
Il folto gruppo chiamiamo della sinistra antagonista od alternativa dir si voglia piuttosto che quella dei centri sociali o di altro ancora come è stata coniata diversamente da numerosi addetti al lavoro,ha cominciato il corteo dal ritrovo di Missori proseguendo per Via Larga e dirigendosi verso Piazza Fontana ben dopo il comizio tenuto da chi copre ancora la colpevolezza dei neofascisti e dello Stato.
La testa del corteo aveva già superato Piazza Fontana senza dir nulla sul fatto che la stessa fosse inibita ai manifestanti"non invitati-graditi"quando alcuni di loro si sono fermati davanti al cordone di sbirri dietro alle transenne che ne delimitavani il perimetro.
Senza far nessun nome di alcun movimento o centro sociale o associazione o partito politico molti dimostranti hanno fotto capannello attorno a questa inaspettata provocazione da parte della questura meneghina chiedenosi il perchè di tale ghettizzazione.
Poichè non c'era nessuna intenzione di andare a prendersela direttamente nè con la Moratti nè con Formigoni che già ne avevano sentiti di fischi e disapprovazioni da parte delle vittime della strage,la gente s'è posta la questione sul perchè di tale dispiegamento di sbirraglia:Milano è una città libera e la gente può andare dove vuole,soprattutto in un luogo simbolo della memoria del dopoguerra italiano icona di quanto la teppaglia assassina fognostragista fascista possa nuovamente fare col culo parato dallo Stato.
A sentire alcuni servizi come quelli clowenschi di Studio Aperto si potrebbe dedurre che ieri pomeriggio ci sia stata una tremenda guerriglia urbana:cazzata clamorosa in quanto si è sentito parlare di sassi lanciati contro gli sbirri,bombe carta e cazzate simili.
Sono stati esplosi solo alcuni petardi,lanciati fumogeni e un paio di bottiglie di birra,ed il cordone della celere non si è aperto magicamente come nulla ma è stato sfondato dopo una trentina di minuti di tira e molla e qualche manganellata.
L'azione è stata dipinta come un atto violento premeditato e di guerriglia ma ridimensionerei di molto i fatti:di certo ci sono stati momenti di tensione ma tutto si è risolto per il meglio con gli sbirri sulle camionette che hanno lasciato Piazza Fontana libera dalla loro fecciosa presenza.
Sui numeri direi che saremo stati sui tremila e poi circa duecento persone al momento degli incidenti contro una trentina di celerini e molti digossini,nonchè tanti giornalisti e fotografi che sembrava di stare ad un festival del cinema.
Su molti networks di controinformazione e soprattutto su Indymedia ci sono alcuni post(molti di fasci e sbirri ma qualcuno pure di compagni)dove ce la si mena su chi ha organizzato meglio lo sfondamento piuttosto su quale centro sociale sia stato più"presente"od abbia gestito meglio la situazione:parere personale la verità la sa chi c'era ed a mio modo di vedere un grosso contributo l'hanno fornito molti cani sciolti che in momenti delicati hanno saputo tirare fuori l'esperienza ed i coglioni.
A scanso d'equivoci ieri comunque ho visto un bel movimento e una buona compattezza che non si vedeva a Milano da un bel pezzo,che sia di buon viatico ai compagni e di monito a sbirri,politicanti e fasci che Milano è libera,antirazzsta ed antifascista e che chi va contro questi capisaldi della storia e della memoria milanese ed italiana va contro a guai(e magari gli si schianta pure il Duomo sul muso!).
Piccolo contributo mediatico da"La Repubblica".
PIAZZA FONTANA, COMMEMORATA STRAGE: MOMENTI TENSIONE MANIFESTANTI-POLIZIA.
Momenti di tensione tra manifestanti e forze dell'ordine alle celebrazioni per i 40 anni dalla strage di Piazza Fontana. Nel corso della celebrazione ufficiale, presenti le autorità, i manifestanti del corteo composto tra gli altri da esponenti dei centri sociali hanno tentato ripetutamente di sfondare le transenne poste a protezione della piazza dove si tenevano i discorsi ufficiali. La Polizia, per contenere la carica, ha usato i manganelli per alcuni secondi. Poi, la piazza è stata aperta per stemperare le tensioni. Nel corso della cerimonia, fischi e slogan contro il sindaco Letizia Moratti, il presidente della Regione Formigoni e della Provincia Podestà. Aprendo il corteo cittadino, in piazza Scala, per la commemorazione della strage, il sindaco aveva detto: "Sono qui per essere vicino al dolore delle famiglie. Un doppio dolore: per la perdita dei propri cari e per una verita' mai accertata. Il Comune intende in maniera molto concreta dare un segno importante della memoria attraverso la realizzazione di una Casa della Memoria".
Nessun commento:
Posta un commento