giovedì 8 febbraio 2018

LA MANIFESTAZIONE ANNULLATA


Risultati immagini per manifestazione macerata vietata
Dalle ultime news sembra proprio che la manifestazione antifascista di Macerata in programma dopodomani non s'abbia proprio da fare,il ministro della paura Minniti calca la mano e ordina a prefettura e questura di agire d'imperio(con la violenza)se qualcuno osasse farlo.
Nei due articoli proposti(popoff macerata-minniti-vieta-piazza e left macerata-lo-stop-dellanpi )i motivi di queste decisioni e la parola all'Anpi che assieme a Cgil,Libera e Arci hanno deciso di sfilarsi dalla partecipazione e dall'organizzazione del corteo,obbedendo di fatto al diktat Pd,mentre altre associazioni e singoli cittadini vorrebbero che la manifestazione abbia luogo.
Anche perché la macchina organizzativa fatta di pullman e altro è stata già messa in moto e fatto allarmante in questi giorni Ca$$a Povnd e altri partiti fogna hanno potuto girare indisturbati,e protetti,per le strade della città marchigiana(vedi anche:infoaut macerata-il-pd-impone-alla-sinistra-il-dietrofront ).
Figlia di tutto ciò la volontà del sindaco Pd Carancini che sicuramente mal consigliato da quelli che le manifestazioni la fanno alla cazzo(madn una-strana-manifestazione )come a Como(rispetto comunque per chi vi ha partecipato)di annullare e mettere sullo stesso piano cortei di destra e sinistra.
Certamente la vicenda di Macerata(madn pazzi-e-imbecillibenvenuti-nel-nuovo terrorismo italiano )avrà ripercussioni sul voto del 4 marzo e potranno essere sia positive che negative,dipende dalle prossime strumentalizzazioni più che dagli scandali dei soliti politici corrotti e di una campagna torbida e priva(quasi per tutte le compagini)di contenuti.

Minniti come Kossiga, niente piazza agli antirazzisti a Macerata

Macerata, appello del sindaco per bloccare le manifestazioni, si sfilano Cgil, Anpi, Libera e Arci. Minniti vieta la piazza agli antifascisti

di Checchino Antonini*
Prima le cariche e il sequestro di decine di manifestanti kurdi e italiani per omaggiare Erdogan dentro una Capitale blindata. Poi il divieto di manifestare a Macerata per gli antirazzisti. E’ il modello Minniti, più simile a Cossiga, col K, quello che vietò le piazze nel ’77, che a Scajola, ministro di polizia di Berlusconi quando fu ucciso Carlo, che non riuscì a farlo mai, non si azzardò. Cresciuto all’ombra di Pecchioli e di D’Alema, Minniti rispolvera lo stile di certo Pci, il peggiore, quello degli anni ’70 (a cui era iscritto) per la sua campagna elettorale nel collegio di Pesaro, proprio lì, a due passi da Macerata. Il Pd si sottrae così al confronto con le destre sul terreno del razzismo, l’antifascismo di questi mesi è solo di maniera. Come la Lega, il partito di governo preferisce attestarsi sulla mistificazione che il raid razzista di Traini sia solo l’opera di un pazzo.

Osserva Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione e impegnato in Potere al Popolo: «Il PD non solo non partecipa alla manifestazione ma la vieta», dice riferendosi alla vicenda dello sfilamento dell’Anpi (senza quasi partigiani ma colonizzata dal Pd) e di altre sigle collaterali al partito di maggioranza relativa (Arci, Cgil e Libera) dopo un accorato appello del sindaco del Pd.

«Persino negli anni del terrorismo o delle stragi mafiose in Italia – riprende Acerbo, primo esponente politico a solidarizzare di persona con le vittime del raid razzista – la sinistra è scesa in piazza per difendere la democrazia. Ci voleva il PD per arrivare al divieto di manifestare dopo una tentata strage di matrice fascista e razzista. Neanche a Tambroni sarebbe venuta in mente una cosa del genere. Poi ci si domanda perché Minniti piace così tanto alla destra».

«Ringrazio Anpi, Cgil, Arci e Libera – ha dettato l’inquilino del Viminale alle agenzie – che hanno accolto la richiesta del sindaco di Macerata di sospendere le manifestazioni in questo momento così delicato per la città, che ora ha bisogno di pace e di tranquillità. Mi auguro che anche altre organizzazioni che hanno annunciato manifestazioni accolgano l’invito del sindaco di Macerata. Se questo non avverrà, ci penserà il ministro dell’Interno ad evitare tali manifestazioni».

Il prefetto della città fa eco al suo principale: se le manifestazioni annunciate a Macerata non verranno sospese, «si provvederà a vietare lo svolgimento delle stesse ai sensi di legge», fa sapere Roberta Preziotti in relazione alle manifestazioni previste per i prossimi giorni. «Nel prendere atto favorevolmente della decisione di Anpi di rinviare la manifestazione annunciata per sabato prossimo – dice il prefetto – si accoglie l’invito del sindaco di Macerata a non effettuare manifestazioni nei prossimi giorni per consentire il ripristino delle condizioni di serenità per la comunità maceratese». Per questo, aggiunge Preziotti, «si auspica analogo senso di responsabilità da parte degli altri promotori di manifestazioni annunciate aventi ad oggetto i tragici fatti dei giorni scorsi, l’orrenda morte di Pamela e l’indiscriminata sparatoria contro persone inermi». «Qualora non intervenga l’auspicato senso di responsabilità – conclude – si provvederà a vietare lo svolgimento delle stesse ai sensi di legge».
«Sbagliata. Più che sbagliata. Scandalosa la scelta di ARCI ANPI, Libera e CGIL di sospendere, su richiesta del sindaco, la manifestazione di sabato a Macerata – dice Eliana Como, portavoce dell’Opposizione in Cgil, Il sindacato è un’altra cosa – c’è una emergenza in Italia e si chiama fascismo! A Macerata c’è stato un vero e proprio attentato, che poteva finire per essere una strage. Un attentato che ha dei mandanti morali: la Lega e le organizzazioni neofasciste, che hanno vergognosamente strumentalizzato l’ennesimo femminicidio a fini della loro propaganda razzista. Una propaganda che niente c’entra con la lotta alla violenza contro le donne, ma che è anzi è intrisa del più bieco sessismo. La scelta di manifestare a Macerata era un atto dovuto da parte delle grandi organizzazioni antifasciste, per presidiare un territorio lacerato e non lasciarlo alla barbarie a cui abbiamo assistito in questi giorni. La sospensione è un atto che riteniamo più che sbagliato, soprattutto da parte della CGIL. Di fronte a quello che è successo, la CGIL non può che essere a Macerata  sabato. Tanto più che in queste ore nella città sta manifestando liberamente Casapound. Si è scelto, invece, ancora una volta di inseguire il PD e la richiesta del suo sindaco di Macerata. Così come non si è avuto il coraggio in queste settimane di denunciare pubblicamente tutte quelle amministrazioni comunali (tante di centro-sinistra) che hanno permesso alle organizzazioni neo-fasciste di raccogliere firme per presentarsi alle elezioni. MAIPIUFASCISMI significa impedire al fascismo di riorganizzarsi e quindi presidiare posti di lavoro, strade e piazze e denunciare le istituzioni e le forze dell’ordine quando sono compiacenti.
 Altrimenti 1 10 100 1 milione di firme non servono a niente. Non mettiamo la testa sotto la sabbia! Sabato bisogna essere a Macerata!».

«Nelle ultime ore le segreterie di ANPI, ARCI, CGIL e LIBERA hanno sottoscritto una nota in cui si dice che la manifestazione organizzata a Macerata è stata sospesa. Questa notizia è falsa. Sabato 10 Febbraio alle ore 15:30 partirà dalla stazione di Macerata una manifestazione antifascista, pacifica e di massa in risposta all’attentato terroristico avvenuto lo scorso sabato», aveva detto, un paio d’ore prima del diktat di Minniti, la portavoce di «Potere al Popolo» Viola Carofalo. «Ci sembra assurdo che in questi giorni si sia data la possibilità a organizzazioni fasciste, xenofobe e anticostituzionali come Casapound e Forza Nuova di fare conferenze stampa e presidi a Macerata, quando invece si tenta di impedire una manifestazione a tutti quei comitati, organizzazioni, collettivi, realtà di base, uomini e donne, antifascisti e antifasciste che da sempre difendono la costituzione, la solidarietà, la convivenza civile. Noi riteniamo che ci debba necessariamente essere una risposta forte e unitaria contro la barbarie che avanza, contro le dichiarazioni e le politiche che da Minniti a Salvini stanno soltanto fomentando odio, terrore e guerra tra poveri. Riteniamo che chi in questo momento si appella all’equidistanza e alla moderazione sia complice della deriva fascista e xenofoba che sta investendo l’Italia e l’intera Europa. E’ il momento in cui decidere chiaramente da che parte stare. Lo scorso sabato sei persone sono state sparate a freddo mentre semplicemente camminavano per strada. Per favore, restiamo umani».

La situazione è fluida: la Cgil annuncia che ci saranno comunque manifestazioni decentrate antifasciste ma la spaccatura tra gli antifascisti e i corpi intermedi collaterali al Pd non è mai stata così forte. L’Anpi, smentita da diversi circoli locali e da moltissimi aderenti, s’è sfilata anche dal grande corteo antifascista (ottomila persone, almeno, che s’è snodato per le vie di Genova sabato scorso.

*giornalista, direttore de L’Anticapitalista, capolista al Senato in Liguria per #PotereAlPopolo

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Macerata, lo stop dell’Anpi al corteo antifascista: «Scelta impopolare, sarà compresa più avanti»

di LEONARDO FILIPPI
«Abbiamo assunto la decisione, non senza preoccupazione e inquietudine, di sospendere la manifestazione nazionale del 10 febbraio». Con queste parole Anpi, Cgil, Arci e Libera hanno comunicato di non partecipare al corteo previsto sabato a Macerata, la manifestazione organizzata in risposta all’attentato fascista di Luca Traini, ora accusato di strage aggravata dalla finalità di razzismo. La decisione – presa in seguito all’invito del primo cittadino del capoluogo Romano Carancini (Pd) a fermare tutte le manifestazioni previste in città – ha subito sollevato un vespaio di polemiche. Tra i primi commenti sul web, numerosissime critiche da parte dei militanti delle quattro realtà e semplici cittadini di sinistra, che non hanno compreso il significato di questo “passo indietro”. Ad ogni modo, diverse realtà politiche e sociali – tra cui Potere al popolo – hanno confermato che un corteo si terrà comunque. Nel frattempo, CasaPound oggi ha tenuto una conferenza stampa nel capoluogo marchigiano, e domani Forza nuova terrà un presidio in piazza Battisti, indetto sotto lo slogan aberrante: «Di immigrazione si muore». Abbiamo cercato di capire il perché di questo dietrofront, insieme a Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi.

Non pensa che rispettare il volere di un sindaco che – di fatto – mette sullo stesso piano manifestazioni fasciste e antifasciste, chiedendo di sospenderle entrambe, sia un atto grave, che “legittima” questa tremenda equiparazione?
Capisco, e son anch’io critica col sindaco, nei modi e nella sostanza. Innanzitutto perché poteva avvertirci prima della sua richiesta, e poi perché le manifestazioni fasciste andrebbero tutte vietate a prescindere. Purtroppo, essendo CasaPound ammessa alle elezioni democratiche, non è facile… Noi tra l’altro avevamo già lanciato un appello insieme a 23 associazioni perché le liste fasciste non fossero ammesse alla competizione elettorale. Il punto è che Macerata è una città provata da tante cose , dal terremoto e da questi due terribili fatti di cronaca (l’attentato fascista di Luca Traini, e la tragica vicenda di Pamela Mastropietro, ndr). Perciò abbiamo ragionato: la scelta più semplice sarebbe stata dire «andiamo, i pullman sono già pronti e succeda quello che deve succedere». Ma sarebbe stata una decisione che non avrebbe tenuto conto della richiesta di un primo cittadino di una città, e il nostro sarebbe stato un atteggiamento antidemocratico, che non ci appartiene.

Dunque le richieste di un sindaco vanno sempre rispettate. E se il sindaco fosse stato di CasaPound?
Noi abbiamo tenuto conto dell’opinione di un sindaco democratico. Certo se fosse stato di CasaPound… Ma non ce ne sono di sindaci di questa forza politica, e per fortuna sarà difficile che ce ne siano mai, il popolo italiano è un popolo saggio.

Avete comunque intenzione di fare qualcosa, una manifestazione alternativa?
Si, faremo una grande manifestazione antifascista nel giro di poche settimane, chiameremo i cittadini a partecipare e ad essere con noi. Il sindaco scrive: «Credo che ci sia un tempo per il silenzio e un tempo per manifestare, tutti insieme, a favore della vita, per la nostra Costituzione, per i diritti alla legalità», chiedendo dunque una sospensione dovuta alla contingenza. Ripeto, noi avremmo potuto scegliere di andare, sarebbe stata la scelta più semplice, ma anche la meno rispettosa di una istituzione repubblicana eletta dai cittadini. Inoltre, il sindaco chiama in causa la Costituzione, che – lo ricordo – è antifascista, non a-fascista.

Ma allora, perché il sindaco non ha detto semplicemente “fermiamo le manifestazioni fasciste”?
A me hanno detto che oggi CasaPound sia stata costretta a fare una cosa al chiuso in un luogo privato (in realtà, il segretario nazionale di Cp Simone Di Stefano ha tenuto una conferenza stampa per le strade della città, insieme ad altri sostenitori e simpatizzanti del movimento di ultradestra, ndr). Ad ogni modo, la decisione di non misconoscere la richiesta del sindaco è stata fatta anche da Cgil, Libera e Arci: non abbiamo sottovalutato l’impatto terribile che questa scelta avrebbe prodotto su tanta nostra opinione pubblica, ma volevamo evitare una situazione di incomprensione e di violenza.

In che senso? Perché ci sarebbero dovute essere delle violenze?
No, credo anche io che quando gli antifascisti scendono in piazza si tratta sempre di giornate pacifiche. Ma decine di migliaia di persone, in una città di 41mila abitanti, avrebbero prodotto un grandissimo sconquasso e pochissima condivisione da parte dei cittadini, data anche la posizione del sindaco, secondo cui la tranquillità della sua gente sarebbe stata messa a repentaglio dalla presenza di tante persone.

Dunque, seguendo il suo ragionamento, la manifestazione che volete fare più avanti, non sarà a Macerata?
No, non la faremo lì. Penso ad una manifestazione con migliaia e migliaia di persone, da organizzare rapidamente, in un luogo più idoneo. Dovremo riunirci coi 23 firmatari dell’appello “Mai più fascismi”, lo faremo venerdì mattina. Nel frattempo, abbiamo assunto una responsabilità difficile e in un momento estremamente difficile. Esiste un fronte democratico che sa prendere anche posizioni impopolari, che saranno comprese più avanti. Noi vogliamo uno stato democratico, dove i sindaci vengano rispettati, i governi vengano rispettati, dove non ci siano forze politiche che predicano il razzismo… Ma le istituzioni si rispettano a prescindere da chi le governa.

Altre forze politiche hanno comunque confermato la loro presenza al corteo di sabato. Qualcuno, a parte voi, ci sarà.
Penso di si, può anche darsi che siano in tanti, non lo so. Ad ogni modo anche noi faremo una manifestazione più avanti, e i soci Anpi non si pentiranno di averci sostenuto fino ad ora. Certo, bisogna dire che ci sono sindaci non all’altezza del loro ruolo in questo Paese… Ma noi comunque rispettiamo le istituzioni.

*AGGIORNAMENTO* di giovedì 8 febbraio alle 00:25
Sia il Prefetto di Macerata Macerata Roberta Preziotti, che il ministro dell’Interno Marco Minniti, hanno dichiarato che, se tutte le manifestazioni nel capoluogo non verranno sospese, provvederanno a farlo loro d’imperio. Insomma, dopo un attentato fascista, si proibisce agli antifascisti la libertà di manifestare.

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