giovedì 2 luglio 2020

LIONE RIAFFERMA L'ENNESIMO NO AL PROGETTO TAV

Da anni ormai il governo francese ha accantonato il progetto della Tav da Lione a Torino,rendendosi conto che questa opera creerebbe più danni che vantaggi,fatto già evidenziato dalla famosa analisi dei costi e dei benefici del febbraio 2019 anche in Italia(madn tavla-certificazione-di-una-perdita-di risorse enorme ),ciò nonostante la maggior parte dei politici italiani vuole proseguire ancora dissipando enormi soldi ad altri progetti ben più importanti ed urgenti.
L'articolo in questione(contropiano il-nuovo-sindaco-di-lione-tav-opera-inutile-va-fermata )racconta che il neoeletto sindaco di Lione Gregory Doucet,che ha vinto contro il candidato della destra che aveva puntato molto sulla linea ad alta velocità,vuole un potenziamento della linea già esistente e non valorizzata al meglio e di tutte quelle nazionali e regionali.
Cosa che dovrebbe accadere anche in Italia dove ci sono tratte come quella ad esempio tra Mantova-Cremona-Crema-Milano che è tra le più vergognose non solo della Lombardia,con vagoni fatiscenti e ritardi cronici.
Un forte e chiaro segnale che mette una pietra sopra dal lato francese al progetto Tav affossando questa inutile grande opera,mentre in Italia nonostante la certificazione dell'antieconomicità dell'impresa tutta la destra ed il Pd puntano i piedi per spartirsi una pioggia di miliardi europei assieme ai loro contatti malavitosi.

Il nuovo sindaco di Lione: “Tav opera inutile, va fermata”.

di  NoTav.info 
Il colpo è devastante. Dopo la sonora bocciatura della Corte dei conti europea arriva il giudizio severissimo del neo-sindaco di Lione, il verde Gregory Doucet, eletto sabato scorso con 52,5 % dei suffragi imponendosi al primo turno contro il suo principale avversario, il candidato della destra Etienne Blanc, che aveva basato una buona parte della sua campagna proprio sul sostegno al megatunnel transfrontaliero.

In un’intervista rilasciata a la Stampa, Doucet viene subito interrogato sulla sua opinione sul TAV e la risposta non lascia spazio a dubbi: «Fra le nostre città esiste già un’infrastruttura ferroviaria, che è sufficiente, ed è su quella che dovremmo investire. La Francia ha iniettato troppi pochi fondi sul trasporto merci su rotaia a livello nazionale. E ora vogliono farci credere che con la Tav rilanceremo l’attività. Ma è assurdo».

Interrogato su come fare per togliere i tir dalla strade Doucet risponde svelando la banale verità che in Italia tutti i giornali si sono speciosamente adoperati a nascondere negli anni con cartine taroccate e altre amenità: «Se valorizzata, la linea che già corre fra Lione e Torino è sufficiente per i treni che vi devono circolare. Ecco, investiamo prima lì».

Ovviamente il giornalista del quotidiano torinese prova a propinare la solita cantilena berciata ossessivamente assieme ai suoi colleghi italiani qualche mese, la spudorata menzogna che racconta che i lavori sono a uno stadio troppo avanzato per essere fermati (quando invece sono stati scavati solo i tunnel esplorativi), ma il sindaco replica lapidario «Non bisogna insistere su un progetto sbagliato. È la scelta peggiore. Bisogna fermare la Tav».

Un giudizio senza appello che speriamo contribuirà a dare il colpo definitivo allo sgangherato progetto di una seconda linea ad alta velocità tra Torino-Lione.

Che una presa posizione così netta venga dal primo sindaco eletto tra le file dei verdi in una grande città francese può stupire solo in Italia. I verdi francesi come tutti gli omologhi partiti ecologisti europei sono da anni opposti al TAV. Solo da noi una propaganda spudorata ha provato a far passare come rispettosa dell’ambiente un’opera che disboscherà oltre 5.000 alberi in Val Clarea, distruggerà una vasta porzione di habitat alpino mettendo in pericolo specie protette ed emetterà 10.000 tonnellate di CO2 perforando un massiccio in cui la presenza di amianto è certificata da tutti gli organi competenti.

La soluzione individuata da Doucet è la stessa proposta dai tecnici notav negli ultimi 20 anni, dati e numeri alla mano, per un report modale da gomma a ferro che non devasti la Val di Susa con costi economici ed ecologici insostenibili. La Torino-Lione esiste già e non è “un tunnel di montagna” come continua a insistere la propaganda sitav, ma una galleria mista merci/passeggeri ammodernata nel 2011 e utilizzata oggi soltanto al 30% delle sue capacità.

Ora che questa semplice verità viene pronunciata anche da questo neo-sindaco laureato alla scuola di business di Rouen così “calmo, costruttivo, l’aria rassicurante” da sedurre persino il giornale della famiglia Agnelli speriamo che la cosa sia chiara a tutti.

Il TAV va fermato adesso, per fortuna per una volta nella sciagurata storia della repubblica siamo ancora in tempo per evitare quello che è ormai un disastro annunciato!

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