,frase gettata lì nel "salotto buono" di Porta a Porta dell'inguardabile Vespa,che con impeti di piacere ha raccontato con varie edizioni speciali il dramma vissuto dal centro Italia e non solo.
Il ministro è andato al punto della questione senza giri di parole e così come dopo una guerra c'è bisogno di ripartire e di ricostruire,così dopo una catastrofe naturale ci si deve rimboccare le maniche e investire come al solito con denaro pubblico progetti di privati.
Non che le terre colpite non necessitino di soldi dello Stato,ci mancherebbe,e l'Italia è già questuante all'Europa eppur continua ad andare avanti con gli acquisti di cacciabombardieri e costruzioni di Tav,senza capire realmente che i soldi delle tasse che tutti o quasi pagano vanno spesi per queste emergenze,per la sanità,la scuola,i trasporti e tutti i servizi pubblici.
Vespa(vedi:madn vespa-siano )è prolifico dal punto di vista della polemica,dell'informazione del superfluo e servo dei vari regimi italiani,ed il suo ego è grande almeno quanto la sua indecenza di professionista pagato dalla collettività che esulta con queste tragedie,non si limita alla cronaca o all'approfondimento senza malizia e protagonismi,è pronto alla conta dei morti e starà fremendo affinché le vittime possano raggiungere e magari superare la cifra tonda dei trecento.
L'articolo si chiude con lo smacco della Protezione civile che guarda con invidia la grande solidarietà di molte organizzazioni di volontariato o di professionisti della gestione di calamità naturali,brave a raccogliere le somme di denaro e le raccolte di cibo e di materiali per rendere il più agevole possibile la sopravvivenza di chi ha perso tutto in pochi secondi in un sisma che in altre parti del mondo(ma anche a pochi chilometri dai paesi rasi al suolo)non avrebbe fatto tutti questi danni.
Articolo preso da Infoaut:infoaut delrio-il-terremoto-vespa .

E per Delrio il terremoto è un “volano per la crescita”.

Un volano per l'economia. Un'occasione per la crescita. Sono i concetti espressi riguardo al terremoto, con una leggerezza che trasuda un cinismo inaccettabile, da Bruno Vespa e dal ministro Graziano Delrio in un nauseante siparietto durante la puntata del 25 agosto di Porta a Porta.
Gioire per il fatto che L'Aquila sia ad anni di distanza “il più grande cantiere di Europa”, sottolineare i vantaggi per le imprese edili di quanto successo nel reatino, è prova definitiva, se ce ne fosse stato bisogno, di un atteggiamento strutturale delle istituzioni verso questo tipo di eventi che non è confinabile alla coppia Bertolaso/Berlusconi e alle loro new town, bensì è pratica fondante delle politiche di governo di ogni colore e tipo.
Più di 250 morti e paesi completamente distrutti o devastati in parti enormi sono così ricondotti ad un'ottica contabile, da PIL, con uno sguardo gioioso al profitto generato dalla tragedia che non risuona così lontano dalle risate dell'imprenditore aquilano Piscicelli nelle ore seguenti al dramma abruzzese del 2009.
I dati sulle potenzialità per l'economia - e per le aziende che vinceranno gli appalti - della ricostruzione di Amatrice, Accumuli e delle altre località colpite dal terremoto a sole 48 ore dai fatti riescono così ad oscurare le responsabilità collettive di un sistema politico che porta a subire ancora centinaia di morti in terremoti che potrebbero essere gestiti in maniera molto migliore, come dimostra l'esempio di Norcia.
Chissà se per Delrio anche il crollo della scuola Capranica di Amatrice, inaugurata nel 2012 nel non-rispetto totale di alcuna norma anti-sismica e crollata 4 (quattro!) anni dopo - fortunatamente nella pausa estiva - costituirà un'opportunità di ripresa. C'è chi piange, come la famiglia Scafidi, ancora i propri cari in scuole pericolanti mentre il governo lancia progetti come la Buona Scuola utili solo a formare nuovi lavoratori giovani e docili per le imprese.
Del resto quando, finalmente, si smette di piangere e si passa ad un'azione concreta di denuncia e rottura nei nostri luoghi di esistenza, esponenti del governo e della Protezione Civile attaccano in tutti i modi possibili le raccolte autorganizzate sui territori. La colpa delle quali è essersi dimostrate in grado di portare un livello di solidarietà inaudito per quantità di beni raccolti, mettendo in mostra la potenza e le possibilità dell'autorganizzazione sociale.
Evidentemente nei due euro degli sms si nascondono le potenzialità di business della shock economy che ben abbiamo conosciuto in anni e anni di tragedie che si ripropongono senza soste. Del resto, avevamo lasciato solo qualche mese fa un altro pezzo di cuore nella tragedia ferroviaria di Andria, sottolineando anche in quel caso come non esistano fatalità quando manca un programma serio di investimenti in opere utili e di messa in sicurezza delle infrastrutture già esistenti e dei territori.

Ancora una volta mettere in collegamento i nostri morti e i loro profitti è un esercizio minimo per capire chi si augura e lucra su simili tragedie e chi invece si batte a suo modo affinché queste non avvengano più.

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