lunedì 6 giugno 2011

LA VERA INFORMAZIONE?

L'articolo odierno non vuole essere almeno stavolta un attacco contro uno dei mercenari sparsi per il mondo a terrorizzare la popolazione indigena(non tutti ma la maggior parte intendiamoci)anche perchè il delitto del carabiniere Congiu in Afghanistan non rientra nella casistica delle vittime delle"missioni di pace"dovute ad attacchi militare,anche se certamente la sua salma e la famiglia privileggeranno per molti anni di questa dipartita.
Il punto è sul diverso modo d'informare e dare risalto ad una notizia,e proprio in ciò i massmedia anche quelli più intimi del regime hanno sì dato rilievo alla cronaca ma senza calcare troppo la mano aggiungendo che si sia trattato quasi di un incidente dimenticando(sempre dal loro punto di vista patriottico)che comunque è morto un uomo,solo che evidentemente se non è saltato su una mina piuttosto che sia stato ammazzato a mitragliate la notizia si ferma lì solo nel giorno dell'evento e non si protrae per tutta settimana.
L'articolo è preso da Napoli Indymedia che fa eco all'intervento di Maso Notarianni scritto su Peacereporter,dove si evidenziano le diverse testimonianze a confronto trattate dall'agenzia Ansa e di rimando ai principali massmedia italiani ed un'altra fonte.

Cristiano Congiu: parla il ragazzo afgano che il carabiniere ha ferito.

http://it.peacereporter.net/articolo/28798/Cristiano+Congiu%3A+parla+il+ragazzo+afgano+che+il+carabiniere+ha+ferito

Una testimonianza e due agenzie a confronto. Rimane da capire cosa ci facesse il carabiniere Congiu nel Panjshir.
La testimonianza: “Io ed un mio amico stavamo salendo dal bazar alla montagna con un asino carico di cibo. Il sentiero era stretto e dalla montagna al bazar stavano scendendo il carabiniere italiano e una donna. Quando ci siamo incrociati l’asino ha urtato la donna e ho tentato di spostare l’asino. Immediatamente l’ italiano ha tirato fuori la pistola. Quando ho visto l’ arma pensavo stesse scherzando… Invece mi ha sparato. l mio compagno è scappato ed è andato al bazar ad avvisare gli abitanti dell’accaduto. Dopo un po’ di tempo sono tornate altre persone che prima hanno picchiato con bastoni e pietre l’italiano, poi gli hanno sparato e se ne sono andati”.
La testimonianza l’ha resa Mohtaudin, 24 anni, ricoverato e operato di urgenza venerdì 3 giugno all’ospedale di Emergency di Anabah, nella valle del Panjshir, per lesioni di arma da fuoco al fegato e a un rene, che gli è stato asportato E’ lui il giovane afgano a cui Cristiano Congiu ha sparato.
Numerosi altri testimoni hanno raccontato che l’italiano e la cittadina statunitense erano andati a visitare le miniere di smeraldi della zona di Khinch, nel Panjshir.

Queste invece le agenzie uscite oggi.
9.45 Un ufficiale dei carabinieri – il tenente colonnello Cristiano Congiu, 50 anni, di Roma – è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco in Afghanistan, dove era in servizio presso l’ambasciata italiana a Kabul come esperto antidroga. Lo apprende l’ANSA da fonti dell’Arma, le quali precisano che si è trattato di un fatto di criminalità comune, da non mettere in relazione alla sua attività.

09.56 Secondo una prima ricostruzione, Congiu – ufficiale della Dcsa, la Direzione centrale dei servizi antidroga, a Kabul dal 2007 – si trovava in una località della valle del Panjshir, nell’Afghanistan nord orientale, insieme a due suoi conoscenti di vecchia data, entrambi civili: un afgano (che aveva anche frequentato l’Accademia militare di Modena, 6 o 7 anni fa) e una donna americana. Durante questo loro viaggio – stando alle informazioni finora apprese da fonti dell’Arma – hanno incrociato un gruppo di afgani. Uno di questi, un giovane, per motivi ancora imprecisati avrebbe afferrato la donna, sbattendola violentemente contro un muro. Il tenente colonnello Congiu ha interpretato questo atto come un’aggressione nei loro confronti e ha fatto fuoco con la sua pistola, ferendo lievemente al fianco il ragazzo. Gli altri afgani sono scappati e lo stesso militare dell’Arma ha prestato le prime cure al giovane: stava per caricarlo in auto e trasportarlo in ospedale, quando i compagni del ragazzo ferito sono tornati, questa volta insieme ad altri uomini armati. Questi, da lontano, hanno sparato tre colpi di kalashnikov, uno dei quali ha centrato alla testa Congiu, che è morto sul colpo. La donna americana e l’afghano sono riusciti a raggiungere la loro vettura e a scappare. Al primo posto di polizia afgano, a circa un chilometro, hanno denunciato l’episodio. Le forze di sicurezza locali si sono recate sul posto ed hanno recuperato il corpo dell’ufficiale. Durante successive ricerche è stato individuato il ragazzo ferito, che è stato arrestato.

12.23 Un cittadino americano che si trovava nella provincia centrale afghana del Panjshir per turismo è stato ucciso oggi a bastonate durante una dura lite con alcuni abitanti del distretto di Khanj. Lo ha riferito l’agenzia di stampa Pajhwok. Atta Mohammad Amiri, responsabile del consiglio provinciale, ha indicato all’agenzia che l’americano stava visitando la Valle di Mokni insieme ad una donna che, in un confuso incidente con un afghano che guidava un carretto tirato da un asino, è caduta e ha rischiato di finire in una scarpata. Mentre il carrettiere cercava di salvare la donna, ha ancora detto Amiri, il cittadino americano ha estratto un arma e lo ha ferito. A questo punto un gruppo di abitanti della zona che avevano assistito all’incidente, ha sostenuto un testimone oculare, Mohammad Musa, hanno assalito l’uomo uccidendolo a colpi di bastone e di pietre. Il capo della polizia provinciale, generale Qasim Jangalbagh, non ha rivelato l’identità della vittima, limitandosi a segnalare che non si trattava di un militare e che cinque persone sono state arrestate con l’accusa di omicidio.
Rimane da capire, e qualcuno dovrebbe chiederlo formalmente al nostro ministro della Difesa, cosa ci facesse un Carabiniere italiano, armato, in compagnia di una cittadina statunitense in visita alle miniere di smeraldi della zona di Khinch, a oltre cinque ore di macchina da Kabul.

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