sabato 18 ottobre 2008

IL GRANDE SCLERATO

La vecchiaia solitamente porta saggezza in una persona,mentre in altre provoca squilibri e alterazioni mentali (naturalmente senza tirare in ballo malattie legate alla senilità,una delle cose più tristi che possano capitare in una famiglia),ed il caso di Giampaolo Pansa è lampante.
Aiutato da qualche bicchiere di vino parla e sparla nuovamente sulla questione dei partigiani nel lasso di tempo a cavallo della fine della seconda guerra mondiale in Italia,spiazzando poi tutti con la mitica frase "dei giovani non mi importa niente,non mi leggono,e sono convinto che qualora dovessero leggermi,non capirebbero comunque".
In vino veritas,ex compagno Pansa,a te del futuro dell'Italia non te ne frega nulla,meglio così che personalmente delle tue farneticazioni posso farne a meno,solo che la gente deve sapere che razza di sclerato sei,un voltagabbana di prima categoria,un classico culo per tutti i cazzi.
Non c'è ombra di dubbio sul fatto che i partigiani ed in parte alcuni che si sono uniti al carro dei vincitori negli ultimi tempi della Resistenza abbiano ammazzato fascisti e nazisti in fuga e non,ma tanto di cappello!
Mi fa incazzare il fatto che quando si parli di stragi e rappresaglie nazifasciste si puntualizzi il fatto che si tratti di un atto quasi dovuto con commenti tipo "beh,c'era la guerra" oppure "dovevamo obbedire per forza" e invece lo stesso non valga per i partigiani.
C'è una frase che mi piace molto ma non credo che con la mia esperienza personale possa condividere appieno,"ciò che salva le vittime è solo la determinazione a non diventare aguzzini" belle parole ma poi c'è da metterle in pratica,e respirando certe situazioni ed esperienze non penso sia tanto facile.
Ecco uno stralcio tratto dal sito Crema on line" dell'incontro avvenuto a Crema in settimana di Pansa intervenuto alla cena di quei massoni del Rotary:


A due anni da un primo tentativo, poi saltato, arriva a Crema Giampaolo Pansa, invitato dal Rotary. Una chiacchierata su politica e storia“I giovani? Non mi importa niente di loro”
di Michela Bettinelli .
Incontri - Un Pansa a tutto campo quello ospitato ieri sera dal Rotary Club S. Marco, guidato da Marina Zanotti. Ottima, come sempre, la cena offerta presso il ristorante Maosi, dopo la quale Angelo Marazzi giornalista del «nuovo Torrazzo» ha intervistato Giampaolo Pansa, il noto scrittore, giornalista del «Riformista».Si è partiti dalla presentazione dell'ultima fatica letteraria dell'autore, I tre inverni della Paura, per poi spaziare a tutto campo, parlando di storia, cinema, politiche e politicanti.La storia del libro è la storia tragica di Nora Conforti, giovane donna costretta a confrontarsi con la guerra di resistenza («perchè è di una guerra che si tratta», sostiene Pansa). Una guerra combattuta da tedeschi e partigiani, con obiettivi diversi, ma con le stesse atrocità. Il ritratto di un Italia, quella borghese, alle prese con fantasmi che ancora oggi provocano i brividi.Fiero di essere accusato di revisionismo, il giornalista ripercorre tratti di vita privata, raccontando anche della sua infanzia e di come la sua passione per i particolari, per i personaggi, sia nata osservando le signore che affollavano il negozio gestito dalla madre. «Mi piace il cinema, e vedendo la vostra presidentessa Marina Zanotti mi torna alla mente Romy Schneider». Ha visto l’ultimo film di Spike Lee, Miracolo a S. Anna, e naturalmente gli è piaciuto. Spazio poi alla politica con un provocatorio messaggio a Franceschini: «Trovo debba dimettersi, altro che partito unico, il Pd è un partito diviso, diviso in due anime che certo non si aiutano tra di loro; insomma, come i partigiani bianchi e i partigiani rossi». Parole di elogio invece per Maria Stella Gelmini, ministro dell'Istruzione dell'attuale governo. In tema di politicanti, torna a parlare di “casta” e paragona i politici italiani al Dorian Gray protagonista del celebre romanzo di Oscar Wilde. «Voi li vedete sempre li, vi sembrano sempre belli, non invecchiano mai. In realtà sono come il ritratto dell'opera di Wilde: invecchiano dentro, perché una volta abituati al potere non vogliono più liberarsene». Interrogato sul rapporto tra nuove generazioni e letture, il quasi ottuagenario Pansa, stupisce (in peggio) la platea dichiarando «dei giovani non mi importa niente, non mi leggono, e sono convinto che qualora dovessero leggermi, non capirebbero comunque». In chiusura spazio ad una chicca: uscirà nei prossimi mesi, il nuovo scritto di Pansa. Titolo Top Secret, l'argomento spinoso invece sarà la sua “conversione” politica.

Nella foto ad inizio articolo un etilico Giampaolo Pansa e il cerimoniere Marina Zanotti.

Viva i partigiani e il loro glorioso vessillo!A morte i fascisti e i nazisti!

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